Posted by altaterradilavoro on Mag 2, 2018
Traditore dei Borboni, doppiogiochista per conto del Conte di Cavour, responsabile agli albori del rapporto Stato-Camorra: i tremendi capi d’accusa che la storia ha impresso a fuoco sulla figura di Liborio Romano pesano sulla sua reputazione e sul destino del meridione come macigni. Uno dei personaggi meno noti della storia dell’Unità d’Italia, è risultato essere la chiave dei Savoia per aprire il forziere del Regno delle Due Sicilie.
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Posted by altaterradilavoro on Apr 16, 2018
Nella sua storia millenaria il Salento ha conosciuto personaggi di elevata cultura : artisti, letterati, pittori, scultori, cantanti, compositori, scienziati, filosofi, matematici … (vedi il Parco Letterario); invero all’inizio del Risorgimento questa terra ha fornito ottimi nemici del sud; un cenno a favore di Sigismondo Castromediano, ma altri personaggi del sud furono fra i più utili alla storia dei Savoia : Liborio Romano (che attuò la prima trattativa stato-camorra della storia), Giuseppe Massari (con la commissione d’inchiesta sul brigantaggio aprì le porte alla Legge Pica), Giuseppe Pisanelli (ministro della giustizia che unificò le leggi piemontesi a quelle del meridione), Nicolò Mignona (fu il tesoriere della spedizione dei Mille di Garibaldi), e tanti altri … come Antonietta de Pace, … e una trentina di famiglie salentine al servizio di Garibaldi, Cavour e Mazzini.
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Posted by altaterradilavoro on Nov 13, 2017
Non si può parlare del Risorgimento Meridionale e del crollo del Regno di Napoli senza accennare, anche se brevemente, a Don Liborio Romano. Avrebbe potuto salvare la Dinastia, forse non volle. O non poté, per non essere l’unico consigliere di un sovrano troppo giovane, troppo debole, troppo irresoluto.
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Posted by altaterradilavoro on Nov 12, 2017
Liborio Romano era stato costituzionalista nel 1820, coordinatore dei profughi dopo la sconfitta di Rieti nel 1821, imprigionato nel 1826 per partecipazione ad una setta segreta, firmatario nel 1848 di una petizione a Ferdinando II per la concessione della Costituzione, di nuovo imprigionato nel 1848 per sospetta partecipazione alla rivolta del maggio di quell’anno, esiliato in Francia, tornato in Italia nel 1854 dopo una sua istanza a Ferdinando II.
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Posted by altaterradilavoro on Nov 10, 2017
DON LIBORIO ALL’ATTACCO
Da quel momento l’attività di don Liborio diventa frenetica. Con la motivazione della necessità di mantenere l’ordine pubblico chiede ripetutamente a Francesco II l’aumento dell’organico della guardia nazionale di Napoli, recentemente istituita, che diventa, rinforzata dai camorristi, il corpo pretoriano del ministro (da 6.000 col Del Re, con decreto del 19 luglio a 9.600, e a 12.000 dal 27 agosto).
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