Gli Usa rivedono la memoria nazionale, ma nell’ex Regno delle Due Sicilie è già rivoluzione toponomastica. E rischia anche il monumento a Giuseppe Garibaldi davanti alla Stazione di Napoli.
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15 Ottobre 1860.L’esercito piemontese al comando del generale Enrico Cialdini viola i Confini di Stato senza alcuna dichiarazione di guerra ed entra nel Regno delle Due Sicilie. Il maggiore Luigi Ascione, comandante della Guarnigione borbonica di stanza nella fortezza di Civitella del Tronto, dichiara lo stato d’assedio.
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Mosso dalla volontà di risparmiare la sua amata capitale dalle distruzioni dei bombardamenti e dietro l’interessato suggerimento del prefetto di polizia, Liborio Romano, Francesco II re delle Due Sicilie decise di riparare a Gaeta, strategicamente preziosa, per giocarsi in una partita senza possibilità di replica, la sopravvivenza del suo Stato, minacciato da un’invasione insensata ed illegittima.
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Garibaldi era di corporatura bassa, alto 1,65, ed aveva le gambe arcuate. Era pieno di reumatismi e per salire a cavallo occorreva che due persone lo sollevassero. Portava i capelli lunghi perché, avendo violentato una ragazza, questa gli aveva staccato un orecchio con un morso.
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“Una parlata assurge al rango di lingua quando la sua esplicazione può annoverare termini medici e clinici che non hanno una immediata traduzione nell’idioma italico. La napolitana lo è e prossimamente ne parleremo”
Cerchiamo di chiarire il significato di alcune parole della nostra lingua che, così come scritte, hanno piu’ di un significato.
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GIANNI E’ TORNATO ALLA CASA DEL PADRE
MAURIZIO ZAMBARDI VINCITORE DEL PREMIO TERRA LABORIS 2024 SEZIONE SCIENTIFICA IX EDIZIONE, LA PERGAMENA
Carmine Colonese, soldato borbonico fedele alla Patria e al suo Re di Giuseppe Gangemi
La Rivoluzione corsa (1729-1796)
Dalla ‘Notte della Taranta’ in Puglia a quella della Tammorra a Napoli: il Sud delle radici che stiamo recuperando
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