Scurcola Marsicana luogo di transito e crocevia di popoli antichi che ha una storia vissuta da protagonista presente nei libri importanti, citata non solo per eventi storici epocali ma anche per riempire le pagine scritte dal Sommo Poeta Dante Alighieri.
Il potere istituzionale vede in Scurcola Marsicana luogo dove si estinse definitivamente la famiglia degli Svevi con la sconfitta e la successiva decapitazione di Corradino simbolo dell’anti papismo e paladino di chi crede nell’Umanesimo con la “U” maiuscola. Se andiamo però ad analizzare i fatti, chi ha fatto tanto per Scurcola Marsicana dandole una dimensione universale sono, senza nessun dubbio, gli Angioini che da Carlo D’Angio in poi è stata, per merito della casa Reale d’Oltralpe, omaggiata e considerata una privilegiata fino all’ultimo giorno di vita del Regno di Napoli. Se bisogna valutare la gente da quello che fa e non da quello che dice gli Angioini e tutti i Reali Napoletani hanno fatto molto per la perla Marsicana alla stregua di un suo illustre figlio come Giuseppe Morzilliche in tanti anni, diciamo decenni, ha donato al mondo studi e ricerche di notevole importanza su Scurcola Marsicana che aiutano a comprendere come l’Europa e il Mediterraneo hanno scritto la storia. Dopo averlo ospitato più volte nelle nostre trasmissioni questa volta siamo andati a trovarlo a Scurcola per farci fare la guida andando a spasso per il centro storico che abbiamo ripreso, con tutti i limiti di una ripresa spartana fatta con un telefono, e riportiamo di seguito.
Il 20 settembre 1378 ci fu il conclave a Fondi, in cui fu eletto il cardinale Robert di Ginevra, che prese il nome di Clemente VII. Egli fu eletto dagli stessi porporati che avevano, cinque mesi prima, riconosciuto per pontefice Bartolomeo Prignano, arcivescovo di Bari.
Dopo la morte di Carlo II il partito “austriaco” e quello “francese” sulle spoglie dell’Impero spagnolo
La Sicilia acclama Filippo di Borbone, ma la Guerra di Successione spagnola non arriva mai dalle nostre parti
Il Trattato di Utrecht (1713), per iniziativa della Regina Anna d’Inghilterra, attribuisce la Sicilia a Vittorio Amedeo di Savoia – I Siciliani accettano
Negli ultimi mesi del viceregno spagnolo nasce una contesa col papato che viene lasciata come eredità al nuovo Governo
Ma se ne erano veramente andati gli Spagnoli?
Arriva la Corte Piemontese a Palermo tra le speranze dei Siciliani di avere finalmente un re proprio…
Vittorio Amedeo presiede personalmente il Parlamento e chiede riforme epocali
L’imbarazzo di Vittorio Amedeo in un Regno più grande e ricco del suo Piemonte e la sua scelta rinunciataria di ritornare a Torino
Il Viceré Maffei, nonostante la buona volontà, è trascinato in una guerra di religione contro la Chiesa di Roma che vuole strappare alla Sicilia l’Apostolica Legazìa
Gli errori dei Piemontesi e l’ostilità crescente dei Siciliani
a sud di Campagna, provincia di Roma, ai confini con l’alta terra di lavoro, provincia del regno delle due Sicilie, c’è un comune che ai più puo sembrare anonimo, anche in virtu del suo singolare nome, ma come si vede di seguito ha una storia imponente e importante come tutti i territori di confine.