Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

CENNO NECROLOGIGO DEL PROF. PIETRO RAMAGLIA MEDICO DI FERDINANDO II

Posted by on Nov 17, 2020

CENNO NECROLOGIGO DEL PROF. PIETRO RAMAGLIA MEDICO DI FERDINANDO II

Premessa

Palasciano considerò Pietro Ramaglia  suo maestro. Lo afferma chiaramente nel testo  “Chirurgia  Pratica sulle Anchilosi ” pag. 194  “……….Le osservazioni del mio maestro in difesa della mia operazione ……………..per parte mia, appartenendo ad un scuola che per mezzo del Ramaglia deriva dal Morgagni (1), mi era contentato di un fatto solo con la sua analisi, confidente che sono nella gran massima: non sunt numerandae sed perpendae observationes ( Morgagni Epist.51 n° 47) (le osservazioni devono essere valutate e non enumerate n.d.r.)

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1535 – La battaglia di Tunisi: Carlo V e Napoli capitale delle Spagne

Posted by on Ott 17, 2020

1535 – La battaglia di Tunisi: Carlo V e Napoli capitale delle Spagne

“In quei giorni Napoli fu la capitale delle Spagne, ovvero del complesso dei regni federati nella monarchia spagnola, e la prima tra le città della penisola italiana, di cui tutti i signori erano divenuti satelliti, gravitanti nell’orbita politica dei re di Napoli. Era diventata realtà viva il sogno dei poeti del secolo precedente, dal Caritateo al Sanazzaro: il primato del re di Napoli su tutta l’Italia“1.

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Per una storia non scritta: Il 1799 nel Vallo di Diano

Posted by on Ago 23, 2020

Per una storia non scritta: Il 1799 nel Vallo di Diano

Una fonte archivistica per il 1799: l’archivio privato Carrano

Paolo Carrano

L’archivio Carrano, la cui formazione è strettamente legata alle vicende della famiglia, assai felici in alcune occasioni, meno fortunate in altre, conserva documenti pergamenacei e cartacei di grande importanza non solo per la storia del Vallo di Diano. Come molti altri archivi pubblici e privati della Campania e dell’Italia in genere, ha risentito del trascorrere dei secoli, subendo danni soprattutto a causa degli eventi bellici che colpirono il Vallo di Diano; in particolare nel 1860 e nel biennio 1944-45. L’Unità d’Italia determinò gravi sconvolgimenti oltre che per la famiglia, divisa tra legittimisti borbonici ed innovatori risorgimentali (persino garibaldini!), anche per l’archivio che, per motivi di prudenza, venne interamente occultato in luoghi non adatti alla conservazione, nel timore che, venendo scoperto, potesse riaccendere vecchi rancori mai sopiti tra i componenti della famiglia filo Borbonici e quelli fedeli ai Savoia. L’occultamento causò danni dovuti all’umidità dei luoghi ed alle infestazioni.

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