Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

FESTA DELLA MONTAGNA 2023 A SAN BIAGIO SARACINISCO

Posted by on Ago 7, 2023

FESTA DELLA MONTAGNA 2023 A SAN BIAGIO SARACINISCO

Come accade da qualche anno, il primo di agosto, a San Biagio Saracinisco si organizza “La festa della Montagna” che si sviluppa in due fasi. La mattina presto si parte per salire in montagna fino ad arrivare a quasi 2000 mt immersi in un paesaggio che normalmente si definisce “mozzafiato” tra pascoli bovini, ovini ed equini che si confondono con caprioli, cinghiali, grifoni e lupi che ti fa tornare indietro nel tempo con il pensiero ma attualissimo nella pratica con i pastori che devono difendere le proprie bestie dall’aggressione della fauna selvatica con le autorità italiane che sono molto più liggi a far applicare le severe regole e norme che il legislatore italiano ha partorito che rendono molto più libera e vivibile una città metropolitana che montagne disabitate e selvagge. I suddetti pastori devono, altresì, lottare con le autorità preposte ai controlli per farsi riconoscere i danni che subiscono in natura ed economici a seguito dall’aggressione dei lupi di cui è vittima il loro bestiame . Durante la passeggiata ho visto, confusi tra i cavalli, alcuni muli scoprendo che la loro presenza serve a tenere lontano i lupi che sono più terrorizzati da, i “muli da guardia”, che dai cani e con la “Bandiera Sacra del Regno” ho fatto visita alle tante grotte che 160 anni fa sono state il ricovero dei nostri briganti insorgenti come vedrete nel docufilm di seguito anche se dico una inesattezza, voluta, nell’indicare una di essa come quella dove Domenico Fuoco fu giustiziato. Appunto la “Bandiera Sacra” che in molti all’inizio la guardavano con curiosità e diffidenza per poi volerla sventolare e a turno e farsi fotografare con essa. La camminata s’è conclusa al rifugio Aceroni dove è iniziata la seconda parte della giornata vissuta nella convivialità più genuina e libera tra pranzo identiario e musica popolare con un vino tosto che ha liberato tutti i freni inibitori dei partecipanti. I Musicanti, che portano il nome di Oriana Iannetta, Francesco Paolella e Antonio Paolella, hanno trascinato i commensali in un vortice di passioni ed emozioni tali che sono stati costretti a fare poche pause e a decidere di terminare bruscamente la giornata altrimenti saremmo arrivati direttamente alla cena. Se ogni anno San Biagio Saracinisco organizza “La festa della Montagna” lo dobbiamo a tre persone che con tanto amore e passione la organizzano al meglio rispettando lo spirito della nostra civiltà basata sull’accoglienza e sulla convivenza e sono: Rita Rossi, suo figlio Emanuel e Mario Policicchio che voleva, anch’egli, che la giornata non finisse più. Strana situazione s’è creata siamo partiti dal Ristorante Risorgimento ma la giornata è stata accompagnata, sia in montagna che nel rifugio, dalla bandiera del Regno delle Due Sicilie segno forse che 8 secoli di storia non si riusciranno mai a cancellare perchè sono scolpiti nella terra ed inebriano l’aria che respiriamo, di seguito il docufilm integrale di tutta la giornata con foto finali

Claudio Saltarelli

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ANTONIO E FRANCESCO PAOLELLA I BRIGANTI MUSICANTI NELLA GIORNATA DELLA PASTORIZIA DI PICINISCO 2023

