Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Fumone: un paese nell’insorgenza del dipartimento del Circeo (1798-1806)

Posted by on Mag 8, 2021

Fumone: un paese nell’insorgenza del dipartimento del Circeo (1798-1806)

Nella primavera del 1806 il cardinale Segretario di Stato Ercole Consalvi, su pressione della Francia1, istituisce una Congregazione particolare con il compito di esaminare i casi di insorgenza e brigantaggio che sempre più si manifestavano nei paesi dello Stato pontificio2. La Congregazione era composta da monsignor Francesco Cavalchini, governatore di Roma, Francesco Riganti, segretario della Sacra Consulta, Vincenzo Bartolucci, avvocato fiscale e dal fiscale generale Giovanni Barberi, giudice relatore era il luogotenente criminale Francesco Maria Rufini.

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Vittorio Emanuele e Cavour appoggiarono Garibaldi

Posted by on Mar 28, 2021

Vittorio Emanuele e Cavour appoggiarono Garibaldi

La commedia raccontata al popolo del Garibaldi che conquista il Regno delle Due Sicilie contando su mille invincibili eroi è una bufala che non ha fondamento. Sia Vittorio Emanuele che Cavour direttamente o indirettamente lo appoggiarono.Con uomini, soldi e armi. Vittorio Emanuele i milioni li diede al Bertani.

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Le Insorgenze in Romagna durante il triennio giacobino (1796-1799)

Posted by on Mar 17, 2021

Le Insorgenze in Romagna durante il triennio giacobino (1796-1799)

Testo della relazione di Marco Rossi tenuta il 18 dicembre 1999 a Rimini durante il convegno svoltosi nella Sala degli Archi, nel Palazzo dell’Arengo, sul tema: “Bilancio del bicentenario delle Insorgenze antigiacobine a Rimini e nelle altre città degli antichi Stati Italiani. La vittoria della verità storica sulle mistificazioni della storiografia ufficiale”. È stato conservato lo stile parlato. Il relatore, sulla scia degli studi dello storico Francesco Mario Angoli, ripercorre le tappe salienti delle Insorgenze in Romagna, tracciando una mappa provvisoria.

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«QUANDO NAPOLI ERA CAPITALE» di GIUSEPPE PIANELLI (XIII)

Posted by on Mar 8, 2021

«QUANDO NAPOLI ERA CAPITALE» di GIUSEPPE PIANELLI (XIII)

CAPITOLO IV
L’ECCLISSE DEL REGNO ILLUMINATO

Per la sedicenne Maria Carolina discendere dall’”Austria felix” alla felicissima Napoli fu come passare da un monastero di clausura ad un ballo mascherato. Come tutto, a cominciare dalla reggia, nel suo paese era sobrio, solenne, misurato, così a Na­poli, a cominciare dalla natura, era fastoso, leggiadro, esagerato. Lo sposo, il diciassettenne Ferdinando era tenero e allegro e la corte faceva di tutto per procurare agli sposini ogni letizia. Il rigido “ce­rimoniale spagnolo” di Schönbrunn, i rigidissimi orari dell’Im­peratrice madre, restarono solo un ricordo uggioso da cancellare fra feste, ricevimenti, colazioni sull’erba e giochi con le dame e i cava­lieri fra i boschetti e le cascate di Caserta, a Capodimonte, a Portici, nei “siti reali”, nei teatri dove si esibiva la massima fioritura di mu­sicisti e di cantanti d’Europa.

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