Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

PREMIO TERRA LABORIS 2021, AZIENDA CASALINE, ALDO VUCAI ENRICO NAPOLITANO

Posted by on Set 20, 2021

PREMIO TERRA LABORIS 2021, AZIENDA CASALINE, ALDO VUCAI ENRICO NAPOLITANO

Come abbiamo già accennato anche nel 2021 siamo riusciti a consegnare il Premio Terra Laboris giunto alla sesta edizione nonostante le grandi difficoltà che la brutta bestia ha deciso di farci compagnia in questo momento storico particolare.

In questi due anni grazie a chi ha avuto il coraggio di andare sul pattino il 25 gennaio, facile farlo il 25 di luglio, questa manifestazione divenuta, senza paura di essere smentito, prestigiosa è riuscita a resistere e a premiare un’altra autentica eccellenza del Regno che è l’Azienda Agricola Casaline della famiglia Domenico Alonzi. Ad affiancare nel 2021 l’Ass.id.Alta Terra di Lavoro nell’organizzazione dell’evento sono state le aziende come Spigabruno Bio di Rosa Viola, Azienda Dolce Amaro dei F.lli Papa, Birra Artigianale “Terra di Lavoro”, Libreria Neapolis e dall’artista Geri De Luca che non ci stanchiamo di ringraziare.

Dopo aver ringraziato i suddetti amici, così ci piace chiamarli e non aziende, bisogna menzionare le colonne portanti del Premio Terra Laboris e che senza di loro sarebbe già scomparso, sono Aldo Vucai ed Enrico Napolitano che con il loro capolavoro artistico in arte presepiale, la cornucopia simbolo della Terra di Lavoro costruito in terracotta che Domenico in lingua laborina lo ha definito di “re cuocc”, hanno dato l’impronta più profonda al premio che non potrebbe essere sostituito da null’altro e al contempo ci impegna e ci responsabilizza ad andare sempre avanti e con sempre più decisione. Dopo aver pubblicato le foto della giornata di festa organizzata dalla famiglia Alonzi presso la propria azienda in quel di Collelongo, di seguito pubblichiamo la testimonianza e gli auguri di Aldo Vucai accompagnata da qualche foto scattata nella sua bottega a San Gregorio Armeno a Napoli.

Aldo Vucai identitario e napolitano vero che ha sempre dimostrato e dimostra ogni giorno di essere, ha lottato nei periodi di chiusura per colpa della “brutta bestia” cercando aiuto, ma ignorato, da tutte le associazioni napoletane borboniche, per contrastare il tentativo di invasione di San Gregorio Armeno da parte dell’orda leghista guidata dal milanista Salvini, i suoi canti razzisti contro i napoletani paragonati ai cani sono rimasti scolpiti nella mia mente e nelle mie orecchie, che voleva sfruttare il momento di tensione e di difficoltà degli artigiani napoletani per mettere le proprie “bandierine”.

Il tentativo di conquista leghista è stato respinto per merito dell’Azienda del Caffè Motta di Salerno che sta sponsorizzando la storica via dei Decumani e dove non c’è più nessuna bandiera Borbonica che sventola tra le botteghe!!!

Di seguito la consegna del Premio Terra Laboris 2021 da parte di Aldo Vucai ed Enrico Napolitano

Aldo Vucai
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L’OGGETTIVITA’ SOTTOMETTE LA SOGGETTIVITA’ CON ARMANDO CALENZO

Posted by on Lug 13, 2019

L’OGGETTIVITA’ SOTTOMETTE  LA SOGGETTIVITA’ CON ARMANDO CALENZO

Con la nascita dell’Umanesimo, quello con la u maiuscola, del relativismo e del giacobinismo la soggettività ha preso il sopravvento sull’oggettività e per arrivare a questo hanno creato l’era della menzogna e della congiura  inventandosi l’opinione pubblica per poterla condizionare e guidare. Nell’arte ma nella cultura in genere, si sono inventati la figura del critico che quasi sempre segue la volontà del potere che lo stipendia o che gli ha fatto fare carriera con il solo risultato di vedere pittori, scrittori, scultori, musicisti, letterati, attori ecc ecc che anche se sono dotati di scarso talento passano per grandi artisti riuscendo a vivere una vita agiata. In Italia poi c’è la partitocrazia che estremizza questo stato di cose rendendo ancora più triste lo scenario già desolante soprattutto da quando la sinistra, da circa 40 anni, ha preso il totale controllo della cultura. Vediamo film che sono dei clamorosi flop che se non fossero finanziati dallo stato non riuscirebbero nemmeno a girare una scena, attori che basta che fanno una scuola accreditata pensano di stare a scrivere la storia della recitazione, per non parlare del teatro dove vogliono inculcarci lo stile contemporaneo , che capiscono solo loro, che nessuno vuol vedere ma resiste per il solito finanziamento pubblico facendoci credere che siamo noi comuni mortali che non comprendiamo per non ammettere che sono solo residuati bellici del futurismo. Non è cultura se non si parla del disagio giovanile, della violenza sulle donne o del fenomeno dell’immigrazione mentre tutto il resto non serve a nulla alla faccia della libertà che in teoria vuol dire democrazia ma nei fatti è demagogia.  

