Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

La rivoluzione napoletana del 1820-1821

Posted by on Ott 7, 2020

La rivoluzione napoletana del 1820-1821

«[…] La guerra di parte, dice un uffiziale che si è distinto nelle guerre di Spagna, è la più antica, la più naturale, e la sola che sia sempre giusta. Essa è quella del debole contra il forte: essa non può farsi senza il concorso e l’approvazione di tutta una nazione: essa dipende dalla opinione generale, non dalla volontà di un tiranno, o d’un conquistatore. Questa guerra non può avere altro scopo che di respingere un’invasione, e di sottrarre lo stato, la nazione, il principe da un giogo straniero. Quando anche fosse menata innanzi con barbarie, alcuno non avrebbe il dritto di dolersene, poiché l’inimico potrebbe sempre ritirarsi con la sicurezza di non esser perseguitato nel proprio paese. […]»

(La Minerva Napolitana 1820-1821.)

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Carmine Crocco e il brigantaggio meridionale

Posted by on Ago 23, 2020

Carmine Crocco e il brigantaggio meridionale

Fatta l’Italia, si sono dovuti fare gli italiani. La rivisitazione della celebre frase di Massimo d’Azeglio, primo ministro del Regno di Sardegna, non poteva essere più profetica. Infatti, a partire dalla proclamazione del Regno d’Italia, 17 marzo 1861, fino al 1865, nelle province meridionali, si assistette, accanto all’entusiastica adesione al movimento risorgimentale, all’esplosione di un vasto e radicato movimento di rivolta. 

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NAPOLI CAPITALE – QUELL’ESTATE DEL 1860

Posted by on Ago 5, 2020

NAPOLI CAPITALE – QUELL’ESTATE DEL 1860

L’addio dei Borbone è il primo di una serie di racconti legati a una particolare estate nella storia partenopea
Si inizia con intrighi, aneddoti e guerre per l’Unità d’Italia che segnano la fine del Regno delle Due Sicilie

Quell’estate del 1860   Un viaggio tra gli eventi storici della città

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L’alta Terra di Lavoro non votò per l’annessione al Regno d’Italia

Posted by on Lug 7, 2020

L’alta Terra di Lavoro non votò per l’annessione al Regno d’Italia

Il 26 ottobre del 1860, a Teano o giù di lì, ci fu lo storico incontro tra Garibaldi e Vittorio Emanuele II. A conclusione della sua mirabolante impresa l’avventuriero nizzardo depose nelle mani del re sabaudo l’intera Italia meridionale con tutta la sua storia e i suoi tesori. Fatto ciò, deluso da come le cose stavano evolvendo, quasi di soppiatto per non fare rumore, decise di ritirarsi nella selvaggia quiete di Caprera. 

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