Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Il fantasma di Totò avvistato a Napoli. Le apparizioni e quella profezia… su Napoli Capitale

Posted by on Mar 10, 2019

Il fantasma di Totò avvistato a Napoli. Le apparizioni e quella profezia… su Napoli Capitale

Il fantasma di Totò avvistato a Napoli da alcuni turisti. Io spettro del principe De Curtis, in una occasione, ha anche parlato lasciandosi andare ad una profezia.

Il fantasma di Totò si aggira per Napoli, precisamente a palazzo San Giacomo. Io «Sono il principe de’ Curtis. Questo è palazzo San Giacomo?». È il 12 settembre 2018 sono quasi le 22 e tre persone in piazza Municipio si trovano di fronte una figura vestita di grigio. Un giovane alto ed elegantissimo. «Lei è una controfigura di Totò?» replica sorridendo un turista, pensando di trovarsi davanti un figurante. Ma non ottiene alcuna risposta. Poi la figura, prima di allontanarsi e passare attraverso il muro all’interno del palazzo del Comune, si lascia andare ad una profezia: «La città sarà sempre più grande, la prima in Italia. Diventerà la capitale di un regno». Senza specificare se ci sarà un ritorno al borbonico Regno delle Due Sicilie o ai Savoia. E lasciando così dietro di sé una serie di inspiegabili dubbi.

Sono quattordici le persone, scrive il corriere del mezzogiorno, che negli ultimi cinque anni si sono trovate di fronte Totò. Una sola volta il principe ha parlato, lo scorso 12 settembre, da allora più nessuna parola

IL FANTASMA AL FUNERALE DI TOTÒ

«Totò è qui, in mezzo a noi». Ai funerali del principe de’ Curtis ci fu più di una persona che immaginò che il fantasma del morto se ne stesse bellamente al centro del corteo. Ci fu finanche chi si impressionò al punto da svenire. Ma il fantasma era un vivo. Si trattava di dell’attore Dino Valdi , «sosia» e controfigura di Totò in diversi film. A lui Franca Faldini donò, dopo le esequie, il vestito, le camicie, il gilet, le scarpe e una delle celebri bombette nere del principe.

LA SUPERSTIZIONE NEI FILM DI TOTÒ

Nei 97 film in cui ha recitato Totò sono tantissimi gli elementi che rimandano a superstizioni, jettature, fantasmi, aldilà, leggende, continenti scomparsi, extraterrestri e dischi volanti.

fonte https://napolipiu.com/il-fantasma-di-toto-avvistato-a-napoli-le-apparizioni-e-quella-profezia

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Vergogna, Alassio rimuove la statua di Totò: “Nessun legame con la città”

Posted by on Ott 26, 2018

Vergogna, Alassio rimuove la statua di Totò: “Nessun legame con la città”

ALASSIO – Anche nell’anno dei 150 anni dell’unificazione politica della penisola italiana gli “italiani” riescono a dare il peggio di loro stessi. A darcene una dimostrazione è il sindaco di Alassio, Roberto Avogrado il quale per il Principe Antonio De Curtis non nutre alcuna simpatia tanto da decidere, con uno dei suoi primi atti di governo, di sfrattare la statua di uno dei massimi rappresentanti della comicità partenopea e meridionale (nonché italiana), perchè tra Totò e il comune di Alassio non ci sono legami.

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Cinquant’anni fa morì Totò, il “Principe della risata”

Posted by on Mar 15, 2017

Cinquant’anni fa morì Totò, il “Principe della risata”

Il prossimo 15 aprile ricorre il cinquantesimo anniversario della morte di Totò, pseudonimo del principe Antonio Maria Giuseppe de Curtis-Gagliardi Griffo Focas, nato nel famoso rione Sanità, attore comico, cinematografico e teatrale, artista unico, dotato di una singolare, mobilissima e umanissima maschera, di una originalissima, ineguagliata mimica, che lo portò ad un successo clamoroso e ad incassi eccezionali al botteghino, rivelandosi attore di rilievo in film importanti come “Napoli milionaria” (1950), “Guardie e ladri” (1951), “Dov’è la libertà?” (1952), “Una di quelle” (1953), “L’oro di Napoli” (1954), “Totò e Carolina” (1955), “I soliti ignoti” (1958), “Arrangiatevi!” (1959), “Risate di gioia” (1960), “Tototruffa ‘62” (1961) (celeberrimo lo sketch della vendita della fontana di Trevi da parte del falso cavaliere Antonio Trevi, ai danni del malcapitato immigrato italoamericano, Decio Cavallo), “Uccellacci e uccellini” (1966), con interpretazioni quanto mai significative della sua bravura, che lo resero popolarissimo e fatto amare in tutto il mondo, diffondendovi la gaiezza di Napoli.

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La poesia è musica

Posted by on Lug 1, 2024

La poesia è musica

Le arti non sono separate tra loro. La poesia è musica. La musica e la parola sono intimamente connesse. E per creare musicalità nel testo si possono usare anche le figure retoriche di suono.

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