Dovremmo smettere di definire certi storici “borbonici” e chiamarli semplicemente “preunitari” o “napolitani” nel nostro caso. Non si capisce per quale motivo il Colletta che non scrive certo un trattato di obiettività scientifica sia considerato uno storico e i napolitani che scrissero al tempo di Ferdinando II siano considerati dei lacchè di regime.
Gli esuli pagati profumatamente in quel di Torino dal conte di Cavour per scrivere le loro ricostruzioni storiche antiborboniche che cos’erano? I depositari della verità rivelata?
Buona lettura e soffermatevi sul profluvio veramente impressionante di innovazioni normative operate dal Re Ferdinando II.
Da anni cercavo di assistere alla “Sagra della Crespella” che da oltre mezzo secolo viene organizzata in quel di Santa Francesca una contrada, che per numero di abitanti è più grande di tanti piccoli paesini della provincia di Frosinone, di Veroli con una storia importante fin dai tempi più antichi. La sua posizione geografica è sempre stata il suo punto di forza alle pendici dei Monti Ernici e sopra l’abbazia di Casamari, come l’esser stato luogo di confine tra quello papalino e regnicolo che, come tutti i luoghi di frontiera, le da un essenza originale e unica infatti è identitariamente papalina ma con forti contaminazioni regnicole che si notano chiaramente nella lingua, nella cucina e nella musica popolare che non è folkloristica ma colta.
Dedico questo mio “pezzo” alla ND Alessandra Petrucciani, Direttore del Blog “In Tua Justitia” e a Salvatore De Simone, ambedue a Napoli, a nostra insaputa, in pellegrinaggio devoto, per rendere omaggio al Miracolo del Sangue di San Gennaro.
Qualsiasi stato sovrano e di qualsiasi natura, s’è sempre preoccupato di tenere sotto il proprio controllo la cultura in tutte le sue forme come la storia, l’arte, il teatro la musica e la letteratura. Anche gli stati che si definiscono democratici hanno il pieno controllo della cultura e non lo fanno con la spada o con il tratto di penna censorio ma in forma più subdola, andando a colpire il sostegno economico delle famiglie, il famoso “tengo famiglia”, se fai certe cose o appartieni a certe parrocchie che ti indicano la giusta via, secondo il loro punto di vista, lavori altrimenti ti devi arrangiare. Una delle espressioni più importanti della cultura dove la soggettività regna sovrana determinante per indirizzare la società nei binari desiderati, pensate ai giorni nostri con la creazione del pensiero unico, del politicamente corretto e della dittatura del relativismo, è la letteratura tenuta sotto stretta sorveglianza dalle istituzioni statali di qualsiasi colore politico esse siano, che quando diventa uno strumento importante per una nuova forma di potere che vuole affermarsi o quanto meno raggiungere un posto al sole produce cose molto importanti, in alcuni casi geniali, ma emarginate o storicizzate velocemente quando il suddetto potere raggiunge i suoi obiettivi. Tutto questo accade anche quando si parla di firme autorevoli e di monumenti della letteratura mondiale che hanno prestato la loro penna nel descrivere l’Italia post-unitaria che tanto deluse molti intellettuali e politici già pochi anni dopo il 1860. Ne parleremo venerdi 5 aprile alle ore 21 in con due autorevoli e appassionati ospiti e per vederla basta cliccare di seguito
L’invasore Napoleone si muove nel nome della scienza. Quello che fa, lo fa per liberare i popoli dal giogo dell’oppressione e dell’ignoranza. Napoleone ritiene giunto il momento in cui tutti debbano riconoscere la bontà, la scientificità ed il valore dei principi massonici da lui incarnati.