Posted by on Lug 20, 2023

ANTONIO E FRANCESCO PAOLELLA I BRIGANTI MUSICANTI NELLA GIORNATA DELLA PASTORIZIA DI PICINISCO 2023

Come ogni anno anche quest’anno nel primo fine settimana di luglio a Picinisco si sono vissute le giornate della Pastorizia che sono ricchezza, identità e tradizione del gioiello cominense in alta Terra di Lavoro e che anche quest’anno è iniziata con la passeggiata sulle alture di Prati di Mezzo tra boschi, ruscelli, pastorizia e musica identitaria con zampogna, ciaramella e organetto. Come sempre c’è stata un’ importante partecipazione che ha unito tutte le generazioni da i più piccoli ai più maturi e s’è partiti andando a far visita all’azienda casearia dei F.lli Vittorio e Pasquale Pacitti che come ogni anno, immersa nei suoi greggi, ci ha deliziato con un’accoglienza degna dei Re offrendoci “la colazione del pastore”. Quest’anno c’è stato un esperto, purtroppo non ricordo il nome, che ci ha spiegato che la tecnica casearia di Picinisco è diventata un unicum mondiale come ci ha fatto vedere la famiglia Pacitto e, come ho sempre affermato, quando si parla di cultura, tradizione, identità la parola ciociaria si scioglie come neve al sole. Da anni a Picinisco la suddetta “sconceria” non la sento più nominare che viene oramai lasciata a chi fa folklore e a chi vuole tenere nella subalternità l’antica civiltà papalina e regnicola tra Campagna e Terra di Lavoro e a Picinisco, che fessi non sono, lo hanno capito benissimo e quando si parla della loro eccellenza non sanno cosa sia la ciociaria. L’anno scorso nella passeggiata in alta montagna abbiamo avuto l’onore e il piacere di essere accompagnati da Angelo Fusco da Villa Latina, antica Agnone, e dai suoi ragazzi che ci hanno deliziato con loro musica suonata con zampogne, ciaramelle e organetto e quest’anno siamo stati accompagnati da altri due eccellenze dell’antica Agnone Antonio Paolella e suo nipote Francesco che con zampogna, ciaramella e organetto ci hanno onorati e regalato momenti di grandi emozione suonando musica identitaria nel pieno rispetto della tecnica agnonese. Eravamo nel territorio che per dieci anni è stato il Regno inviolato di Domenico Fuoco e della sua “massa” insorgente napolitana e Antonio e Francesco come loro hanno scalato la montagna imbracciando, non scoppette e pugnali, ma i loro strumenti suonando in cammino sfidando sole e sudore deliziando le nostre orecchie e quelle delle greggi che ci accompagnavano nella salita. Ogni tanto Antonio si fermava e mi chiedeva di vedere i video temendo di una cattiva prestazione ed io“nto statt zitt”, “nto nu ce scuccia” e “nto nu rompe” per poi capire lo spirito dell’evento e che la musica, benchè fondamentale, era uno dei tanti accessori di una giornata che andava vissuta e vista in un quadro più generale. In quella mattinata ho capito che la zampogna è come la lievitazione della pizza suscittibile alla variazione di clima che ne condiziona l’accordatura ed il suono infatti, a 2000 mt, Antonio ha dovuto accordarla più volte nonostante la sera prima l’avesse preparata al meglio. Di seguito il video integrale, senza tagli, della giornata

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L’eccidio delle Tre Torri

Posted by on Gen 14, 2022

L’eccidio delle Tre Torri

Alle sette di mattina del 20 ottobre del 1944, Carlo Fuoco1, un sampietrese allora diciottenne, cantoniere sull’Annunziata Lunga, si mise in cammino per la solita ricognizione giornaliera della strada. Suo compito era quello di controllare lo stato di conservazione del battuto stradale formato da macadàm, ovvero la massicciata formata da breccia bianca detta “quattro-sette” perché formata da pietrisco avente dimensioni comprese tra i quattro e i sette centimetri, mescolate con sabbia.

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Il Sergente dell’Esercito Borbonico Domenico Fuoco

Posted by on Ago 18, 2020

Il Sergente dell’Esercito Borbonico Domenico Fuoco

Parlare del sergente Domenico Fuoco divenuto in seguito un capobrigante sanguinario e spietato non è cosa semplice. Ci troviamo di fronte ad una personalità molto complessa, controversa e discutibile, ma certamente trattata in maniera troppo di parte dalla letteratura del tempo e comunque in maniera superficiale e troppo semplicistica anche da alcune recenti pubblicazioni.

La trattazione del brigantaggio post-unitario, merita certamente considerazioni meno sbrigative di quelle che comunemente vengono fatte. Si trattò di un fenomeno che interessò tutto il Mezzogiorno d’Italia. Ogni paese ebbe i suoi numerosi briganti che sommati ai tanti manutengoli, coloro cioè che li spalleggiavano, costituivano una buona fetta della popolazione. Possibile che nei nostri piccoli, umili e pacifici paesi di colpo nascessero tanti spietati delinquenti? Anzi di piú, intere famiglie di delinquenti? Certo oggi le risposte meritano considerazioni ben piú profonde di quanto se ne siano fatte in passato.

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