Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

6 AGOSTO 1863, I MARTITI DI PIETRARSA

Posted by on Ago 6, 2021

6 AGOSTO 1863, I MARTITI DI PIETRARSA

La storia di regime festeggia il primo maggio la festa dei lavoratori dimenticando, forse meglio dire ignorando, che i primi operai morti per difendere un posto di lavoro sono quelli di Pietrarsa che il 6 agosto del 1863 sono stati barbaramente e vigliaccamente uccisi dal neonato Regno d’Italia soltanto perché volevano lavorare.

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PIETRARSA – INDUSTRIALI E INDUSTRIA

Posted by on Lug 19, 2021

PIETRARSA – INDUSTRIALI E  INDUSTRIA

” Pochi esempi offre la storia come quello della situazione in cui venne a trovarsi il piccolo regno sardo-piemontese, che contava poco più di quattro milioni di abitanti, allorché nello spazio di circa due anni dovette affrontare i problemi giganteschi derivantigli dall’assorbimento di oltre 17 milioni di altri italiani (più di 9 milioni dal Regno delle Due Sicilie ed 8 dagli Stati dei centro-nord) in conseguenza del risultato dei plebisciti d’annessione….. l’insufficienza dei quadri della competente burocrazia da destinare alle nuove province per assicurarvi un omogeneo andamento della cosa pubblica;… il sopravvenire delle due campagne del 1866 e del 1870; la frettolosa estensione di talune leggi di prevedibile contenuto impopolare (ad esempio la coscrizione obbligatoria e l’imposizione della carta moneta oltre alla tassa sul macinato successiva al 1866) nei territori annessi; infine, errori di valutazione come quello, ad esempio, dello scioglimento delle formazioni militari borboniche, dal quale derivò la formazione di una criminalità così imponente (pretestuosamente politica, poi ambientale) da determinare una campagna supplementare di occupazione militare” . Cosi inizia il capitolo sul brigantaggio di www.carabinieri.it  ma di Pietrarsa non si parla. 

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Il BRIGANTAGGIO,Francesco II, Franchini, Pietrarsa, la situazione e la questione meridionale, Mafia Gabelle e Gabellotti (V)

Posted by on Lug 6, 2021

Il BRIGANTAGGIO,Francesco II, Franchini, Pietrarsa, la situazione e la questione meridionale, Mafia Gabelle e Gabellotti (V)

L’AGGUATO DI PONTELANDOLFO

Come ogni tanto succede un navigatore mi scrive – Giorgio D’Auria, …. I morti forse superano il migliaio, considerato che solo Pontelandolfo aveva circa 5.000 abitanti (seguono “complimenti immaginabili di prammatica”) e mi contesta parte delle affermazioni fatte sopra, che per accessibilità alla rete anche ai più giovani non ho inteso sciorinare nella sua violenza e che ora mi trovo costretto ad accennare.

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Il BRIGANTAGGIO,Francesco II, Franchini, Pietrarsa, la situazione e la questione meridionale, Mafia Gabelle e Gabellotti (III)

Posted by on Giu 25, 2021

Il BRIGANTAGGIO,Francesco II, Franchini, Pietrarsa, la situazione e la questione meridionale, Mafia Gabelle e Gabellotti (III)

Secondo Gaetano Salvemini: “Contro la duplice oppressione cui li hanno sottoposti in questi cinquant’anni di unità politica i “galantuomini” locali e l’industrialismo settentrionale, i “cafoni” meridionali hanno reagito sempre, come meglio o come peggio potevano. Subito dopo il 1860 si dettero al brigantaggio: sintomo impressionante del malessere profondo che affaticava il Mezzogiorno, e nello stesso tempo indizio caratteristico del vantaggio che si potrebbe ricavare – quando ne fossero bene utilizzate le forze – da questa popolazione campagnola del Sud, che senza organizzazione, senza capi, abbandonata a se stessa, mezzo secolo fa tenne in scacco per alcuni anni tanta parte dell’esercito italiano”

Il deputato Ferrari, nel novembre 1862 grida in aula: «Potete chiamarli briganti, ma combattono sotto la loro bandiera nazionale; potete chiamarli briganti, ma i padri di quei briganti hanno riportato due volte i Borbone sul trono di Napoli. E’ possibile, come il governo vuol far credere, che 1500 uomini comandati da due o tre vagabondi tengano testa a un esercito regolare di 120.000 uomini? Ho visto una città di 5000 abitanti completamente distrutta e non dai briganti» (Ferrari allude a Pontelandolfo, paese raso al suolo dal regio esercito italiano il 13 agosto 1861). Massimo D’Azeglio nel 1861 si domanda in aula come mai «al sud del Tronto» sono necessari «sessanta battaglioni e sembra non bastino»:«Deve esserci stato qualche errore; e bisogna cangiare atti e principii e sapere dai Napoletani, una volta per tutte, se ci vogliono o no… agli Italiani che, rimanendo italiani, non volessero unirsi a noi, credo non abbiamo diritto di dare delle archibugiate».

Disraeli ex cancelliere dello Scacchiere (e futuro primo ministro), alla Camera dei Comuni di Londra, nel 1863: «Desidero sapere in base a quale principio discutiamo sulle condizioni della Polonia e non ci è permesso discutere su quelle dei Meridione italiano. E’ vero che in un Paese gl’insorti sono chiamati briganti e nell’altro patrioti, ma non ho appreso in questo dibattito alcun’altra differenza tra i due movimenti».

Tra il maggio 1861 e il febbraio 1863, l’esercito italiano ha catturato «con le armi» e perciò fucilato 1038 rivoltosi; ne ha uccisi in combattimento 2.413; presi prigionieri a vario titolo 2.768 (ma la stima è 10 volte più alta).nL’anno 1863 fu tra i più duri della campagna:Omicidi commessi dai briganti n. 379, Sequestri commessi dai briganti 331, Capi di bestiame uccisi o rubati 1.821, Briganti morti in conflitto 421, Briganti fucilati 322, Briganti arrestati 504, Briganti costituitisi 250, Militari dell’Esercito caduti in conflitto  228, Feriti 94

fonte

https://digilander.libero.it/fiammecremisi/briganti.htm

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