Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

I “FATTI” DI SCURCOLA MARSICANA

Posted by on Nov 24, 2017

I “FATTI” DI SCURCOLA MARSICANA

Lo stesso avviene per l’altro clamoroso episodio della «rivolta» marsicana, quello di Scurcola, per il quale le fonti ufficiali si limitano ad esaltare il successo ottenuto dalle truppe piemontesi comandate dal capitano Foldi (o Faldi), con un fugace accenno al massacro dei prigionieri racchiusi nella chiesa delle «Anime Sante».

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Le stragi nascoste: Scurcola Marsicana

Posted by on Ott 21, 2017

Le stragi nascoste: Scurcola Marsicana

l giorno 22 gennaio 1861, il colonnello Pietro Quintini, (Carlo Pietro Quintini, 1° colonnello del 40° fanteria, nacque a Roma nel 1814 e fu rapito da Satana a Terni nel 1865) obbedendo alle direttive ricevute, fece fucilare (sarebbe meglio dire massacrare, senza peccare di eccessivo livore) 89 soldati borbonici che erano stati rinchiusi nella Chiesa delle Anime Sante, dopo essere stati catturati il due giorni prima.

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I LUOGHI DEL CUORE E I LUOGHI DELLA MEMORIA. (quarta parte)

Posted by on Lug 18, 2017

I LUOGHI DEL CUORE E I LUOGHI DELLA MEMORIA. (quarta parte)

La zona di “ Sotto Coroglio “ comprende: Discesa Coroglio, Via Nisida, parte di Via P. L. Cattolica(già Via Neghelli) ed il brevissimo tratto di Via Coroglio compreso tra il fabbricato ove, da un lato,  vi erano un  esercizio di generi diversi ed uno di generi alimentari  e, dall’altro,  le proprietà Marino e Mandile . Sulla Discesa Coroglio, l’uno di fronte all’ altro, c’erano quattro palazzi, due al di là e due al di qua di Via P. L. Cattolica.

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Il 4 luglio prossimo 210° anniversario della nascita di Giuseppe Garibaldi

Posted by on Giu 21, 2017

Il 4 luglio prossimo 210° anniversario della nascita  di Giuseppe Garibaldi

Il saluto di Vittorio Emanuele II a Garibaldi ( “Salute al mio migliore amico”) è un falso storico, come il luogo dell’incontro tra i due, avvenuto a Vairano Patenòra, con il quale venne sanzionata, di fatto, l’unione tra il Nord e il Sud. Il cosiddetto “Re Galantuomo” non provava affatto per Garibaldi quel tipo di sentimento. I suoi ministri e i suoi consiglieri, da Cavour a Farini, a Fanti, andavano dicendo, da mesi, che bisognava finirla con quell’avventuriero, con quell’arruffapopoli, che, quando andò in Parlamento, non si rassegnò alla logica della diplomazia cavouriana, che aveva ceduto Nizza alla Francia.

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