Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Geri De Luca scrive sul premio “Terra Laboris”

Posted by on Mag 29, 2018

Geri De Luca scrive sul premio “Terra Laboris”

Cogliamo l’occasione per ringraziare Geri De Luca che ha onorato il premio “Terra Laboris” esponendo alcuni dei suoi quadri e per aver fatto dono al vincitore della III Edizione, l’azienda Dolce Amaro della famiglia Papa di Cassino, un suo pregevole lavoro. Di seguito pubblichiamo un articolo scritto da Geri per l’Inchiesta, che ringraziamo per la gentile concessione, sabato 26 maggio.

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“1799 L’INVASIONE FRANCESE DEL REGNO DI NAPOLI MEMORIE DI PAUL THIEBAULT” TRADOTTO DA RAIMONDO ROTONDI AD ATINA

Posted by on Set 13, 2024

“1799 L’INVASIONE FRANCESE DEL REGNO DI NAPOLI MEMORIE DI PAUL THIEBAULT” TRADOTTO DA RAIMONDO ROTONDI AD ATINA

Sabato 14 settembre, alle ore 17 e 30 presso l’Accademie Vitti ad Atina per iniziativa dell’Associazione Identitaria Alta Terra di Lavoro in collaborazione con l’artista Geri De Luca che espone le sue opere nella mostra dal titolo “La leggerezza del passaggio ed il peso della Luce”, si terrà un importante incontro letterario dove verrà presentato le “Memorie di Paul Thiebault” tradotto dal francese all’italiano da Raimondo Rotondi e con la prefazione del Prof. Massimo Viglione noto storico e studioso tradizionalista.

Si tratta di un libro, destinato a far discutere, dal titolo: “L’invasione francese del Regno di Napoli (1798-1799)” che contiene le Memorie di Paul Thiebault, un generale francese che fu protagonista di quelle vicende belliche e che per le sue gesta appare sull’Arco di trionfo a Parigi,

Nelle “Memorie” emerge il punto di vista di un “invasore” che mette in luce verità fino ad oggi negate sul ruolo dei Lazzari napoletani e sulle loro capacità di resistenza nei confronti dell’allora esercito più potente del mondo.

Fatti ed eventi vengono raccontati dal Thiebault, con lucidità e senza nulla cercare di nascondere o di banalizzazione, offrendo così un contributo nuovo e illuminante su quello che fu una breve ma sanguinosa pagina di Storia che ancora oggi viene spesso mistificata ma che, nella “cronaca” di un nemico, assume la sua reale dimensione di lotta di resistenza di un intero popolo e degli sviluppi che, dopo la riconquista, essa comportò.

Un incontro dunque da non perdere, per chi vuole addentrarsi nei meandri della Storia vera, quella che non viene ancora detta ma che vale la pena di affrontare, senza pregiudizio di parte per aprire un nuovo dibattito, sugli orrori del guerra e su certe dinamiche geopolitiche che a distanza di tanti anni, ancora oggi influenzano i popoli europei.

Dopo i saluti del Sindaco di Atina Pietro Francesco Maria Volante e l’accoglienza di Cesare Erario responsabile dell’Accademie Vitti, sarà presente Raimondo Rotondi, il traduttore, il ricercatore Loreto Giovannone e Claudio Saltarelli. Oltre ad apprezzare le opere pittoriche esposte da Geri De Luca ci sarà il contributo aristico di Cinzia Zomparelli e Angelo Fusco.

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IL BRIGANTAGGIO LUCANO (XI)

Posted by on Giu 30, 2024

IL BRIGANTAGGIO LUCANO (XI)

Episodi di brigantaggio nel territorio di Genzano

Il fenomeno del brigantaggio, tranne che per alcuni episodi successivamente considerati, interessa solo marginalmente l’agro di Genzano; tuttavia le autorità governative, nell’intento di assicurare tranquillità anche in queste contrade, decidono di istituire una squadriglia di volontari per prevenire eventuali episodi delittuosi ad opera dell’ Ingiongiolo e del Tortora che in questo periodo vengono spesso avvistati nel territorio di Genzano e nel vicino bosco di Palazzo San Gervasio e Montemilone.

Con nota numero 2735 dell’8 marzo 1864 il Prefetto di Potenza comunica al sindaco di Genzano:

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IL BRIGANTAGGIO LUCANO (VIII)

Posted by on Giu 25, 2024

IL BRIGANTAGGIO LUCANO (VIII)

Il “pentito” Giuseppe Caruso

Il capobanda Giuseppe Caruso nato ad Atella il 18 dicembre 1816, era un guardiano campestre dei Saraceno, grossi proprietari terrieri che capeggiavano in Atella il comitato legittimista, a cui fu molto legato, tanto da partecipare ai moti dell’aprile 1861 e a costituire una banda di atellani, agendo prevalentemente nella valle dell’Ofanto (dalla Rendina a Pescopagano).

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