Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

La Controrivoluzione filoborbonica

Posted by on Nov 18, 2020

La Controrivoluzione filoborbonica

La fulminea conquista del Regno delle Due Sicilie da parte dei piemontesi – avvenuta, come detto in precedenza, con l’appoggio indiretto ma concreto della Francia e della Gran Bretagna – provocò, fin dai primi giorni della dittatura di Garibaldi, e poi per gli anni successivi, una rivolta generalizzata delle popolazioni del Regno a favore di Francesco II. Decine di migliaia di persone insorsero armi in pugno in tutto il territorio continentale (proprio come era accaduto sessant’anni prima ai tempi delle insorgenze antigiacobine e dell’epopea sanfedista del cardinale Ruffo), scatenando una guerra insurrezionale che mise in seria difficoltà i garibaldini prima e soprattutto l’esercito e il governo piemontese nei primi anni unitari.

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A Sud, nel “quinquennio lungo” di Roberto Martucci

Posted by on Ott 1, 2020

A Sud, nel “quinquennio lungo” di Roberto Martucci

governatori e prefetti nelle province napoletane e siciliane (1860-1865)

Sommario: 1. Il “quinquennio lungo”.- 2. Intendenti, governatori e prefetti.- 3. L’eredità pregressa: ogni regime utilizza la burocrazia formatasi in quello precedente.- 4. Il Regno d’Italia e le stimmate di una transizione istituzionale traumatica.- 5. La legge Pica 15 agosto 1863/1409, costituzione materiale delle Province Napoletane annesse.- 6. Il “movimento prefetti” dopo l’Unità (a partire da una prima messa a punto di Ernesto Ragionieri).- 7. Il valzer di prefetti nel Napoletano e in Sicilia durante il “quinquennio lungo”: inevitabile?

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30 AGOSTO DI OGNI ANNO GIORNO DI LUTTO PER I NAPOLITANI, MICHELINA VENIVA UCCISA

Posted by on Ago 29, 2020

30 AGOSTO DI OGNI ANNO GIORNO DI LUTTO PER I NAPOLITANI, MICHELINA VENIVA UCCISA

Michelina Di Cesare, uno dei simboli della nostra guerra di liberazione dall’esercito savoiardo che per la storia è terminata circa un secolo e mezzo fa ma nei cuori e nell’animo di noi Napolitani è una guerra che si combatte ancora, la vediamo ovunque e tirata per la giacchetta da tutti. La sua immagine viene usata, anzi direi abusata, per fare quadri,  per fare sculture, la vediamo in giro per feste e sagre, c’è chi gli ha messo la corona di femminista o c’è chi pensa che sia ciociara. C’è stato anche chi avuto il coraggio di portala sui giornali scandalistici e sono certo che presto la vedremo anche sulle buste delle patatine. Per noi insorgenti Michelina è una guerrigliera morta per difendere il suo Dio, la sua Terra, il suo Re e il suo popolo e nient’altro e la nostra associazione oggi la vuole ricordare con un articolo scritto da Giuseppe Ressa che parla della Repressione a 360 gradi.

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Carmine Crocco e il brigantaggio meridionale

Posted by on Ago 23, 2020

Carmine Crocco e il brigantaggio meridionale

Fatta l’Italia, si sono dovuti fare gli italiani. La rivisitazione della celebre frase di Massimo d’Azeglio, primo ministro del Regno di Sardegna, non poteva essere più profetica. Infatti, a partire dalla proclamazione del Regno d’Italia, 17 marzo 1861, fino al 1865, nelle province meridionali, si assistette, accanto all’entusiastica adesione al movimento risorgimentale, all’esplosione di un vasto e radicato movimento di rivolta. 

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Il Sergente dell’Esercito Borbonico Domenico Fuoco

Posted by on Ago 18, 2020

Il Sergente dell’Esercito Borbonico Domenico Fuoco

Parlare del sergente Domenico Fuoco divenuto in seguito un capobrigante sanguinario e spietato non è cosa semplice. Ci troviamo di fronte ad una personalità molto complessa, controversa e discutibile, ma certamente trattata in maniera troppo di parte dalla letteratura del tempo e comunque in maniera superficiale e troppo semplicistica anche da alcune recenti pubblicazioni.

La trattazione del brigantaggio post-unitario, merita certamente considerazioni meno sbrigative di quelle che comunemente vengono fatte. Si trattò di un fenomeno che interessò tutto il Mezzogiorno d’Italia. Ogni paese ebbe i suoi numerosi briganti che sommati ai tanti manutengoli, coloro cioè che li spalleggiavano, costituivano una buona fetta della popolazione. Possibile che nei nostri piccoli, umili e pacifici paesi di colpo nascessero tanti spietati delinquenti? Anzi di piú, intere famiglie di delinquenti? Certo oggi le risposte meritano considerazioni ben piú profonde di quanto se ne siano fatte in passato.

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