Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

I terremoti del 5 e del 30 dicembre 1456 sotto Alfonso I d’Aragona, Regno di Napoli

Posted by on Dic 11, 2020

I terremoti del 5 e del 30 dicembre 1456 sotto Alfonso I d’Aragona, Regno di Napoli

Il 1456 fu considerato un anno particolarmente ricco di segni soprannaturali e catastrofi naturali. Il terremoto era stato preceduto dall’apparizione della famosa cometa di Halley, segno tradizionalmente infausto per la memorialistica coeva (Archivio di Stato di L’Aquila, Archivio Civico Aquilano, R-111, Bernardino da Fossa, Codice di sermoni quaresimali proveniente dal convento di S.Angelo di Ocre, 1459-1464).

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1535 – La battaglia di Tunisi: Carlo V e Napoli capitale delle Spagne

Posted by on Ott 17, 2020

1535 – La battaglia di Tunisi: Carlo V e Napoli capitale delle Spagne

“In quei giorni Napoli fu la capitale delle Spagne, ovvero del complesso dei regni federati nella monarchia spagnola, e la prima tra le città della penisola italiana, di cui tutti i signori erano divenuti satelliti, gravitanti nell’orbita politica dei re di Napoli. Era diventata realtà viva il sogno dei poeti del secolo precedente, dal Caritateo al Sanazzaro: il primato del re di Napoli su tutta l’Italia“1.

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“MA CHE STORIA E?'” TALK SHOW STORICO A VILLAMARE DI VIBONATI

Posted by on Ago 31, 2020

“MA CHE STORIA E?'” TALK SHOW STORICO A VILLAMARE DI VIBONATI

Nel mezzo della calura agostana, 13 agosto 2020 per l’esattezza, s’è tenuto un importante convegno sulla storia a partire dal 1799 fino ad oggi dal titolo “Ma che Storia è?” a Villamare di Vibonati nel cuore del golfo di Policastro pensato da Ennio Apuzzo e organizzato di concerto con Umberto De Rosa, brillante editore della Piuessewbtv con sede a Scalea, e con il Comune di Vibonati che ha autorizzato e ospitato l’evento.

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La Congiura dei Baroni

Posted by on Lug 23, 2020

La Congiura dei Baroni

La “Congiura dei Baroni” del 1485 segnò profondamente il Regno di Napoli ed i suoi successivi destini. In particolare, gli effetti deflagranti sul tessuto sociale meridionale furono di portata tale che ancora oggi se ne scorgono gli effetti. Il grande affollamento di Napoli e l’impoverimento delle campagne furono alla base della “questione sociale” napoletana, con il sottoproletariato urbano diviso dagli altri ceti da un’incomunicabilità totale.

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