Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Storia del diritto nel Regno di Napoli di GAETANO ARCIERI (IV)

Posted by on Set 30, 2022

Storia del diritto nel Regno di Napoli di GAETANO ARCIERI (IV)

Gaetano Arcieri, Storia del diritto nel Regno di Napoli
A cura di Gianandrea de Antonellis
Edizione originale:Storia del Dritto per servire d’introduzione allo studio delle leggi civili e del dritto amministrativo con la successione dei giureconsulti ed interpetri [sic] del dritto romano, seguita da comentario [sic] delle leggi regie, pontificali e decemvirali del Dottor Gaetano Arcieri, Accademico Florimontano, Socio Corrispondente della Società Economica di Basilicata, dell’Accademia Cosentina, di Aci-Reale, ec. ec.Stabilimento Tipografico Perrotti, Napoli 1853

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Come il Mezzogiorno è diventato una Questione

Posted by on Set 27, 2022

Come il Mezzogiorno è diventato una Questione

1. L’analisi storiografica

Da Ruggiero II d’Altavilla (1095-1154) — re di Sicilia dal 1130 — a Francesco II di Borbone (1836-1894) — re delle Due Sicilie fino al 1861 —, le terre del Mezzogiorno d’Italia sono state unite nella stessa realtà statuale, ordinata sempre, tranne le brevi parentesi repubblicane del 1647-1648 e del 1799, nella forma monarchica.

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Piedimonte Matese, feudale

Posted by on Set 7, 2022

Piedimonte Matese, feudale

Il feudo di Piedimonte

Anzitutto, che cosa era un feudo? Non era una proprietà privata, che se ne potesse fare quel che se ne voleva. Era un beneficio, cioè una terra data in godimento, e perciò non divisibile o vendibile. Al beneficio era legato il vassallaggio, cioè i doveri verso chi l’aveva concesso, e che si manifestava con l’omaggio (farsi uomo di, stare a disposizione di). Si aggiungeva un terzo carattere: l’immunità, esenzione dalla legge ordinaria. 

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Alla scoperta di Civitella del Tronto e della sua fortezza

Posted by on Set 4, 2022

Alla scoperta di Civitella del Tronto e della sua fortezza

Il contesto storico

La storia di Civitella del Tronto, fortezza naturale costruita su uno stretto sperone roccioso di travertino, sembra indissolubilmente legata al suo ruolo di mirabile roccaforte del Regno dell’Italia meridionale al confine con lo Stato della Chiesa: castello probabilmente già con re Manfredi nel 1255, quando si trovava a resistere agli attacchi degli Ascolani, sottoposti all’autorità pontificia; alla fine dello stesso secolo rocca angioina, dopo che l’ipotesi di un dominio svevo sull’Italia meridionale era sfumata sotto i colpi di Carlo d’Angiò, appoggiato dal Papa;

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