Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

INVITO PER “VOCI, SUONI E CANTI DI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO A ROCCAD’ARCE”

Posted by on Gen 3, 2019

INVITO PER “VOCI, SUONI E CANTI DI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO A ROCCAD’ARCE”

Alla c.a. del Popolo Laborino e DuoSiciliano,

     L’ ”Ass. Id. Alta Terra di Lavoro”, e la M.sa Loredana Terrezza presidente dell’associazione culturale “L’Albero di Holda”  in collaborazione con il Comune di Roccad’ Arce con la presente vi invitiamo, per il giorno venerdi 04 gennaio 2019 alle ore 21.00 presso il Teatro Federico II di Roccad’ Arce, alla rappresentazione teatrale, un inedito e per la prima volta in provincia di Frosinone , “Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro”.

     Al suddetto spettacolo i protagonisti saranno il gruppo di musicale popolare la“ Controra” e Raimondo Rotondi voce narrante in lingua Laborina.

     Ospiti d’onore alla recitazione saranno, altresì, la Sig.ra Cinzia Zomparelli e la Sig.ra Elena Sorgente

     Con la presente vi chiedo, altresi, di voler estendere l’invito a persone a voi care e a tal proposito invio anche la locandina dello spettacolo.

    Certo del benevolo accoglimento dell’ invito spero di poter vedere la vostra presenza tra gli ospiti.

     L’occasione mi è quanto mai gradita per porgervi, anche a nome del Comune di Roccad’ Arce, nella persona del Sindaco Dr. Rocco Pantanella, e dell’ Ass. l’Albero di Holda, per porgere cordiali saluti.

Cassino, 4 gennaio ’19

Il Presidente

Claudio Saltarelli

339.1699422

info@claudiosaltarelli.it

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VOCI SUONI E CANTI DI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO

Posted by on Gen 1, 2019

VOCI SUONI E CANTI DI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO

     Il comune di Roccad’ Arce in collaborazione con l’ ”Ass. Id. Alta Terra di Lavoro”, e l’associazione culturale “L’Albero di Holda”  organizza presso il  Teatro “Federico II” di Roccad’ Arce il giorno venerdi 04 gennaio 2019 alle ore 21:00, la rappresentazione teatrale, un inedito e per la prima volta in provincia di Frosinone , “Voci, Suoni e Canti di Briganti in Terra di Lavoro”.

     Con l’avvento dell’illuminismo e del razionalismo l’uomo cerca di spiegare e interpretare la realtà e se stesso attraverso la ragione e il pensiero con il solo risultato di aver portato la mente umana in un labirinto senza via d’uscita e con il decadimento dell’ uomo inversamente proporzionale allo progresso tecnologico e scientifico, i protagonisti dello spettacolo vogliono avere l’ardire e la presunzione di cavalcare il tentativo di Ovidio nella “Metamorfosi” di indagare la realtà e di spiegarla attraverso il mito.

     La nostra terra, la Terra di Lavoro che è la provincia più antica d’Italia e forse d’Europa, che nel Regno di Napoli ha raggiunto il suo massimo splendore, dove nasce prima il Mito e poi la storia, che durante la nascita dell’Unità d’Italia e dell’invasione dell’esercito giacobino Francese nel 1799 ha visto come protagonisti personaggi che la vulgata dominante ha etichettato, in senso dispregiativo, come Briganti ma che sono stati soltanto degli insorgenti che hanno difeso le proprie radici, la propria identità e la propria storia fino ad arrivare all’estreme conseguenze.

     Verranno narrate le gesta di Fra’ Diavolo, Cosimo Giordano, Rosa Antonucci, Michelina Di Cesare e Domenico Fuoco che a differenza dei personaggi Omerici non sono di fantasia ma sono realmente esistiti, divenuti eroi per come hanno vissuto e dei Miti per come sono morti.

     Tra i protagonisti dello spettacolo ci sarà il gruppo musicale popolare “La Controra”  di Loredana Terrezza e Silvano Boschin che con un repertorio di più di 500 brani di musica tradizionale calcano le scene di tutta Italia da più di 20 anni.

     La voce narrante sarà quella di Raimondo Rotondi che reciterà testi scritti dall’ Ass. Id. Alta Terra di Lavoro e da lui liberamente tradotti in lingua Laborina, lingua che si parla in Terra di Lavoro. Si ricorda che la Terra di Lavoro iniziava a Sora e terminava a Nola.

     Ci saranno come ospiti d’onore alla recitazione, Elena Sorgente da Cellole e Cinzia Zomparelli. 

     Il Teatro Federico II di Roccad’Arce è il giusto luogo dove poter rappresentare per la prima volta, in provincia di Frosinone, lo spettacolo non solo per la sua storia che per il prestigio potremo definire universale fin dai tempi antichi e che grazie al Regno di Napoli raggiunge il suo massimo splendore, non solo perché Federico II creò il primo Borgo di impostazione medievale esportato poi in tutta Italia, ma anche perché a Roccad’ Arce riposa Eugenio Maria Beranger  a cui si deve il recupero della storia, della cultura e della civiltà dell’ alta Terra di Lavoro  I

Claudio Saltarelli

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“VOCI, CANTI E SUONI DI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO” RINGRAZIA SORA  

Posted by on Ott 7, 2023

“VOCI, CANTI E SUONI DI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO” RINGRAZIA SORA  

Se a distanza di due settimane dalla messa in scena a Sora dello spettacolo “Voci, Canti e suoni di Briganti in Terra di Lavoro”, presso la Casa della Cultura già Convento di San Francesco, andando in giro per le vie del centro dell’antico e aristocratico capoluogo laborino, persone conosciute e sconosciute ti fermano per dirti di essere rimasti senza parole per quello che hanno visto non pensando che fosse cosi bello vuol dire che il consenso avuto a Scurcola Marsicana non era occasionale e che la nuova forma artistica è quella giusta. Come ha confermato Andrea Nerone e la sua gentile consorte Clara presenti a Sora, andando a prendere un caffè nel loro salotto di casa che grazie ai lusinghieri giudizi e apprezzamenti per lo spettacolo, la bevanda nera mi è sembrata dolcissima nonostante la prenda senza zucchero.

