Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

GARIBALDINI AD AQUINO di COSTANTINO JADECOLA

Posted by on Apr 5, 2024

GARIBALDINI AD AQUINO di COSTANTINO JADECOLA

Prese il via dalla campagna di Aquino la spedizione nell’agro romano del 1867 dei “volontari del Sud”, cui diedero il proprio contributo due patrioti dimenticati: Pasquale Pelagalli e Aristide Salvatori. La spedizione si concluse con la disfatta di Mentana.

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I luoghi del potere provinciale nell’alta Terra di Lavoro tra Repubblica napoletana, regime borbonico e Unità d’Italia

Posted by on Mar 25, 2024

I luoghi del potere provinciale nell’alta Terra di Lavoro tra Repubblica napoletana, regime borbonico e Unità d’Italia

La storica provincia di Terra di Lavoro fino al 1927 ha fatto parte integrante della Campania e, fino al 1861, aveva seguito le vicende storico-politiche dei sovrani e delle autorità napoletane. In tale contesto, per l’area ubicata nella parte più settentrionale della provincia compresa tra il confine abruzzese e il mar Tirreno e cioè tra Sora e Gaeta passando per Cassino, appare interessante andare ad indagare, seguendo, chiaramente, i mutamenti negli ordinamenti dettati dai vari regimi succedutisi nel corso degli ultimi due secoli, quali siano stati i luoghi del decentramento subprovinciale relativamente al potere amministrativo, al potere fiscale, al potere giudiziario e al potere politico e i motivi che indussero le autorità del tempo a prescegliere tali luoghi, nonché effettuare una disamina della rappresentanza politica e amministrativa espressa dal territorio.

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OSPEDALE G.MOSCATI DI AVELLINO UN’ECCELLENZA IRPINA NELL’EX REGNO

Posted by on Feb 23, 2024

OSPEDALE G.MOSCATI DI AVELLINO UN’ECCELLENZA IRPINA NELL’EX REGNO

Viviamo l’epoca dove ci si lamenta di tutto, un popolo italiano divenuto ipocondriaco, lagnoso ed infantile a cui non sta bene nulla dei servizi che riceve e forse anche a ragion veduta, forse perché è diventato opulento? Perché siamo a fine Impero? È difficile dirlo ma certo non muove un dito per far si che le cose possano cambiare, anche se nelle ultime tornate elettorali il forte astensionismo ci fa comprendere che quanto meno dei partiti è nauseato. Platone affermava che non servono buone leggi per fare una buona giustizia ma dei buoni giudici e se questo concetto lo trasferiamo a tutti i servizi pubblici non possiamo non essere d’accordo e lo dimostra la vicenda personale che mi è capitata nei giorni scorsi. Mandato a casa per ben due volte dall’ospedale di Cassino per un problema fisico non trascurabile mi sono ritrovato, per motivi che non sto qui a spiegare, all’Ospedale Civile G. Moscati di Avellino dove ho ricevuto dal primo giorno che sono entrato fino a quando sono uscito, un servizio, un’attenzione e cure di altissimo livello. Al pronto soccorso, da considerare che è quello di un capoluogo di provincia, appena arrivato nonostante ci fossero due medici e quattro infermieri tutti noi ricoverati abbiamo ricevuto la migliore assistenza possibile, tutti sapevano cosa fare nella massima collaborazione e rispetto reciproco, il medico più anziano si poneva con la sua collega giovanissima come se stesse parlando con una coetanea e infermieri a cui bastava dire una parola che sapevano cosa fare. La mattina quando c’è stato il cambio del personale medico e infermieristico c’è stata una continuazione nelle consegne senza un attimo di pausa, i nuovi arrivati sembravano delle “mietitrebbie” e in pochi minuti e ci hanno accudito e servito come meglio non si poteva dimostrando una professionalità di alto livello che si poggia su una piattaforma di umanità che solo le nostre genti, le genti napolitane, possono offrire.

Trasferito nel reparto le cose non sono cambiate nonostante il poco personale,  il livello di assistenza è rimasto molto alto con medici ed infermieri che senza lamentarsi del lavoro estenuante causa l’assenza di ricambi adeguati, erano li a lavorare con l’unico scopo di curare e assistere i pazienti nel pieno rispetto del magistero medico a cui si sono affidati fin dal giorno seguente al conseguimento della laurea e sempre con un forte senso di umanità. Certo qualcuno di girato di scatole c’era ma non ci ho fatto caso e non mi ha infastidito in nessun modo perché si sfumava e veniva assorbito dal resto della truppa.

Un altro dato importante e che c’era una marea di giovani, ben supportati da quelli più anziani, molto preparati e con gran bella dose di allegria che contagiavano i reparti e  che hai miei occhi sono apparsi  non come “la meglio gioventù” che alla fine ha portato il mondo occidentale a queste condizioni, ma “la bella gioventù” che nonostante il transumanesino, a cui la “gnosi” vuole portarci, è l’argine più forte affinchè questo disegno non si compia e sono certo che metteranno a posto i disastri che la nostra generazione, arcobalenica e panteista, ha creato. Il senso civico, l’essere educati e politicamente corretto non vuol dire “umanità” e questi ragazzi, ce ne sono tanti, saranno quelli che riporteranno “l’uomo” nella sua giusta dimensione, creatura divina.

Concludo qui lanciando un appello al popolo irpino ad essere comprensivi ed aiutare il Moscati di Avellino perché è una ricchezza vostra di cui dovete essere fieri e orgogliosi e, altresì, lancio un appello alla classe dirigente e politica campana e italiana di non far morire queste eccellenze pubbliche perché come di dice a Napoli “il Padre Eterno non paga mai di Sabato!!!”                

Claudio Saltarelli

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INTERVENTO DI GIUSEPPE MORZILLI AL CONVEGNO DI SCURCOLA MARSICANA 21 GENNAIO 2024

Posted by on Feb 16, 2024

INTERVENTO DI GIUSEPPE MORZILLI AL CONVEGNO DI SCURCOLA MARSICANA 21 GENNAIO 2024

Buon pomeriggio

Ringrazio l’amico Claudio Saltarelli della Associazione Identitaria Alta Terra di Lavoro di Cassino per le belle parole che ha speso sulla mia persona che forse non merito, saluto il Sindaco della Città di Scurcola che come detto in altra circostanza è sensibile come l’amministrazione che capeggia verso i problemi della cultura, nel voler organizzare appuntamenti finalizzati a ricordare da dove veniamo per conoscere ancor di più, qualora ce ne fosse bisogno, chi siamo.

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