Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Battipaglia nascita di una colonia di Marina Carrese

Posted by on Set 21, 2019

Battipaglia   nascita di una colonia di  Marina Carrese

Opere pubbliche nel regno di Ferdinando II

In copertina: la prospettiva dei fabbricati della colonia di Battipaglia, realizzata dall’ing. Errico Dombrè, direttore dei lavori. A.S.S. – Genio Civile, fasc. 135, in A. Cestaro, Il terremoto del 1857 in Basilicata e nel Salernitano:

la fondazione della colonia agricola di Battipaglia, R.S., XIV (1953). Marina

Carrese è giornalista e collaboratrice dell’Editoriale Il Giglio.

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il Re Bomba? Così è stato definito dalla storiografia ufficiale…

Posted by on Ago 3, 2019

il Re Bomba? Così è stato definito dalla storiografia ufficiale…

Nel novembre del 1832 saliva al trono del Regno delle Due Sicilie Ferdinando di Borbone, nato a Palermo nel 1810. Era Sposato con Maria Cristina di Savoia, figlia di Vittorio Emanuele I. Nel gennaio del 1836 Maria Cristina dava alla luce Francesco. Durante il suo regno Ferdinando diede un notevole impulso all’innovazione burocratica e tecnologica, incrementando l’industria e il commercio. In particolare rivolse la sua attenzione al comparto industriale (ferriere, industria tessile..)e alla cantieristica mercantile e militare, raggiungendo l’invidiabile di terza potenza economica-industriale al mondo, dopo Inghilterra e Francia. Tale eccellenza fu riconosciuta al Regno delle Due Sicilie alla conferenza internazionale di Parigi nel 1856. In quegli anni gli occupati nell’industria raggiungevano il 20%, mentre nel resto d’Italia non superavano l’8%!!! Da Portici a Castellammare di Stabia, per oltre 15 chilometri, esisteva un susseguirsi di cantieri e di stabilimenti industriali. A Castellammare operava il più grande cantiere navale del Mediterraneo che nel 1818 iniziò la costruzione del primo piroscafo a vapore. Nel 1833 il piroscafo Francesco I compì la prima crociata al mondo; rotta Costantinopoli, durata tre mesi. Nel 1847, per la prima volta in Italia, fu adottata la propulsione a elica e nel 1853 il vapore “Sicilia”, prima nave italiana di linea, raggiunse New York dopo 26 giorni di navigazione. In Calabria,a Mongiana e a Fernandea, esistevano i maggiori produttori italiani di ghisa e semilavorati per le industrie metalmeccaniche. Il primo ponte sospeso in ferro sul Garigliano fu costruito proprio a Mongiana. Erano sorti stabilimenti in tutto il Sud: Salerno, a Sarno, Pellezzano, Piedimonte, Messina, Arpino, Sora, Otranto, Taranto,Gallipoli. A Salerno erano le sedi principali dell’industria tessile del Regno. Erano soprannominate la Menchester delle Due Sicilie. A San Leucio, una frazione di Caserta, nei pressi della meravigliosa Reggia,Ferdinando IV, su progetto dell’architetto Collecini, fece costruire la “Regia Filanda”, dove si producevano pregiate sete. Operai ed abili artigiani, provenienti anche dalla Francia, dal Genovese e dal Piemonte, si stabilirono a San Leucio richiamati dai molti benefici di cui usufruivano i lavoratori impiegati nelle seterie. Tra le altre cose, avevano diritto all’alloggio gratuito. Erano i principi riformatori della politica dei Borbone: solidarietà e uguaglianza, un pericolo per il conservatorismo sabaudo e le mire colonialiste vagheggiate da Cavour. Così scriveva Isabella Brega su Qui Touring del maggio 2010: “…La Regia Filanda, progettata dal Collecini per Ferdinando IV (1759-1806), divenne il cuore della città ideale, dove gli operai avevano le stesse abitazioni e gli stessi diritti, e luogo deputato alla produzione della seta. Di questa produzione sopravvive una manciata di aziende e un museo dedicato all’industria serica. E’ il sogno di un sovrano forse da rivalutare”. A Castellammare, Tropea, Teramo e nella Puglia, nascevano aziende per la lavorazione del cuoio. La lavorazione del pellame era la più varia, dai finimenti per cavalli, selleria, stivali, ai guanti. Era una produzione ricercata e richiesta in ogni parte del mondo, dall’Inghilterra alle Americhe . Nella penisola sorrentina, nel Trapanese e a Capri era rinomata la raccolta e lavorazione del corallo. Fabbriche e scuole artigianali erano sorte a Napoli e a Torre del Greco. Famose erano le saline pugliesi e siciliane, le più importanti d’Europa. Anche a questi lavoratori erano assegnati gratuitamente terreni e soldi per costruirsi la casa. A Napoli, due grandi vetrerie producevano vetri e cristalli che esportavano in Nord Africa e America. Conosciute in tutto il mondo le porcellane di Capodimonte e altrettanto apprezzata, ovunque, l’industria alimentare: pastifici, lavorazione del pomodoro, la liquirizia calabrese, i confetti di Sulmona…Numerosi gli stabilimenti ittici (oltre 80 impianti per la lavorazione del tonno). Importante e perfezionato l’allevamento delle ostriche, tanto da insegnare ai francesi le tecniche più avanzate. E poi la coltivazione e lavorazione del tabacco e le cartiere che esportavano carta pregiata in tutto il mondo…Nel 1847 Ferdinando II fondò la Colonia Agricola di San Ferdinando di Puglia che nel 1879, dopo l’occupazione fu intitolata a Margherita di Savoia!

