Alta Terra di Lavoro

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Lo stato ungherese e la fondazione e il consolidamento della Chiesa (sec. X-XIII)

Posted by on Gen 13, 2022

Lo stato ungherese e la fondazione e il consolidamento della Chiesa (sec. X-XIII)

Copia delle insegne reali ungheresi

I dati qui presentati appartengono agli originali. I dati delle copie sono contenuti nell’ultimo paragrafo della scheda.  La Sacra Corona d’Ungheria è stata il principale e più antico simbolo del diritto sovrano durante il periodo monarchico, cioè per quasi dieci secoli (sino al 1946), mentre oggi si identifica come il simbolo stesso della Nazione ungherese. Secondo una tradizione agiografica Papa Silvestro II nell’anno 1000 o 1001 avrebbe inviato una corona al giovane re Vajk, della famiglia degli Árpád, che dopo essere stato battezzato con il nome di Stefano (in ungherese István) durante la sua infanzia, era succeduto sul trono nel 997 a suo padre Géza. La scelta del nome Stefano dipese probabilmente dal desiderio di porsi sotto la protezione del Santo protomartire della diocesi di Passavia che aveva svolto un ruolo decisivo nella conversione del principe Géza e degli ungheresi (per una biografia di Stefano d’Ungheria cfr. Klaniczay, Gy. in Il grande libro dei Santi, Dizionario enciclopedico, Edizioni San Paolo 1998, 3, pp. 1825-1829). E’ comunque sicuro che la corona papale non è questa.

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Rapporti tra Federico II e la Città di Troia

Posted by on Gen 13, 2022

Rapporti tra Federico II e la Città di Troia

FEDERICO II IN CAPITANATA

E’ attestata con certezza, grazie a documenti coevi pervenutici, la presenza di Federico II di Svevia nella Città di Troia.Come è noto, Federico spesso si tratteneva a Lucera dove aveva scelto la sua guardia personale, tra i saraceni più fidati trasferiti anni prima dalla Sicilia, in una sorta di colonizzazione, che alcuni storici definiscono erroneamente col termine “deportazione”.

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La Sacra Corona d’Ungheria

Posted by on Gen 12, 2022

La Sacra Corona d’Ungheria

Lo stato ungherese e la fondazione e il consolidamento della Chiesa (sec. X-XIII)

La Sacra Corona d’Ungheria è stata il principale e più antico simbolo del diritto sovrano durante il periodo monarchico, cioè per quasi dieci secoli (sino al 1946), mentre oggi si identifica come il simbolo stesso della Nazione ungherese. Secondo una tradizione agiografica Papa Silvestro II nell’anno 1000 o 1001 avrebbe inviato una corona al giovane re Vajk, della famiglia degli Árpád, che dopo essere stato battezzato con il nome di Stefano (in ungherese István) durante la sua infanzia, era succeduto sul trono nel 997 a suo padre Géza.

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IL SUICIDA PIER DELLE VIGNE

Posted by on Gen 10, 2022

IL SUICIDA PIER DELLE VIGNE

I critici sono unanimi nel ritenere che nel Canto XIII dell’Inferno Dante si sia parzialmente identificato con Pier delle Vigne, avendo entrambi provato drammatiche conseguenze a causa dell’ingiustizia degli uomini, e nutrito fiducia e lealtà nella figura della suprema autorità imperiale, ed essendo state vittime di malevola invidia. Questo almeno stando a quando ci ha tramandato lo stesso Dante, sia su di sé che sullo stesso Piero (o Pietro). E siccome Dante viene considerato uno dei più grandi intellettuali che l’Italia abbia mai avuto, si tende, inevitabilmente, a prendere per buone le sue osservazioni, o comunque a chiudere un occhio quando non sono storicamente fondate.

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Confische e sequestri contro i nemici interni dello Stato borbonico durante l’ultima fase del regno di Ferdinando II (1848-1859)

Posted by on Gen 6, 2022

Confische e sequestri contro i nemici interni dello Stato borbonico durante l’ultima fase del regno di Ferdinando II (1848-1859)

La confisca dei beni dei condannati per i reati contro la sicurezza interna ed esterna dello Stato venne abolita dal Codice per lo Regno delle Due Sicilie del 1819, parte seconda, in omaggio ai principi dell’Illuminismo penale. Tuttavia l’aggressione ai beni degli oppositori politici nel sistema borbonico si realizzava attraverso l’ampia discrezionalità che il codice di procedura penale, parte quarta del Codice per lo Regno, concedeva agli inquirenti nel procedere al sequestro « del corpo del reato e degl’istrumenti che han servito, o che erano destinati a commetterlo » – soggetti poi a confiscazione in sede di giudizio – e soprattutto attraverso le pesanti multe pecuniarie irrogate ai condannati in forza di leggi speciali come, ad esempio, la legge del 28 settembre 1822 contro le associazioni settarie. Le forti condanne pecuniarie aprivano la strada a procedure esecutive sui beni del condannato in modo che il fine della confisca era raggiunto in via indiretta. Dopo i fatti del 1848 tale sistema non subì variazioni ma le pene pecuniarie irrogate dalle Corti divennero sempre più pesanti, anche in virtù di provvedimenti eccezionali come il decreto del 27 dicembre 1858.

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