Posted by altaterradilavoro on Ott 18, 2021
Senza scomodare Milan Kundera credo che mai nella storia dell’uomo ci sia stata una cancellazione di una Nazione con 8 secoli di vita, quella napolitana, avvenuta con tale disinvoltura e spudoratezza e conseguente trasformazione antropologica come quella subito da un popolo che da napolitano s’è trovato da un giorno all’altro ad essere meridionale di una subnazione.
Read More
Posted by altaterradilavoro on Set 19, 2021
Nel 1646, Napoli era divisa in 6 piazze, dette Sedili,[1] cinque dei nobili ed una popolare: Nido (o Nilo), Capuana, Montagna, Porto, Portanova e del Popolo. A quel tempo la città aveva circa 250.000 abitanti ed era divisa in 29 quartieri detti ottine; ogni ottina era rappresentata da un capitano, che fungeva da mediatore tra il viceré e il popolo. I capitani delle ottine erano scelti dal re, gli Eletti, che rappresentavano i Sedili, erano scelti direttamente dal popolo.
Read More
Posted by altaterradilavoro on Ago 10, 2021
Riapre il Gabinetto Segreto del Museo Archeologico Nazionale di Napoli: da mercoledi’ prossimo (11 agosto), in gruppi di otto persone presenti in collezione, sara’ possibile ammirare nuovamente le sale che ospitano i 250 reperti a soggetto erotico ritrovati durante gli scavi nelle citta’ vesuviane.
“Un dono simbolico a cittadini e turisti presenti in citta’ a Ferragosto”: cosi’ il Direttore del MANN, Paolo Giulierini, commenta la riapertura del Gabinetto Segreto, non piu’ fruibile da febbraio 2020, sin dai primi momenti, dunque, della pandemia di Coronavirus.
La raccolta, che sara’ visibile tutti i giorni (eccetto martedi’, riposo settimanale) dalle ore 9 alle 14, e’ “restituita” oggi al pubblico grazie all’applicazione delle nuove disposizioni sul Green Pass, in modo che possa essere garantito un percorso da vivere in tutta sicurezza.
Il Museo Archeologico Nazionale di Napoli si potra’ visitare anche domenica 15 agosto con i consueti orari (9-19.30): dopo aver ammirato i centosessanta reperti presentati nel Salone della Meridiana con la grande mostra “Gladiatori”, e’ da non perdere, nelle sezione Preistoria e Protostoria, il percorso dedicato a Jean Giraud, celebre nel mondo del fumetto e dell’arte con lo pseudonimo di Moebius.
n tema vacanziero, nell’esposizione “Moebius. Alla ricerca del tempo”, presente un focus sulle citta’ italiane: Napoli, Venezia e Milano sono rappresentate grazie alla fantasia ed ai colori del Maestro francese, che invita quasi il pubblico a condividere un viaggio sulle ali dei nuovi linguaggi della comunicazione. L’evento, promosso in rete con COMICON, e’ stato realizzato nell’ambito del progetto universitario Obvia-Out of boundaries viral art dissemination.
Superando le sale della Sezione Preistoria e Protostoria, ancora un itinerario alla scoperta delle radici antichissime della nostra regione con il nuovo allestimento “La Piana Campana, terra senza confini”: qui ottocento reperti, in parte inediti, abbracciano un arco temporale che va dall’Eta’ del Bronzo al III sec.
fonte
https://www.ilroma.net/news/attualit%C3%A0/mann-riapre-il-gabinetto-segreto
Read More
Posted by altaterradilavoro on Ago 4, 2021
Già nel XVI sec. il brigantaggio ha dato un gran da fare ad Itri; infatti, Il bandito Marco Sciarra, proveniente dall’Abruzzo, dove possedeva un castello, scorrazzò per queste zone associato ad un altro delinquente, tale Angelo Ferro. Sciarra disponeva di un piccolo esercito valutato in circa mille uomini, tra le sue imprese spicca quella avvenuta a Fondi dove mise a ferro e fuoco il castello Acquaviva. Il Ferro, si dice, dovette ritenersi un miracolato perché per intercessione della Madonna della Civita, smise l’attività malavitosa e si arruolò nelle file di Filippo II impegnato a combattere nelle Fiandre.
Read More
Posted by altaterradilavoro on Ago 3, 2021
«Se vogliamo che tutto rimanga come è,
bisogna che tutto cambi.
Noi fummo i Gattopardi, i Leoni;
quelli che ci sostituiranno saranno gli sciacalletti, le iene;
e tutti quanti Gattopardi, sciacalli e pecore,
continuano a crederci il sale della terra».
Il Gattopardo, 1958, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa
Read More