L’avvio del processo risorgimentale in Italia è caratterizzato da una particolare tipologia di formazione politica: le società segrete. La principale tra esse è la Carboneria, un’associazione (o meglio, una forma organizzativa usata da una galassia variegata di posizioni politiche) che nasce nel Regno di Napoli intorno al 1807 per poi diffondersi quasi ovunque nella penisola nel decennio successivo. L’azione politica della società, iniziata nel cosidetto “decennio francese”, giunge al punto di massima intensità durante i moti costituzionali del 1820-1821. Estesasi anche ad altri paesi europei, la società ha un ruolo centrale anche nei moti del 1830-1831 tanto francesi che italiani; negli anni seguenti, tuttavia, conoscerà un rapido declino militare e organizzativo.
Quanti padri della patria ha l’Italia?tanti, troppi forse, tra cui c’è un personaggio poco ricordato anche da i libri scolastici se non per le sua frasi ad effetto come la più famosa “fatta l’Italia bisogna fare gli Italiani”, non è certo l’abbia pronunciata lui, e che invece è stato fondamentale per le genesi del paese chiamato Italia che secondo il mio modesto parere, bisogna mettere al fianco di Cavour e parlo di Massimo D’Azeglioda Torino. Un borghese membro del movimento dei cattolici liberali che sposò la figlia di Manzoni, e fratello del gesuita Luigi Taparelli d’Azeglio, influenzò Papa Leone XIII nella stesura dell’enciclicaRerum novarum sulla condizione dei lavoratori e che era con lui in forte dissenso, che da pittore e amante della vita decise all’improvviso, convito dal settario “Filippo”, a intercedere su Carlo Alberto di Savoiae su i suoi successori, affinchè si adoperasse per fare l’Italia Unita e poichè fu avvicinato in un periodo della sua vita in cui si sentiva molto annoiato e ad un passo dalla depressione, accettò. Geniali le sue rassicurazioni ai settari carbonari che poco si fidavano del pavidoCarlo Alberto“Non ci si può fidare di un ladro quando si vuole convertirlo alla giusta morale ma se lo inviti a spartire il bottino si”, come la lucida riflessione “il suffragio universale? Io non so nulla di suffragio, ma so che al di qua del Tronto non sono necessari battaglioni e che al di là sono necessari. Dunque vi fu qualche errore e bisogna cangiare atti e principi. Bisogna sapere dai Napolitani un’altra volta per tutto se ci vogliono, sì o no” e di cosa pensasse di Mazzini cioè un terrorista. Di tutto questo ne parleremo con la Prof.ssa Elena Bianchini Braglia, che spesso ci ha omaggiato della sua presenza, venerdi 8 marzo alle ore 21 e per vederla basta cliccare di seguito
La Lega federale Chi per primo lancia l’idea di una lega federale fra i vari stati che compongono la penisola italiana? Strano a dirsi, ma è il famigerato Ferdinando II di Borbone, re delle Due Sicilie.
NasceCesare Alfieri di Sostegno, figlio di Carlo Emanuele e fratello di Costanza, moglie di Roberto d’Azeglio. Cesare sarà amico di gioventù del principe ereditario Carlo Alberto di Savoia-Carignano e amico di Michele e di Camillo Benso di Cavour. Il matrimonio di Giuseppina Benso, nipote di Camillo, con il figlio Carlo Alberto e la nascita delle figlie Luisa e Adele rinsalderà i legami tra Cesare Alfieri e i Benso.
L’avvio del processo risorgimentale in Italia è caratterizzato da una particolare tipologia di formazione politica: le società segrete. La principale tra esse è la Carboneria, un’associazione (o meglio, una forma organizzativa usata da una galassia variegata di posizioni politiche) che nasce nel Regno di Napoli intorno al 1807 per poi diffondersi quasi ovunque nella penisola nel decennio successivo. L’azione politica della società, iniziata nel cosidetto “decennio francese”, giunge al punto di massima intensità durante i moti costituzionali del 1820-1821. Estesasi anche ad altri paesi europei, la società ha un ruolo centrale anche nei moti del 1830-1831 tanto francesi che italiani; negli anni seguenti, tuttavia, conoscerà un rapido declino militare e organizzativo.