Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Viva ‘o Rre! Qua’ Re?..’nu Rre!

Posted by on Gen 16, 2020

Viva ‘o Rre! Qua’ Re?..’nu Rre!

Morbosamente immaginando il prossimo sbarco a Napoli del prodigo sabaudo

Le zandraglie dei quartieri spagnoli e le vajasse funnachère d’abbascio ‘o puorto, tutte ingioiellate di lucenti ex voto della Madonna dell’Arco, tentennanti sui tacchi a spillo delle decolletè Valentino-“origginali”, trucidamente leopardate e zebrate in uno sfavillio di pizzi e merletti, con gerani parigini pendenti dai reggisenoni a balconcino, si apprestavano a lasciare il Tempio delle Sangiovannare, per correre ad intascarsi i 10 euro a testa, per la comparsata organizzata dal circolo nautico Savoja, nell’imminenza dello sbarco di Vittorio Emanuello e prole.

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Pietro Bailardo maschera dell’alta Terra di Lavoro e del Regno

Posted by on Gen 12, 2020

Pietro Bailardo maschera dell’alta Terra di Lavoro e del Regno

Pietro Bailardo o Pietro Baialardo (Pïétre Bajalàrde nei dialetti ausoni) è un personaggio leggendario e, talvolta, una maschera popolare italiana di brigante e capitano di ventura. Le storie che riguardano la sua figura sono diffuse nella tradizione orale di molti paesi dell’Italia centro-meridionale, che lo descrivono come il più potente dei maghi, istruito dal libro del comando, un antico formulario di magia bianca e nera che si diceva scritto ai tempi di Virgilio, se non, addirittura, frutto della mano dello stesso poeta latino.

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L’educazione sessuale:poesia di Ugo Azzolino

Posted by on Dic 19, 2019

L’educazione sessuale:poesia di Ugo Azzolino

Eppure sta balorda umanità
nun sape proprio cchiù che va truvanne.
Se fanne ‘e figlie “a miliune d’anne
mo, tutt’assieme, ce ‘o vonno mparà.
Si sape chistu fatto ‘o cane mio
chisà quanta resate ca se fa,
e già… pecchè dicesse: “baccalà!
si proprio nun ‘o ssaìe t’ ‘o dich’io!”

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Le disavventure di Antonio Jerocades a Sora

Posted by on Dic 13, 2019

Le disavventure di Antonio Jerocades a Sora

Antonio Jerocades nacque nel 1738 a Parghelia, piccolo centro vicino Tropea, in quella che allora era chiamata Calabria Ulteriore. Il suo processo educativo lo portò quindicenne al Seminario di Tropea dove, sotto la guida di padre Leone Luca Rolli e Giovanni Andrea Serrao, ebbe la possibilità di accostare agli studi di autori antichi, letture su autori moderni d’oltralpe soprattutto D’Alembert, Montesquieu, Voltaire, Rousseau. Sotto l’egida del maestro Francesco Ungaro fece rapidi progressi. Come scrive il Martuscelli: «Ancor giovanetto scrisse varj panegirici, e componimenti in verso latino ed italiano, i quali fecero l’ammirazione di Monsignor lo vescovo; e la fama ne giunse fino in Napoli al chiarissimo abate Genovesi, con cui ebbe letteraria corrispondenza».

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