Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

CONTRORIVOLUZIONE Dagli spalti di Civitella: per Dio, la Patria, il Re

Posted by on Ago 16, 2020

CONTRORIVOLUZIONE Dagli spalti di Civitella: per Dio, la Patria, il Re

Son trascorsi — e me ne accorgo anche dalle fotografie, ormai ingiallite — ventotto anni da quando, nel 1988, dopo un mio soggiorno in Francia, a Parigi, un anno prima del bicentenario della Rivoluzione Francese, presi contatto con il giornalista François Brigneau, Presidente del Comitato ANTI 89 francese, formatosi per ricordare i crimini della Rivoluzione, ansioso di formare anche in Italia un Comitato per ricordare quella data e, soprattutto, quell’eroica Guerra della Vandea in cui si vide sterminato un popolo che era insorto, in armi, in nome del Trono e dell’Altare.

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SM Ferdinando IV, Re di Napoli e Sicilia, Ferdinando I, Re delle Due Sicilie

Posted by on Lug 28, 2020

SM Ferdinando IV, Re di Napoli e Sicilia, Ferdinando I, Re delle Due Sicilie

Come abbiamo visto nella voce dedicata a Carlo di Borbone, quando nel 1759 questi lascia il Trono di Napoli per quello di Madrid – sancendo di fatto la definitiva separazione delle due Corone – lascia come erede a Napoli il suo terzo figlio, Ferdinando, allora bambino di otto anni, e lo affida ad un Consiglio di Reggenza di otto membri, fra cui emergevano le figure del Primo Ministro Tanucci e dello zio di Ferdinando il principe di San Nicandro. Il primo ebbe il compito preciso di guidare politicamente il Regno, il secondo quello di educare il fanciullo.

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“Una d’arme, di lingua, d’altare”? Considerazioni sull’identità italiana pre- e post-risorgimentale

Posted by on Lug 20, 2020

“Una d’arme, di lingua, d’altare”? Considerazioni sull’identità italiana pre- e post-risorgimentale

Una gente che libera tutta
O fia serva tra l’Alpe ed il mare;
Una d’arme, di lingua, d’altare,
Di memorie, di sangue e di cor.

conte Alessandro Manzoni, Marzo 1821


La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle.
conte Klemens von Metternich (2 agosto 1847)

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