Sulla figura di S.A.R. Francesco II come sovrano è stato scritto tanto, era troppo giovane, doveva andare in Sicilia, non doveva dare la costituzione, non doveva dare il potere a Don Liborio Romano e lasciare Napoli, chi più ne ha più ne metta ma forse bisognerebbe fare un’analisi più serena e oggettiva.
Il 5 ottobre, come ogni anno, con esclusione del 2018 a causa della morte del Presidente, dott. Giovanni Salemi, promotore di questa manifestazione, l’Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie ha ripreso la lunga tradizione di organizzare a Capua un convegno. Tale evento è nato per ricordare i valorosi soldati “napolitani” dell’esercito di Francesco II di Borbone che si batterono con indomito coraggio per difendere il trono, il proprio territorio, i propri diritti e le proprie tradizioni. La storiografia ufficiale spesso è stata ingiusta e non veritiera verso la storia del meridione che l’Istituto, nel ricordo del dott. Salemi, vuole invece onorare. Un interessante convegno si è svolto il 5 ottobre scorso presso la sala conferenze del Liceo Musicale “Garofano” di Capua, messo gentilmente a disposizione del Preside Di Cicco. Sono intervenuti due eccezionali relatori: il Prof. Fernando di Mieri e l’Ammiraglio Pio Forlani. Il primo ha proposto un excursus dettagliato sul periodo borbonico, il secondo ha trattato diffusamente degli avvenimenti della battaglia del Volturno. In precedenza è stata celebrata nella bellissima chiesa dei Santi Rufo e Carponio una Santa Messa officiata da monsignor Centore, sacerdote di alto spessore e grande umanità. Gli studenti del Liceo Musicale, prima del convegno, hanno offerto un applauditissimo concerto, passando dall’inno borbonico ad altre interpretazioni. Come sempre da segnalare la presenza del dott. Giuseppe Catenacci, Presidente onorario dell’Associazione “Ex Allievi della Nunziatella”, amico sincero dell’Istituto e del compianto Giovanni Salemi. Un sentito ringraziamento alla gentile moderatrice dott.ssa Carmen Nugnes ed all’instancabile organizzatore Cav. Giancarlo Rinaldi.
Capua – Vive il ricordo dei Valorosi che combatterono gli stranieri invasori nell’autunno del 1860: il loro valore non cadrà nell’oblìo.Il cosiddetto “risorgimento”, oggi lo sappiamo, è ben differente dalla bella favoletta che i libi di scuola propinano.
Arce (Frosinone) 27 maggio 1849 Nicola Grossi (mio trisavolo) si scontra con Garibaldi
Nel maggio del 1849, Garibaldi, proveniente dalla Repubblica romana, alla testa di quattromila uomini, portò un attacco al Regno delle Due Sicilie.
Sul confine, in prossimità della dogana di Collenoci, trovò schierati, capeggiati da Nicola Grossi, cento arcesi della Guardia Urbana, i quali, dopo una breve scaramuccia, vista la preponderanza delle forze nemiche, preferirono battere in ritirata.
Nicola Grossi riparò ad Atina, da dove inviò all’Intendente di Caserta un dettagliato rapporto sull’accaduto, che ho rinvenuto nell’Archivio di Stato di quella città e pubblicato, insieme con altri documenti sulla vicenda, nel secondo volume della mia monografia su Arce, da cui è tratta la foto del Grossi.
La sera dello stesso giorno Garibaldi lasciò Arce perché richiamato da Mazzini a Roma.
L’iscrizione che vedete nella foto, da me dettata, è stata posta a dimora dall’ing. Marco Marrocco, che ha trasformato la casa di Nicola Grossi in un accogliente B&B denominato “Palazzo Tronconi”.
Nello stesso Palazzo, come ricorda un’altra lapide, il 22 novembre 1798 fu ospitato Ferdinando IV di Borbone.
I borbonici sanno ora dove poter venire “in pellegrinaggio”, come fece il Comandante Giovanni Salemi.
13 Aprile 2019 giornata importante per il mondo Napolitano e per San Giorgio a Cremano che per volontà del Comune è stato cambiato il nome ad una delle piazze più importanti dei paesi Vesuviani. Cancellato il Re Infame Savoiardo, non merita nemmeno di essere nominato, è stato rimesso sul Trono il legittimo proprietario del Sacro Regno Napoletano, Carlo di Borbone. L’Istituto di Ricerca Storica delle Due Sicilie, fondato dal Comm. Giovanni Salemi, ha dimostrato la sua fedeltà alla Casa Reale Borbonica di Napoli facendo istallare un busto dedicato al nostro amato Re. Enzo de Maio ci ha inviato delle foto in anteprima che abbiamo il piacere di pubblicare.
Ormai il fiume carsico è venuto fuori e travolge tutto quello che trova al suo passaggio e presto arriverà alla Capitale e travolgerà gli ultimi Giacobini, asserragliati tra Castel Sant’Elmo e palazzo San Giacomo, che tengono in ostaggio la città. Presto vedremo cancellare strade e istituti dedicati ai traditori del 1799 e a quelli del 1860 che infangano Napoli come le due foto di seguito ci dimostrano.