Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

MOZART NON VENNE RICEVUTO ALLA CORTE DI NAPOLI ALESSANDRO PARENTE SI

Posted by on Lug 11, 2023

MOZART NON VENNE RICEVUTO ALLA CORTE DI NAPOLI ALESSANDRO PARENTE SI

Leggendo il titolo certamente qualcuno penserà che non ci sto tanto con la testa e certamente sotto certi aspetti è così, ma facendo i dovuti e rigorosi distinguo qualcosa di vero c’è infatti più di 200 anni fa il padre di Mozart volle portare il suo pargolo a Napoli perché mentre in Europa di maestri di Musica si potevano contare in un solo palmo della mano nella capitale della Cultura ce ne erano più di 300 che potevano far crescere il figlio dal punto di vista artistico, questa è la versione ufficiale ma forse…, anche se Ferdinando IV si rifiuto di riceverlo a corte per ascoltarlo affermando “sai quann uagliunciell a napule ce stanno che sann sonà meglio de is!!!”. Poco incise nella carriera artistica di Mozart il diniego del Re e nonostante le molte zone d’ombra, la sua stella brilla ancora oggi di luce intensa mentre Alessandro Parente da semplice sonatore d’organetto proveniente da Coreno Ausonio in alta Terra di Lavoro, insieme al suo caro nipote Laerte Scotti e ai suoi ragazzi della “Scatola del Vento”, ha suonato alla corte di Carlo Faiello a Napoli nei pressi di Santa Chiara.
Alessandro ha mietuto successi in tutto il mondo anche al fianco di celebrità come Battiato o Branduardi ma sapeva perfettamente che per chiudere il cerchio e sentirsi pienamente appagato come artista doveva passare per Napoli, il motivo Riccardi Muti lo ricorda spesso, e portare l’organetto nella capitale della Musica e della Cultura per mettere un punto fermo e indelebile nella sua carriera e far conoscere lo strumento gitano ai napoletani sotto un altra veste. Alessandro da tempo aveva in testa questa cosa e nonostante la mille difficolta e le tante volte che sembrava saltasse tutto, non ha mollato e con la “capa tosta” tipica degli aurunci, dei corenesi e dei laborini il 18 di giugno s’è esibito con i suoi ragazzi a Napoli incurante dell’infelice collocazione temporale. Già ho ringraziato Alessandro Parente per le belle parole che mi ha riservato all’apertura del concerto dove ha voluto, prima di ogni cosa, iniziare narrando la storia della sua terra, della sua gente e della sua famiglia partendo con un assolo suonato con l’organetto di 90 anni fa che appartenva a “Zi Vicienz” che da eroe di guerra diventò un grande “sonatore” d’organetto ispirando la carriera di Alessandro che con molta pazienza ha programmato la serata come lui voleva, senza incertezze e paure pur sapendo di stare nel luogo più cinico e spietato al mondo per gli artisti facendo sfoggio di tutta la sua aristocraticità tipica dei contadini e pastori della sua terra che se durante la settimana si spaccavano la schiena per il duro lavoro, la domenica andavano a messa vestiti eleganti e con il fiore all’occhiello vissuti in un’ epoca quando non avevano bisogno di essere comunisti per essere rispettati e stimati. Personalmente ne ho visto molti di concerti della “Scatola del Vento” ma quello di Napoli ha rasentato la perfezione, sarà stata l’aria napoletana, sarà stato che hanno suonato dove si sono esibiti i grandi della musica mondiale di ogni epoca ma tutti i ragazzi erano concentrati attenti a seguire il loro m.so, Alessandro, con Laerte Scotti che da buon capitano ha arricchito il concerto mettendosi a disposizione dei più giovani e sciorinando degli assoli che ha lasciato incantati. Una menzione a parte la merita Daniele Sepe ospite d’onore della serata che s’è messo a servizio dei ragazzi prima che con il suo Sax e con la sua musica, con il carico umano apparso fin da subito dimostrando grande affetto e stima verso i suoi cari amici , non c’è niente da fare l’umiltà appartiene ai grandi. Prima di invitarvi a vedere il concerto integrale del 18 di giugno 2023 una parola va all’altro protagonista della serata che con grande umiltà s’è messo a sedere come normale spettatore per godersi lo spettacolo e che senza di lui “La Scatola del Vento” non sarebbe arrivata a Napoli e parlo di Carlo Faiello che dopo i zampognari ha vinto un’altra scommessa          

Claudio Saltarelli

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CLAUDIO SALTARELLI RINGRAZIA ALESSANDRO PARENTE ATTRAVERSO LE PAROLE DI DANIELE SEPE

