Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

RENDICONTO DE’ DEPUTATI DEL BANCO DI NAPOLI AL CONGRESSO DI FIRENZE

Posted by on Lug 2, 2023

RENDICONTO DE’ DEPUTATI DEL BANCO DI NAPOLI AL CONGRESSO DI FIRENZE

Sostenere che i rappresentanti delle Provincie Napolitane non ne difesero gli interessi non è la verità. Lo fecero ma all’interno di una logica unitaria che impediva la reale difesa di quegli interessi. Un caso emblematico fu Nicola Nisco col Banco di Napoli di cui fu anche direttore. A modo suo lo difese ma non per valorizzarne le potenzialità bensì solamente per farne un gregario della finanza padana – leggetevi a tal proposito l’ultima opera di Nicola Zitara: L’INVENZIONE DEL MEZZOGIORNO – una storia finanziaria – JACA BOOK 2011.

Read More

“LA LOTTA AL BANCO DI NAPOLI E LO SCANDALO DELLA BANCA ROMANA” NE PARLIAMO CON ENRICO FAGNANO

Posted by on Feb 1, 2023

“LA LOTTA AL BANCO DI NAPOLI E LO SCANDALO DELLA BANCA ROMANA” NE PARLIAMO CON ENRICO FAGNANO

Per chi ci segue “La Questione Napolitana” è il nostro punto di riferimento costante e centrale nella divulgazione e narrazione storica che quotidianamente esercitiamo attraverso i nostri canali contrapponendola alla più famosa e lombrosiana “Questione Meridionale” nata per risolvere la “Questione Settentrionale”. Abbiamo spiegato tante volte la sottile e sofisticata tecnica di comunicazione per inoculare nelle menti il concetto di questione meridionale che serve solo a congelare le intenzioni di cambiamento di chi vuole darsi da fare per vedere realmente un paese unito e senza disparità territoriali. Serve anche a chi, da nord e sud, è prEposto a vigilare affinchè nulla possa cambiare nella consapevolezza che se viene risolta la questione meridionale rinascerebbe quella settentrionale con la conseguente scomparsa del paese Italia come lo conosciamo oggi. Venerdi 20 di gennaio alle 21 incontreremo il caro amico Enrico Fagnano che ci parlerà delle vicende del Banco di Napoli e della Banca Romana nel neonato Regno d’Italia che sono attualissime ma sono, altresì, la testimonianza reale del perchè questo paese non potrà mai cambiare perchè la sua genesi è immodificabile, per vedere la trasmissione basta cliccare di seguito.

Read More

LO SCIPPO DEL BANCO DI NAPOLI

Posted by on Lug 29, 2022

LO SCIPPO DEL BANCO DI NAPOLI

il 26 novembre del 2018, con l’acquisizione da parte del Gruppo Intesa Sanpaolo, cala il sipario sulla storia di una delle più antiche banche del mondo, il Banco di Napoli, uno degli istituti di credito più floridi d’Italia. Istituito nel 1463, sempre punto riferimento della città di Napoli e del Mezzogiorno, il Banco di Napoli, dopo 500 anni di storia gloriosa viene soppresso.

Read More

L’altra storia del Sud. Così i piemontesi “rubarono” l’oro del Banco di Napoli

Posted by on Giu 21, 2022

L’altra storia del Sud. Così i piemontesi “rubarono” l’oro del Banco di Napoli

Chi controlla le banche controlla pezzi fondamentali dell’economia. E dovevano pensarla così anche i primi ministri del neonato Regno d’Italia che all’indomani dell’Unità misero le mani sul tesoro della principale banca dell’ex Regno borbonico, il Banco di Napoli. Ma come avvenne il grande “furto”? Ovviamente con delle leggi ad hoc. La forma prima di tutto. Ma la sostanza è più o meno la stessa.

Le banche, come si sa, dovevano avere una riserva aurea pari ad un terzo della moneta circolante. Come a dire: più erano ricche più potevano stampare banconote. E, da questo punto di vista, il Banco di Napoli batteva tutti. Per rendere meglio l’idea, l’istituto partenopeo aveva 48.000.000 di riserve auree mentre tutte le altre messe insieme (Banca Nazionale Sarda, Banca Nazionale Toscana, Banca Toscana di Credito e Banca Romana) ne possedevano 26.000.000, la metà. E, allora, come fare per spostare ricchezze dal Sud al Nord? I nostri legislatori ebbero un’idea davvero brillante raccontata da Pasquale Pollio nel suo libro Sudd…iti: “Per pareggiare i debiti “piemontesi” lo Stato vendeva titoli del debito pubblico ai privati con interesse annuo da pagare, quindi le banche comperavano i titoli del debito pubblico e li vendevano ai privati, ma mentre la Banca Nazionale vendeva i titoli sia al nord che al sud, il Banco di Napoli, per legge non potendo aprire f‌iliali nel nord del paese, poteva venderli solo nell’ex Regno. Inoltre, doveva, a presentazione di carta moneta della Banca Nazionale, corrispondere oro. .. allora si poteva ancora fare. A quel punto la Banca Nazionale incassava il nostro oro e poteva stampare più carta moneta ed avendo più disponibilità poté allargare anche i suoi f‌inanziamenti, che naturalmente erano indirizzati verso l’area settentrionale del nuovo Stato”.

Una bellissima trovata che, di fatto, spostò risorse da Sud al Nord. Ma non basta. Quando il Banco di Napoli chiese l’autorizzazione ad acquistare più oro per avere maggiore cartamoneta, il Piemonte disse no. 2Con il blocco del Banco di Napoli e del Banco di Sicilia, dopo pochi anni le riserve auree della Banca Nazionale passarono da 26 a 157 milioni! A questo punto il Banco di Napoli si alleò con la Banca Nazionale, e poté aprire f‌iliali anche nel nord del paese, cominciando di fatto a f‌inanziare anch’essa quell’area geograf‌ica. . . insomma anche i pochi soldi rimasti al Sud presero la strada cara ai nostri “liberatori””.

Infine, nel 1898 nasce la Banca d’Italia, “alla quale per statuto potevano aderire solo banche, ma anche in questo caso i nostri amici non si smentirono, infatti, al sud furono assegnate 20.000 azioni su 300.000; pensate, meno della sola Liguria”.

fonte

https://www.ilsudonline.it/laltra-storia-del-sud-cosi-i-piemontesi-rubarono-loro-del-banco-di-napoli/

Read More