Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

L’IMBROGLIO NAZIONALE di Aldo Servidio (terza parte)

Posted by on Gen 27, 2018

L’IMBROGLIO NAZIONALE di Aldo Servidio (terza parte)

Mafia e Camorra

 

Iniziamo dal tema della criminalità organizzata, perché il regime borbonico veniva anzitutto qualificato come “mafioso” e “camorrista”.

Non si contano le esclamazioni, la disperazione, il dolore degli unitari constatando la diffusione di quei fenomeni che loro si trovavano ad ereditare dal passato regime.

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L’IMBROGLIO NAZIONALE di Aldo Servidio (seconda parte)

Posted by on Gen 22, 2018

L’IMBROGLIO NAZIONALE di Aldo Servidio (seconda parte)

LA DEMONIZZAZIONE DEL “BORBONICO”

Se la scelta della metodologia (demonizzazione) fu semplice, lo sforzo per imporne gli elementi non fu né semplice né superficiale, come è facilmente comprensibile pensando alla sua essenzialità per la vitalità stessa del disegno unitario; era indispensabile, infatti, lavorare molto in profondità e con una costanza tale da produrre in tutta la società civile (in primis a sud) reazioni, verso le “fonti di pericolo” da demonizzare, che fossero precise, spontanee ed acriticamente orientate come un riflesso condizionato.

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L’IMBROGLIO NAZIONALE di Aldo Servidio (prima parte)

Posted by on Gen 17, 2018

L’IMBROGLIO NAZIONALE di Aldo Servidio (prima parte)

Tutto venne “usato”.

La stimolazione, ben oltre i desideri naturali, delle ambizioni di una dinastia (i Savoia) che aveva fatto degli appetiti territoriali la sua stessa ragione di essere, ma che -se fosse stato possibile fare solo quel che desiderava -si sarebbe espansa, oltre che in Lombardia, solo in sinistra Po.

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Il Governo ci regala il vento dell’Africa

Posted by on Mag 30, 2022

Il Governo ci regala il vento dell’Africa

ovvero dalla illusione garibaldina a Lu Setti-e-menzu

Le discussioni sul Risorgimento come rivoluzione mancata per me sono inconsistenti. Come la rivoluzione francese – seppur meno cruento – il risorgimento fu una rivoluzione borghese e come tutte le rivoluzioni borghesi usò il popolo come forza d’urto per conseguire i propri obiettivi.

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30 AGOSTO DI OGNI ANNO GIORNO DI LUTTO PER I NAPOLITANI, MICHELINA VENIVA UCCISA

Posted by on Ago 29, 2020

30 AGOSTO DI OGNI ANNO GIORNO DI LUTTO PER I NAPOLITANI, MICHELINA VENIVA UCCISA

Michelina Di Cesare, uno dei simboli della nostra guerra di liberazione dall’esercito savoiardo che per la storia è terminata circa un secolo e mezzo fa ma nei cuori e nell’animo di noi Napolitani è una guerra che si combatte ancora, la vediamo ovunque e tirata per la giacchetta da tutti. La sua immagine viene usata, anzi direi abusata, per fare quadri,  per fare sculture, la vediamo in giro per feste e sagre, c’è chi gli ha messo la corona di femminista o c’è chi pensa che sia ciociara. C’è stato anche chi avuto il coraggio di portala sui giornali scandalistici e sono certo che presto la vedremo anche sulle buste delle patatine. Per noi insorgenti Michelina è una guerrigliera morta per difendere il suo Dio, la sua Terra, il suo Re e il suo popolo e nient’altro e la nostra associazione oggi la vuole ricordare con un articolo scritto da Giuseppe Ressa che parla della Repressione a 360 gradi.

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