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ALVITO, IL VIDEO DELLO SPETTACOLO “VOCI, CANTI E SUONI DEI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO”

Posted by on Feb 10, 2023

ALVITO, IL VIDEO DELLO SPETTACOLO “VOCI, CANTI E SUONI DEI BRIGANTI IN TERRA DI LAVORO”

Fare l’apologetica narrazione dello spettacolo Voci, canti e suoni dei Briganti in Terra di Lavoro con continuità posso apparire stucchevole e noioso ma come si fa a non esserlo quando i ragazzi-artisti sono stati capaci di sfoderare una prestazione come quella di domenica 8 gennaio al Teatro Comunale di Alvito davanti ad un pubblico numeroso registrando il tutto esaurito. I complimenti all’amministrazione comunale di Alvito e alla sua comunità già li abbiamo fatti ma meritano di essere menzionati ancora perchè sono stati perfetti ad accogliere gli artisti, ad omaggiarli e a ricevere con uno spirito aristocratico le persone che son venute da molto lontano per lo spettacolo e attratti del già Ducato di Alvito. La prestazione globale già l’abbiamo evidenziata ma analizzare i singoli, anche se con poche parole, bisogna farlo a cominciare da Loredana Terrezza che ha ricevuto i complimenti pubblicamente, senza che nessuno ne fosse disturbato, dalla platea e in principal modo dal Sindaco Luciana Martini che entusiasta dello spettacolo e da tutti gli artisti ha speso due parole in più per l’artista laborina. Maya Tedesco ha guidato con ancora più maestria i balli identitari che sono diventati fondamentali al pari delle altre forme d’arte che appaiono nello spettacolo, Silvano Boschin che sempre più attento coordina i tempi in maniera impeccabile con Marco Ciolfi che con i suoi tamburi sembra aver inserito il pilota automatico. Angelo Fusco ha raggiunto dei virtuosismi con la sua zampogna che si possono spiegare solo ascoltandolo nello spettacolo per la gioia di tutti noi, del pubblico e di Carlo Faiello, presente, che tanti meriti ha nella trasformazione de ‘O Zampugnar d’O RRE.
Su Elena Sorgente cosa dire se non che spazia dalla lingua laborina all’italiano con estrema facilità senza smarrire i tempi di recitazione e trasmettendo sempre intensità e passionalità. Raimondo Rotondi ci ha fatto un altro regalo inserendo nell’ultimo monologo dedicato al reduce della “Grande Guerra” un altra sua poesia scritta qualche anno fa che ci ha lasciati senza parole. Da tempo cercavamo un attrice che potesse recitare l’epilogo del film “Li Chiamarono Briganti” recitato dalla grande Lina Sastri e finalmente l’abbiamo trovata con Leda Panaccione che l’ha messo in scena per la prima volta ad Alvito e lo ha fatto in lingua cassinese come meglio non si poteva e non potendo rifugiarsi nell’improvvisazione e con il peso della Sastri è stata “troppo brava!”. Chiudo con Cinzia Zomparelli che ha l’onere di aprire e chiudere lo spettacolo caricandosi un peso sulle spalle non da poco perchè aprire e chiudere la scena in maniera sbagliata può creare molti problemi per la riuscita. Cinzia è l’unica che non recita in lingua laborina ma in italiano e lo fa in una forma identitaria e figlia dei baby boom degli anni sessanta che erano obbligati a parlare italiano dalle mamme per emanciparsi dalla “cafonaggine”, che grave errore, con una dizione tutta sua tipica delle zone di confine infatti non è ne papalina e ne regnicola ma per questo capace di trasferire passione ed intensita figlie della sua essenza sperando che non si faccia incantare dalle sirene che vogliono “perfezionargli” la dizione. Non mi resta altro che invitarvi a vedere lo spettacolo di seguito che andrà in onda martedi 25 gennaio alle 21.

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Gli intrighi, le menzogne ed il brigantaggio piemontese in Italia (VII)

Posted by on Feb 5, 2023

Gli intrighi, le menzogne ed il brigantaggio piemontese in Italia (VII)

CAPITOLO SETTIMO
La Chiesa schiava nello Stato in rivoluzione

“La Chiesa libera in libero stato”. – Così parlava tempo ; fa il Conte Cavour pei disegni ed i bisogni della sua politica. Sarebbe stato più esatto dire: la Chiesa schiava nello stato in rivoluzione. Diffatti da un secolo lo spirito rivolu­zionario non è sempre stato il nemico accanito della Chiesa? Dappertutto ove ha regnato, anche un sol giorno, non ha dichiarata la guerra, e una guerra implacabile al Cattolicismo?…

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