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Real dispaccio di Ferdinando IV di Borbone del 1792 sulla Censuazione de’ Demani – uno degli ultimi atti controfirmati da Giuseppe Palmieri

Posted by on Ago 1, 2019

Real dispaccio di Ferdinando IV di Borbone del 1792 sulla Censuazione de’ Demani – uno degli ultimi atti controfirmati da Giuseppe Palmieri

Real dispaccio di Ferdinando IV di Borbone del 1792 sulla “Censuazione de’ Demani” – uno degli ultimi atti controfirmati da Giuseppe Palmieri (economista salentino del ‘700 originario di Martignano, Le)

E’ presente anche il marchese Giuseppe Palmieri (economista salentino del ‘700 originario di Martignano, Le), nel seguente Real Dispaccio del 1792 inerente la “Censuazione de’ Demani“. Il documento è un manoscritto che reca la firma di Ferdinando IV di Borbone (1759-1825). Dal 1769 re Ferdinando pubblicò il suo primo editto in cui tracciava un vasto programma di riforme del Regno, sino al 1789, quando venne pubblicato il celebre “statuto Origine della popolazione di San Leucio”, quei venti anni sono indicati come l’”Età d’oro” dell’Illuminismo di fine Settcento, segnato da riforme giuste finalizzate al benessere del regno di re Ferdinando di Borbone; ma anche sul finire del 1700 si verificarono imponenti reazioni antigiacobine così come apparvero anche le ghigliottine antimonarchiche che di frequente occupavano le piazze delle principali città europee.

Nel 1794, a Napoli, con un processo a 270 persone, fra nobili, borghesi e clero, sospette di simpatie giacobine, si apriva la fase “reazionaria” del Regno di Ferdinando IV.
Sul Palmieri c’è da ricordare che fu tra i primi alla corte di re Ferdinando che dette avvio all’abbattimento del sistema feudale del Regno di Napoli. Nel 1783 durante la reggenza di Ferdinando di Borbone, il Palmieri fu incaricato di dirigere le dogane in Terra d’Otranto; nel 1787 fu nominato tra i membri nel Supremo consiglio delle finanze del Regno di Napoli; nel 1791 fu nominato direttore generale delle finanze del Regno di Napoli ed emanò alcune importanti leggi; come quella per la divisione delle terre demaniali del 23 febbraio 1792; promosse la realizzazione delle strade di Sora, degli Abruzzi, del Sannio e delle Calabrie; favorì l’abolizione del monopolio del dazio delle sete e dello zafferano … Sul Palmieri qui altre informazioni.
Il seguente real Dispaccio è uno degli ultimi atti controfirmati dal nostro Palmieri. il quale morirà nel gennaio 1793.

Ferdinando IV Dei Gratia Rex – D. Pietro Paolo Ramon Brig. De Reali Eserciti di S. M. D. G., e Governatore di questa provincia di Calabria Citra. = Magnifici Amministratori dell’Università de’ rispettivi luoghi di questa provincia vi significamo come è pervenuta a Noi il seguente Real Dispaccio = Doppo la pubblicazione del Real Esito per la Censuazione de’ Demani, essendo pervenuti al Re de’ ricorsi di varie Università, che de’ particolari, promovendo con essi de’ dubj, di cui han chiesto lo rischiaramento S. M. per togliere dalle populazioni quella sinistra idea, che il privato fine, il vantaggio particolare han fatto concepir loro sull’esecuzione del mentovato Editto, ha comandato, che i Presidi faccino noto alle Università tutte delle rispettive province di esser stato il medesimo formato per gli impulsi del Paterno suo Real Animo sempre intento a’ procurare a’ suoi sudditi ogni possibile sollievo per cui vuol quello eseguito. Ed affinché nella di lui esecuzione si produca la maggiore esattezza; E’ sua Real volontà che da ogni Università si eleggano sei deputati, i quali propongono quanto stimano di doversi praticare, senza intanto procedere ad atto alcuno, ma bensì attendere la Sovrana Determinazione. Il Consiglio di Finanza lo partecipa nel suo Real nome ai V.S.Illustissimi per lo adempimento di sua parte. Napoli 14 maggio 1792 = Giuseppe Palmieri = Sig. Preside di Cosenza = Che però abbiamo spedito il presente col quale dicemo, ed ordinamo a Voi sudetti di dovere eseguire tutto e quanto col trascritto Real Dispaccio viene Sovranamente stabilito, il presente torni a noi colla dovuta relata da farsine da rispettivi cancellieri locali, e come il presente corriere porta quattro circolari, ed un solo si è ordinato il pagamento del pedatico, per non gravare le Università, ed all’incontro dovendo trattenere per l’esarazione della copia che debbano esararsi da cancellieri, e quelli diretti alle Corti da’ Mastrodatti delle medesime, li pagherete per ragioni di mora grana dodici più il pedatico, atteso si manda per Real servizio di S.M. e cossi Cosenza li 30 maggio 1792 Ramon = L’Ill. Sig. Presidse col visto = Rapollo = Spadafora pro segretario vi è il sugello impresso Notificato a 18 giugno 1792“.


Altre utili info sul regno di Ferdinando IV di Borbone inerenti il Salento nel 1792 le ho trovate nel “Calendario e Notiziario della Corte” in questo ulteriore link Cfr : https://books.google.it/


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La grande impresa del Cardinale Ruffo

Posted by on Lug 21, 2019

La grande impresa del Cardinale Ruffo

L’uomo, cui il destino riserva, in quel fatidico principiare dell’anno 1799, il gravoso incarico di risollevare l’onore delle armi napolitane contro l’invasore francese, veste panni assai strani. Almeno per un condottiero. E’ un cardinale di Santa Romana Chiesa, si chiama Fabrizio Ruffo ed è calabrese purosangue. La sua famiglia, di antica nobiltà, ha, da sempre, infatti, vastissimi feudi nella Calabria meridionale. 

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