Posted by altaterradilavoro on Apr 7, 2017
RICERCA EFFETTUATA DAL LIBRO “Il Brigantaggio Meridionale- cronaca inedita dell’Unità d’Italia ” di Aldo DE JACO -Roma-1979
Il castello di Lagopesole è deserto, il cortile è un pozzo d’ombra protetto da alte mura; fuori la luce accecante del sole disfa le linee dei colli intorno, la grande vallata, i grumi di case contadine ai crocicchi delle strade. Il castello è un cubo di pietra spoglia, in cima al colle piú alto; intorno, come un collare, ha una decina di casupole ammucchiate fra i sassi. Un incerto scalpellino ha tracciato sulla pietra del portale due file di lettere: negando la verità si hanno dispiaceri
e ancora:
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Posted by altaterradilavoro on Mar 5, 2017
In questi anni andando in giro per il Regno, soprattutto in Terra di Lavoro, e frequentando storici archivisti che scrivono sul brigantaggio insorgente, colgo l’occasione per segnalare che
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Posted by altaterradilavoro on Feb 23, 2017
Nel lungo e travagliato decennio del brigantaggio post-unitario non c’è mai stata una battaglia vera, una di quelle in campo aperto. Ci fu, invece, tutta una serie di scontri repentini, di agguati improvvisi e fulminei, di colpi di mano, di azioni mordi e fuggi con le quali gli insorgenti filo borbonici riuscirono a mettere a mal partito il ridondante, e spesso inadeguato, esercito piemontese.
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Posted by altaterradilavoro on Gen 29, 2017
Dopo il 1860 le regioni dell’Italia meridionale furono sconvolte da un violento fremito di ribellione popolare passato alla storia con il termine di “brigantaggio”. Braccianti, contadini, artigiani, ex soldati del disciolto esercito borbonico, imbracciate le armi, presero la via della montagna e iniziarono a contrastare, in nome del deposto re borbonico, l’incedere delle truppe piemontesi che ultimavano l’occupazione del sud della Penisola.
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Posted by altaterradilavoro on Gen 15, 2017
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Incastrata tra i colli Albani a nord, il fiume Garigliano a sud, i monti Simbruini ed Ernici ad est, il mar Tirreno ad ovest, sta la subregione del Lazio meridionale, un territorio oggi sovraprovinciale che ingloba le province di Frosinone e Latina con il sud di quella di Roma. Trattasi di uno spazio storico che un tempo fu chiamato (in parte) Latium vetus (antico Lazio) o identificato col Latium adjectum (Lazio aggiunto). Piu’ tardi lo chiamarono Campagna di Roma, ed in epoca pontificia fu denominato come provincia di Marittima (la zona costiera) e Campagna (la zona interna). Il termine “Ciociaria” gli fu assegnato solo di recente, e massimamente con riferimento alle valli del Sacco e del Liri. Ne risulta dunque una zona cuscinetto tra Roma e Napoli, dalle culture, tradizioni e costumi per lo piu’ risolvibili ed assimilabili in senso agro-silvo-pastorale, pertanto dai forti connotati contadini da cui Roma trasse, meglio, succhio’ disinvoltamente (ma la storia continua) risorse economiche, artistiche, commerciali, culturali in senso lato, e prima ancora soldati per la guerra, uomini per la politica (di guerra) e la religione, edificandovi strade, citta’, dimore ed insediamenti “ad usum delphini”, secondo i meccanismi del piu’ classico sistema coloniale.
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