Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Hitler non inventò nulla che non fosse stato fatto prima dai Savoia

Posted by on Giu 30, 2019

Hitler non inventò nulla che non fosse stato fatto prima dai Savoia

Hitler non inventò nulla che non fosse stato fatto prima dai Savoia

(dal PeriodicoDueSicilie 11/1998)

Quando il comitato di redazione di Nazione Napoletana – Edizione Nord – decise di fare questo inserto, le indicazioni per RIN, l’autore di questo pezzo, furono quelle di fare una ricerca sulla Fortezza delle Fenestrelle, dove vennero rinchiusi i prigionieri Napolitani nel 1860. In realtà ne è venuto fuori qualcosa di diverso e, piú che delle Fenestrelle, l’inserto parla delle terribili sofferenze che sono state inferte ai nostri soldati dall’aggressore piemontese.

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Lettera del Contrammiraglio Carlo Pellion di Persano a Camillo Benso Conte di Cavour

Posted by on Gen 31, 2019

Lettera del Contrammiraglio Carlo Pellion di Persano a Camillo Benso Conte di Cavour

«Napoli, 21 agosto 1860 …


le mando i rapporti che ho avuti dal “C. Alberto„ e dal “V…. Emanuele„ sullo sbarco del Generale Garibaldi. Ho approvato la condotta del C.te Albini, non quella del cav Mantica. Pazienza! Ora è fatta, ed il “Torino„ pare perduto. Partono in questo punto le fregate napoletane la “Borbone„ ad elica, e la “Partenope„ a vela, chiamate nel faro dal capo Divisione Le..ro comandante in quelle acque.
Qui si va avanti ma con che fatica lo so io. Gelosie, suscettibilità da ogni parte, che occorre vincere in ogni momento.
Il Marchese di Villamarina è troppo arrendevole, e qui fa mestieri guidare e non farsi guidare.
Nunziante vorrebbe sbancare i più influenti del Ministero, ed io vorrei unione, perché tutti influenti. Mi conduco con molta arte, almeno mi sembra di farlo.
Il fatto sta che Nunziante è nelle mie mani ed ha più confidenza in me che non in altri. Siamo negli scogli, Eccellenza, ma spero uscirne a bene.
Valiamoci del Conte di Siracusa che è pienamente alla causa italiana. Non perdiamo l’occasione, Eccellenza, che più adatta non si potrebbe avere.
Mettendo il Conte di Siracusa alla testa del movimento si appiana ogni cosa. Ognuno entra al suo posto e rimangono tolte le rivalità di supremazia e ciò che è più si salva l’apparenza dell’onor militare alla truppa, quindi quasi certezza del loro pronunciamento e sottomissione a V. Emanuele Re d’Italia.
Il Conte di Siracusa qual primo atto della sua Reggenza proclamerebbe lo Statuto piemontese, inalbererebbe la bandiera allo stemma di Savoia, farebbe giuramento di sudditanza e fedeltà a Re V. Emanuele, e chiamerebbe ogni autorità a fare altrettanto.
Non mancherebbe quindi a noi che muoversi per la grand’annessione, e correrei per imbarcare V. Emanuele e condurlo al possesso de’nuovi stati. Cammino col pensiero, non è vero, Eccellenza? Ma è il mio sogno, faccia Dio che si avveri, e morirò contento.
Le unisco la lettera che il Conte di Siracusa intenderebbe mandare al Re appena venuto il momento favorevole, ed il suo proclama al popolo.
Voglia V.E. rispondere per telegrafo se si approvano, onde poter eseguire. Ho pregato S.A.R. di comunicare ogni cosa al M.se di Villamarina e lo ha fatto, per modo che il Ministro è soddisfatto nel suo amor proprio; nulla sapendo egli del telegramma di V.E. a cotale riguardo.
Pregherei V.E. di complimentare il M.se di Villamarina sul proposito siccome tutto venisse per opera sua. È necessario il farlo. In quanto a me non trascuro affatto i riguardi che son dovuti a ciascuno di questi signori, così mi trovo bene con ognuno di loro nel mentre che sanno che so tenermi al mio posto nel momento del bisogno.
Ho fatto pagare 2 mila ducati napoletani al Signor Devincenzi, e 4 mila al B.ne Nisco. Non mi dilungo in altri particolari perché gli verranno comunicati dalle varie persone che le scrivono e formano parte della riunione presieduta dal marchese di Villamarina …di Persano
P.S. Essendo, Eccellenza, della più grande urgenza il non ritardare la comunicazione delle lettere del Conte di Siracusa, per la debita approvazione o non approvazione delle medesime spedisco a V.E. il mio aiutante di campo, facendolo partire sull’ “Ichnusa„ al quale do ordine di volgere per Genova senza ritardo di sorta.
Ho ricevute le due lettere di V.E. in data 17 corrente. Le sono riconoscente della fiducia e dell’autorizzazione che mi ha dato per le spese straordinarie …
di Persano». “destro

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IL RISORGIMENTO CATTOLICO NEL MEZZOGIORNO PER I GIACOBIN SAVOIARDI

Posted by on Set 26, 2018

IL RISORGIMENTO CATTOLICO NEL MEZZOGIORNO PER I GIACOBIN SAVOIARDI

Mi è apparso dall’archivio un articolo scritto, non trovo più la fonte, da un personaggio che ha delle posizioni opposte alle nostre ma che abbiamo deciso di pubblicare perché aprire un dibattito sul 1799 sarebbe molto utile alla nostra causa, Il 1799 è un tema molto delicato e di primaria importanza ed è la vera chiave d’ingresso per il 1860, studiare in maniera approfondita il 1799 vuol dire capire il 1860 e i giorni nostri, non solo per l’Italia ma per l’occidente in genere.

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Ferdinando II di Borbone, il re dei record che sbagliò lasciando l’Italia ai Savoiardi

Posted by on Gen 9, 2017

Ferdinando II di Borbone, il re dei record che sbagliò lasciando l’Italia ai Savoiardi

Ferdinando II di Borbone, nato a Palermo il 12 gennaio 1810 e morto a Caserta il 22 maggio 1859, diventò re delle Due Sicilie nel novembre del 1830, a soli 20 anni, al termine del brevissimo regno di suo padre, Francesco I. Soprannominato “re bomba”, questo nomignolo è erroneamente ricondotto al bombardamento di Messina del 1848, poiché le fonti più certe e recentemente portate alla luce lo fanno risalire a una battaglia avvenuta a Palermo mesi prima, dove non vi fu un bilancio grave di vittime.

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