Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

BENEDETTO CROCE, UNA VISIONE DELL’ULTIMA NAPOLI BORBONICA

Posted by on Dic 8, 2020

BENEDETTO CROCE, UNA VISIONE DELL’ULTIMA NAPOLI BORBONICA

Gli Usi e costumi di Napoli e contorni descritti e dipinti, opera diretta da Francesco de Bourcard (1), sona un magnifico libro, che mi meraviglio di non veder lodato e celebrato e ricercato come si dovrebbe, e che forse adesso comincerà a svegliare intorno a se questi meritati sentimenti, adesso che, come tanti altri libri, — dopo la rarefazione bibliopolica prodotta dalla guerra, — è diventato prezioso e quasi introvabile.

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Arte, cultura, scienza e l’istruzione pubblica nel Regno di Napoli

Posted by on Apr 25, 2020

Arte, cultura, scienza e l’istruzione pubblica nel Regno di Napoli

Nel Settecento, sotto l’impulso dei sovrani meridionali che ne incentivarono fattivamente lo sviluppo, si assistette alla rinascita culturale delle Due Sicilie; il rigoglioso fiorire di studi filosofici, giuridici e scientifici si fregiò di illustri personalità le cui opere furono tradotte in diverse lingue, solo per citarne alcuni ricordiamo: Giovanbattista Vico, considerato una delle più grandi menti di tutti i tempi, Gaetano Filangieri, la cui “Scienza della legislazione” era tenuta sulla sua scrivania da Napoleone Bonaparte che non esitò a dichiarare “Questo giovane è stato il maestro di tutti noi” ; Antonio Genovesi, Ferdinando Galiani, Giacomo Della Porta, Pietro Giannone, Mario Pagano.

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L’ITALIA, LA CALABRIA E LA RIVOLUZIONE

Posted by on Mar 5, 2020

L’ITALIA,  LA  CALABRIA  E  LA  RIVOLUZIONE

  La “piccola era glaciale” volgeva al termine; la laguna di Venezia era ancora completamente ghiacciata e si poteva andare a piedi dalle Fondamenta Nuove a Murano, quando già la Rivoluzione francese aveva decretato la fine della società feudale ed aveva gettato le premesse per l’ascesa della borghesia.

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Nel 1185, i feudi e le baronie delle nostre terre nel ‘Catalogus Baronum’, al tempo di re Guglielmo II il Buono

Posted by on Mar 5, 2020

Nel 1185, i feudi e le baronie delle nostre terre nel ‘Catalogus Baronum’, al tempo di re Guglielmo II il Buono
(Fig. 1) Carta del ’Principato Citra – Regno di Napoli‘, di probabile epoca Aragonese (…). In questa carta possiamo leggere tutti gli antichi toponimi del basso Cilento (Archivio Storico Attanasio).

Nel XII secolo, le Baronie cresciute dopo la morte di re Guglielmo II il Buono

Amedeo La Greca (…), nel suo ‘Appunti di Storia del Cilento’, a p. 167, sulla scorta di Ebner (…), in proposito scriveva che:

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