Per fortuna nonostante la desertificazione del territorio culturale qualche fiore si riesce sempre a trovare e senza andare a scomodare i grandi nomi possiamo trovare, nel nostro piccolo, dei talenti che anche se sconosciuti realizzano dei lavori che sono vere opere d’arte, uno di questi è certamente Armando Calenzo colonna portante dell’associazione culturale gli Ariella e punto di riferimento della comunità di Cellole una volta casale del Ducato di Sessa. L’Ass. Id. Alta Terra di Lavoro nel premio Terra Laboris, quest’anno giunto alla quarta edizione, dopo aver avuto la fortuna di vedere Geri De Luca premiare i vincitori con le sue lavorazioni pittoriche, ha avuto una seconda fortuna con Armando che come componente degli Ariella ha premiato i due vincitori 2019 con due autentiche opere d’arte, due sculture in rame su legno d’ulivo preso dal suo giardino. Armando con queste opere ha fatto capire a noi identitari e amanti della tradizione, che dobbiamo ancora avere la forza di lottare per la battaglia che si sta combattendo contro il razionalismo, l’illuminismo e il nichilismo e che se siamo in questo momento in difficoltà non dobbiamo mollare perchè possiamo ancora farcela. Armando non è un figlio della sua Terra, la Terra di Lavoro, ma è un pezzo della sua Terra che è fuoriuscito dal suolo come un ulivo che da tempo e per molto tempo ancora vuole nutrirci con le sue pregiate olive, di seguito le sue opere in primo piano che non hanno bisogno di commenti o di critici che ci impapocchiano di chiacchiere perché davanti al sublime il limite non è nell’oggetto ma nel soggetto.



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22 e 23 Gennaio 1861 Scurcola Marsicana non dimentica

Posted by on Gen 20, 2019

22 e 23 Gennaio 1861 Scurcola Marsicana non dimentica

19 gennaio ’19 giornata importante per Scurcola Marsicana che se non ha timore di scadere nella retorica potremmo definire storica.

L’ Ass. Id. Alta Terra di lavoro, presente con Domenico Alonzi, Mario Salucci, Geri De Luca e Claudio Saltarelli, ha chiesto che si celebrasse una messa a suffragio dei martiri Scurcolani ammazzati dall’esercito Piemontese invasore nei giorni 22 e 23 gennaio dl 1861 e che si offrisse un cuscino di fiore alla Cappella delle Anime Sante del Purgatorio dove l’eccidio è stato commesso.

Fin qui nulla di strano e di straordinario ma dopo aver assistito che una numerosa folla, che per la prima volta ascoltava il tragico episodio, sotto la pioggia ha pregato, ricordato e accompagnato il suddetto cuscino nella Cappella personalmente lo definisco un momento storico per la comunita di Scurcola Marsicana.

Se ciò è avvenuto in una cornice sacra lo dobbiamo principalmente al parroco Don Nunzio D’Orazio che fin dal primo momento che abbiamo richiesto la funzione s’è prodigato e impegnato per la riuscita della giornata e un applauso sincero va certamente all’Amministrazione Comunale di Scurcola Marsicana che non solo ha fin da subito mostrato attenzione per quello che si voleva fare, ma è stata presente con emozionata partecipazione nella persona del Sindaco Maria Olimpia Morgante e dell’Ass. alla Cultura Francesco Tortora e il consigliere con delega alla cultura Franco Farina

Un ringraziamento va alla Confraternità delle Anime Sante del Purgatorio e al Priore Matteo Andreoli che ci ha permesso di lasciare il cuscino di fiori alla Cappella dove è avvenuto l’eccidio e un saluto particolare va Fausto Vincenzo Colucci uno Scurcolano molto vicino alla sua comunità che ha dimostrato il suo affetto passando una vita a ricercare e a scrivere  i fatti che ha visto protagonista Scurcola fin dalle Insorgenze del 1798 dimostrando enorme capacità e di avere uno stile tipicamente “Vichiano” per l’approccio scientifico che ha nei suoi studi.

Di seguito brevi ma significativi video

Claudio Saltarelli  

 



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LE DUE SICILIE – Spagnoli

Posted by on Apr 7, 2024

LE DUE SICILIE – Spagnoli

Vespri aprono uno spossante ciclo di lotte, senza vincitori né vinti. L’avventura siciliana si rivela al di sopra della potenza militare della Corona Aragonese, incapace di cacciar via gli Angiò dalla parte continentale del Regno. Gli Angioini, per altro verso, accusano un sensibile indebolimento della propria posizione geopolitica.

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