Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

La rivoluzione francese: dialogo tra mons. Negri e Angela Pellicciari

Posted by on Apr 9, 2018

La rivoluzione francese: dialogo tra mons. Negri e Angela Pellicciari

Pellicciari – La rivoluzione Francese è uno degli eventi più importanti del secondo millennio. A mio giudizio, dopo la Riforma luterana, che è l’evento più carico di conseguenze, ce n’è un altro, che si chiama la Rivoluzione francese. Questa rivoluzione, che è salutata come l’evento della modernità, l’evento della speranza, della possibilità di raggiungere la felicità da parte dell’uomo. Questo evento, dopo il quale la storia umana si incammina compiutamente verso la sua modernità, che poi porterà al comunismo, da una parte, e al nazismo, dall’altra. Comunque di questo evento si parla sempre come un evento fondativo, pertanto come un evento di grande positività. La storia, come gli ascoltatori di Radio Maria sanno, mostra spesso fatti diversi da quelli che vengono raccontati. Parliamo oggi della Rivoluzione Francese con sua eccellenza monsignor Luigi Negri, vescovo di San Marino e Montefeltro.

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Forse i mali di oggi cominciarono più di due secoli fa… anche in una città periferica come Militello, Sicilia (ultima parte)

Posted by on Apr 6, 2018

Forse i mali di oggi cominciarono più di due secoli fa… anche in una città periferica come Militello, Sicilia (ultima parte)

49.        Azioni carbonare prima del 1848

Prima della rivoluzione del 1848 ci furono tanti moti falliti, promossi dal Comitato Centrale della rivoluzione.

Persino Palermo e Messina avevano superato l’antica rivalità, tanto che nel 1842, nei festeggiamenti per il ritrovamento delle reliquie di San Placido, la città dello Stretto aveva accolto fraternamente la delegazione palermitana.

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PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (ventunesima parte)

Posted by on Mar 25, 2018

PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (ventunesima parte)

 

CAPO VI.

MENE MURATTISTE.

A prova maggiore di quanto veniamo affermando, cioè che dall’estero fossero importati nel Reame di Napoli, come in ogni altro Stato italiano, gli eccitamenti sediziosi, affin di giustificare le gratuite affermazioni fatte dai plenipotenziari occidentali al Congresso di Parigi, circa lo stato di agitazione delle Due Sicilie, rechiamo un documento nel suo originale idioma, che, come altri di simil conio, dopo volgarizzati, erano diffusi nel Regno dove peraltro non trovavano né adesione, né ascolto.

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PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (ventunesima parte)

Posted by on Mar 17, 2018

PAOLO MENCACCI. UNO SGUARDO ALLA RIVOLUZIONE ITALIANA (ventunesima parte)

CAPO IV.

SCORRERIA DI PISACANE.

Della scorreria Pisacane è da dire più particolarmente. Capi della spedizione erano Carlo Pisacane, già ufficiale del Genio, fuori del Regno da vari anni, Giovanni Nicotera avvocato, e Giovanni Battista Falcone studente, emigrati, tutti Napoletani e rifuggiti negli Stati sardi. Idearono essi di raccogliere una banda armata, invadere l’Isola di Ponza, e sbarcare quindi nella Provincia di Principato Citeriore. Calcolavano poi (non sappiamo con quanta ragione) che, all’annunzio di tanta impresa, Napoli, Roma, Firenze sarebbero insorte, come un sol uomo, per opera dei comitati rivoluzionari, e proclamerebbero la Repubblica. Con siffatto disegno e siffatte speranze s’imbarcarono circa un 40 cospiratori di varie regioni d’Italia sul Piroscafo Il Cagliari della società Rubattino di negozianti genovesi, destinato a viaggi fra Genova, Cagliari e Tunisi. Tutti eran muniti di regolari carte di polizia con la direzione per Tunisi, e, sotto specie di mercanzie, imbarcarono con esso loro varie casse piene d’armi.

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