Posted by on Giu 20, 2023

CLAUDIO SALTARELLI RINGRAZIA ALESSANDRO PARENTE ATTRAVERSO LE PAROLE DI DANIELE SEPE

Giornata storica quella del 18 giugno per Coreno Ausonio, per l’alta Terra di Lavoro, per la patria napolitana e per il mondo della cultura e della musica grazie ad Alessandro Parente che con il suo scudiero Laerte Scotti e con i suoi ragazzi della “Scatola del Vento” ,ha portato per la prima volta a Napoli, la capitale della musica e della cultura, l’organetto con un splendido e memorabile concerto alla Domus Ars alla corte di Carlo Faiello. Alessandro ha iniziato il concerto ringrando il sottoscritto per l’impegno che ho profuso affinchè si potesse mettere in scena il concerto, nei prossimi giorni pubblicherò la serata integrale con un approfondimento maggiore, e non posso che ringraziarlo per le belle parole che ha avuto nei miei confronti e sono certo di non passare per presuntuoso se mi faccio carico di ringraziarlo anche a nome di tutta l’alta Terra di Lavoro che dopo aver visto tornare a corte “i zampugnari”, questa volta ha visto per la prima volta i suoi organetti arrivare alla stessa corte, quella napoletana, dicendo che Alessandro Parente, Laerte Scorti e La Scatola del Vento “so iut annaz O’RRE”. Lo ringrazio, altresì, per aver iniziato la serata con l’organetto di “Zi Vicienz” che nonostante i suoi 90 anni nelle mani di Alessandro sembrava un dolcissimo giovanetto e per dare il giusto peso e rendere ancora più importanti i ringraziamenti faccio mie la parole di Daniele Sepe che è stata la ciliegina della torta della serata e del concerto come di seguito riporto dopo le parole di Alessandro

Claudio Saltarelli

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Il duo “Bottasso” in concerto a Coreno Ausonio per “FESTIVAL POPOLARE DELLA TERRA DI LAVORO E DELL’ORGANETTO”

Posted by on Set 22, 2022

Il duo “Bottasso” in concerto a Coreno Ausonio per “FESTIVAL POPOLARE DELLA TERRA DI LAVORO E DELL’ORGANETTO”

Altri grandi momenti artistici di enorme valore li hanno regalati il giorno dopo, 17, il Duo Bottasso che hanno sciorinato musica sperimentale di alto livello apprezzata da tutti i presenti anche da chi si approccia con diffidenza a queste forme musicali. Rispetto alla Piccola Orchestra Ecletnica in loro si vedeva che erano figli di un territorio che ha appena iniziato a scrivere una storia importante e nel loro atteggiamento si vedeva chiaramente il comportamento di persone, di artisti che avevano molta voglia di dire di se per far conoscere quello che sono come fanno i giovani pieni di entusiasmo, di talento e che sanno di trovarsi in un territorio, l’alta Terra di Lavoro, che si trova nella sfera di influenza della Capitale della Musica che è Napoli. Il concerto è preceduto da un esibizione di Laerte Scotti

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Piero Ricci e la sua Piccola Orchestra Ecletnica e il concerto a Coreno Ausonio

Posted by on Set 20, 2022

Piero Ricci e la sua Piccola Orchestra Ecletnica e il concerto a Coreno Ausonio

Bellissima estate passata tra eventi e intrattenimenti di tutti i tipi soprattutto musicali e l’offerta, alcuni non eccezionali ma altri di altissimo livello, a Coreno Ausonio per il “Festival popolare della Terra di Lavoro e dell’Organetto” organizzato da Alessandro Parente e Laerte Scotti di concerto con il comune di Coreno è stata non di alto livello ma di più. Il Festival s’è svolto in due serate quella del 16 e quella del 17 che ci ha regalato due momenti artistici che ha emozionato ed incantato il numeroso pubblico intervenuto numeroso e che noi riproporremo mercoledì 21 e venerdi 23 settembre.
Nella serata del 16 nell’incantevole cornice naturale e in un ambiente ideale per fare e teatro della contrada Cardito, abbiamo avuto il piacere di assistere all’esibizione di Piero Ricci e della sua Piccola Orchestra Ecletnica che personalmente non avevo mai visto suonare. In un’altra occasione ho affermato che il M.so Ricci ha riportato a Corte, sempre quella napoletana, la Zampogna e in questa occasione posso solo dire che vedendo suonare l’orchestra molisana ho avuto la sensazione che stessi suonando io che stessi suonando la mia terra, la mie origini, la mia identità, il mio sangue. Hanno suonato il molise e la terra di lavoro che fino ad Isernia sembrano tutt’uno o legate da forti affinità, le Mainarde oggi molisane per secoli erano laborine, che sento entrambe mie dopo aver ascoltato loro musica dove c’è anche tutto il disincanto e l’apparente distacco delle genti italiche molisane che hanno una storia antica, molto antica, che ne hanno viste tante che non vuol dire non emozionarsi o appassionarsi ma solo che non le barattono per il nulla ma le donano e concedono solo quando individuano il vero.
Di seguito il concerto della Piccola Orchestra Ecletnica che è anticipato da interventi di organettisti di antica memoria corenese e da un breve intervento dei giovani della Scatola del Vento guidati dal M.so Alessandro Parente.

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