Posted by altaterradilavoro on Ago 21, 2023
Importante serata quella del 18 agosto 2023 in quel di Villa Santa Lucia, per esattezza a Piumarola, a fianco dell’antica dimora di Santa Scolastica che insieme alla presenza di antiche pavimentazioni sparse nell’area, ci fa comprendere la portata storica e sacra del luogo fondamentale per la civiltà europea post Impero.
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Posted by altaterradilavoro on Set 24, 2022
La storiografia risorgimentale italiana, menzionando la questione del brigantaggio post-unitario, spesso si sofferma sulla figura del brigante-ribelle Carmine Donatelli di Rionero, soprannominato Crocco, per la sua singolare biografia entrata nella leggenda popolare.
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Posted by altaterradilavoro on Mag 14, 2021
Estate, tempo d’evasione e di… evasioni. Chi non ricorda la fuga agostana di Kappler?
Nella nostra zona evasioni celebri ce ne sono state poche.: di una ( o meglio, di un tentativo di evasione) fu protagonista il brigante Crocco.
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Posted by altaterradilavoro on Ago 23, 2020
Fatta l’Italia, si sono dovuti fare gli italiani. La rivisitazione della celebre frase di Massimo d’Azeglio, primo ministro del Regno di Sardegna, non poteva essere più profetica. Infatti, a partire dalla proclamazione del Regno d’Italia, 17 marzo 1861, fino al 1865, nelle province meridionali, si assistette, accanto all’entusiastica adesione al movimento risorgimentale, all’esplosione di un vasto e radicato movimento di rivolta.
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Posted by altaterradilavoro on Giu 19, 2019
Il 18 Giugno del 1905, alle ore 8:20 del mattino, nell’insalubre carcere di Portoferraio sull’isola d’Elba, il direttore comunicò che:
“Crocco Carmine, pastore, celibe, possidente di qualche cosa, cattolico e residente a Rionero in Basilicata, era morto di astenia senile”.
114 anni fa moriva uno dei più famosi Briganti che l’Italia Meridionale abbia mai conosciuto.
Stiamo parlando di Carmine Crocco detto Donatelli (nome che risaliva a suo nonno Donato).
Nato a Rionero, il 5 Giugno del 1830, era il capo indiscusso delle bande brigantesche del Vulture, sebbene agissero sotto il suo controllo anche alcune dell’Irpinia e della Capitanata.
Un ribelle di umili origini, che da bracciante divenne comandante di un esercito di oltre duemila uomini.
La consistenza della sua armata fece della Basilicata uno dei principali epicentri del brigantaggio post-unitario nel Mezzogiorno continentale.
Il suo ricordo racchiude la memoria di una ribellione vittoriosa, di una guerra contadina che insanguinò il Meridione.
Non si può conoscere la storia completa dell’Italia senza conoscere anche le gesta del Brigante per eccellenza.
A Carmine Crocco sono dedicati decine di libri, una targa sulla sua casa a Rionero ed un intero museo.
La sua vita è stata, inoltre, oggetto di una fiction Rai del 2012: “Il Generale dei Briganti”.
A oltre un secolo dalle sue gesta, incentrate tra il 1861 e il 1864, viene da molti ricordato come l’eroe popolare, giunto in soccorso dei più deboli, perché potessero liberarsi dai soprusi.
All’epoca della sua morte (avvenuta per cause naturali dovute all’età avanzata e agli acciacchi della salute), non possedeva denaro o ricchezze materiali, solo sei paia di calze di cotone, una maglia di cotone e una di lana e due berretti da notte.
Povero era nato e povero morì, nonostante fosse stato il “Generale dei Briganti” e avesse avuto l’opportunità di sedere a tavola con notabili e potenti, gli stessi che, mentre lui moriva, erano diventati la classe dirigente del Sud italiano.
fonte https://www.potenzanews.net/nel-potentino-114-anni-moriva-carmine-crocco-generale-dei-briganti-piu-conosciuto-la-sua-storia/?feed_id=34869&_unique_id=5d086fdb3397e&fbclid=IwAR1urb0HA0iWmdDGBo6cPtKiZlXuDaX5IzWNMe9j73PdM1UXb8Nsvr4iZN4
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