Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Briganti e brigantaggio nella poesia di tradizione orale del Cicolano

Posted by on Giu 8, 2024

Briganti e brigantaggio nella poesia di tradizione orale del Cicolano

Finché Re ciàncica carne brigante non s’appaga de lenticchie, recita il modo di dire dal sapore vagamente rivoluzionario di quell’area del Lazio sudorientale coincidente con la Valle del Salto, denominata Cicolano [1], che sembra racchiudere una visione popolare, probabilmente romantica, che in quel territorio si è formata e consolidata nel tempo sul ruolo sociale svolto dai briganti in epoca postunitaria. 

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i Piemontesi parlarono dello sfruttamento del Sud

Posted by on Mag 25, 2024

i Piemontesi parlarono dello sfruttamento del Sud

Diverse testimonianze sulla drammatica situazione provocata nel Sud dall’Unità provengono addirittura da autori piemontesi. Tra queste vi è quella del sottoprefetto Enrico Panirossi, il quale ne La Basilicata. Studi amministrativi, politici e di economia pubblica (Civelli, 1868) scrive: ‘In Basilicata le imposte dirette e indirette assommano a ben 15 lire sulle scarse 50 di reddito. 

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Il leviatano di Massimo Viglione

Posted by on Mag 7, 2024

Il leviatano di Massimo Viglione

Uno degli errori più usuali e diffusi oggi, quando si giudicano i mali del presente, è quello di pensare ogni singolo problema come a se stante, come un evento dissociato da altri, non solo da altri di altro genere, ma perfino da quelli dello stesso genere che lo hanno preceduto o che ne sono conseguenza.

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“Roccasecca, Storia, Memoria, Identità” ce ne parla Alessadro Marcuccigli per la rubrica “Incontro con l’Autore”

Posted by on Apr 11, 2024

“Roccasecca, Storia, Memoria, Identità” ce ne parla Alessadro Marcuccigli per la rubrica “Incontro con l’Autore”

Da anni ripeto e grido ad alta voce che fin dalla notte dei tempi l’alta terra di lavoro non è mai stata spettatrice degli eventi ma li ha creati, non ha mai visto passare la storia ma l’ha fatta almeno fino a quando non è diventata provincia di Frosinone divenendo un luogo subalterno ad una subalternità che assorbe cultura, che subisce il protettorato romano che a sua volta ha un provincialismo cronico nato da quando Roma è passata da “Caput Mundi” a Capitale d’Italia sperando di trasformare il desiderio mazziniano di farla diventare “La Terza Roma” che a distanza di 150 anni ancora aspettiamo. Quello che è stata l’alta Terra di Lavoro, quando viveva nell’orbita di Napoli Capitale, la si vede nella Cornucopia simbolo della Terra di Lavoro e per la sua multietnicità nella bandiera del Regno delle due Sicilie testimonianza di una globalizzazione secolare basata sugli uomini e non sulle merci. Uno dei luoghi più importanti per la sua unicità e simbolo della grandezza dell’alta terra di lavoro, è Roccasecca, non dei Volsci ma di Arce come si dice nell’antica tradizione orale in Marittima, un paese pieno di storia, di cultura, di arte, di misticismo e famoso per aver dato i natali a San Tommaso d’Aquino, a Severino Gazzelloni, ai fratellli Amati e a tanti ancora. Paese protagonista anche nelle commedie Scarpettiane, nei film di Totò e in molti contemporanei, che riesce ancora a conservare dei residui vitali che lo lega al suo glorioso passato e alle sue tradizioni ben racconte e rappresentate dalle sue pietre, dal suo territorio e dalla sua gente dove spicca uno studioso, un ricercatore, ma soprattutto innamorato della sua Roccasecca, come Alessandro Marcuccilli che da poco ha pubblicato un libro molto importante ed interessante dal titolo “Roccasecca, Storia, Memoria, Identità” che è un atto d’amore appassionato per la sua comunità che nella rubrica “Incontro con l’Autore” conosceremo venerdi 12 aprile alle ore 21e per farlo basta cliccare di seguito.

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