Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

LE DUE SICILIE – Normanni e Svevi

Posted by on Apr 5, 2024

LE DUE SICILIE – Normanni e Svevi

I Normanni transitano in Italia sullo scorcio del decimo secolo, in veste di pellegrini di ritorno dalla Terrasanta. Il luogo li affascina, li attrae, così decidono di porre la propria abilità militare al servizio dei signori locali, prendendo posizione nei conflitti tra Longobardi e Bizantini per la contesa del meridione della penisola.

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SIAMO FOTTUTI, REGINA!

Posted by on Apr 3, 2024

SIAMO FOTTUTI, REGINA!

GAETA, 7 settembre 1860 – 13 febbraio 1861

Solo. A prendere decisioni che avrebbero dovuto salvare il trono dove nel 1734 si era seduto, per primo, il suo avo Carlo III. Solo, a 24 anni, a tentare di salvare il regno e il futuro della dinastia“. Così Gigi Di Fiore descrive Francesco II di Borbone, l’ultimo Re di Napoli e delle Due Sicilie, in quell’estate da tregenda del 1860.

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Come le banche del Nord hanno depredato il Mezzogiorno

Posted by on Mar 31, 2024

Come le banche del Nord hanno depredato il Mezzogiorno

Parlare di sistema bancario e creditizio è affare da addetti ai lavori. La puntata numero 25 del viaggio nella questione meridionale e nella storia del meridionalismo in cui ci sta conducendo la brillante penna di Michele Eugenio Di Carlo ha il pregio di rendere comprensibile a tutti l’intricato problema, e di chiarire come le decisioni assunte da diversi governi, dall’Unità ad oggi, abbiano di fatto spostato ingenti quote di ricchezza dal Sud verso il Nord. L’inevitabile conseguenza è che il Mezzogiorno si è impoverito a vantaggio del Settentrione, e che il divario si è aggravato fino a diventare probabilmente irreversibile.

L’autonomia differenziata invocata da alcune regioni del Nord sarà il colpo di grazia. Buona lettura. (g.i.)

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LO SCANDALO DELLA BANCA ROMANA

Posted by on Mar 14, 2024

LO SCANDALO DELLA BANCA ROMANA

Leggendo il libro “I ladri di Roma – 1893 scandalo della Banca Romana: politici, giornalisti, eroi del Risorgimento all’assalto del denaro pubblico” scritto dal giornalista Enzo Magrì, si ha l’impressione che si tratti di un articolo di cronaca attuale. Narra, invece, di un gravissimo fatto giudiziario che accadde tre decenni dopo l’unità d’Italia e che scandalizzò non solo il Paese, ma tutta l’Europa, il primo grande scandalo politico-finanziario della nuova Italia.

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“La noia di Massimo D’Azeglio per fare l’Italia” ne parliamo con Elena Bianchini Braglia

Posted by on Mar 7, 2024

“La noia di Massimo D’Azeglio per fare l’Italia” ne parliamo con Elena Bianchini Braglia

Quanti padri della patria ha l’Italia?tanti, troppi forse, tra cui c’è un personaggio poco ricordato anche da i libri scolastici se non per le sua frasi ad effetto come la più famosa “fatta l’Italia bisogna fare gli Italiani”, non è certo l’abbia pronunciata lui, e che invece è stato fondamentale per le genesi del paese chiamato Italia che secondo il mio modesto parere, bisogna mettere al fianco di Cavour e parlo di Massimo D’Azeglio da Torino. Un borghese membro del movimento dei cattolici liberali che sposò la figlia di Manzoni, e fratello del gesuita Luigi Taparelli d’Azeglio, influenzò Papa Leone XIII nella stesura dell’enciclica Rerum novarum sulla condizione dei lavoratori e che era con lui in forte dissenso, che da pittore e amante della vita decise all’improvviso, convito dal settario “Filippo”, a intercedere su Carlo Alberto di Savoia e su i suoi successori, affinchè si adoperasse per fare l’Italia Unita e poichè fu avvicinato in un periodo della sua vita in cui si sentiva molto annoiato e ad un passo dalla depressione, accettò. Geniali le sue rassicurazioni ai settari carbonari che poco si fidavano del pavido Carlo Alberto “Non ci si può fidare di un ladro quando si vuole convertirlo alla giusta morale ma se lo inviti a spartire il bottino si”, come la lucida riflessione “il suffragio universale? Io non so nulla di suffragio, ma so che al di qua del Tronto non sono necessari battaglioni e che al di là sono necessari. Dunque vi fu qualche errore e bisogna cangiare atti e principi. Bisogna sapere dai Napolitani un’altra volta per tutto se ci vogliono, sì o no” e di cosa pensasse di Mazzini cioè un terrorista. Di tutto questo ne parleremo con la Prof.ssa Elena Bianchini Braglia, che spesso ci ha omaggiato della sua presenza, venerdi 8 marzo alle ore 21 e per vederla basta cliccare di seguito

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