Alta Terra di Lavoro

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Il Regno delle due Sicilie era uno stato canaglia? “La negazione di Dio eretta a sistema di governo” (Parte 2)

Posted by on Mag 18, 2024

Il Regno delle due Sicilie era uno stato canaglia? “La negazione di Dio eretta a sistema di governo” (Parte 2)

Da allora, il “contegno non servile” (come lo definiva Benedetto Croce) di Ferdinando II divenne una minaccia per gli interessi britannici. Ma non fu solo la politica sullo Zolfo Siciliano a inimicarsi gli inglesi. Con l’apertura del Canale di Suez, i porti meridionali che si trovavano al centro del mediterraneo, grazie anche alla loro posizione, avrebbero isolato quelli inglesi, inoltre il commercio delle materie prime nel mediterraneo sarebbe passato esclusivamente nei porti del Regno duo Siciliano.

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Il Regno delle due Sicilie era uno stato canaglia? “La negazione di Dio eretta a sistema di governo”

Posted by on Mag 15, 2024

Il Regno delle due Sicilie era uno stato canaglia? “La negazione di Dio eretta a sistema di governo”

Con queste parole, nel 1851 il giovane diplomatico britannico William Ewart Gladstone descrive con una lettera al Ministro degli Esteri di Londra, Lord Aberdeen, il Regno delle Due Sicilie. Riferendosi in particolare al sistema carcerario napoletano, dove Gladstone sosteneva di aver incontrato i membri della setta “Unità d’Italia”. Queste affermazioni, furono smentite sia da parte napoletana, sia da alcuni diplomatici tra cui l’ambasciatore francese Walewski, in un secondo momento.

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BRIGANTI IN MOSTRA A NAPOLI

Posted by on Mag 12, 2024

BRIGANTI IN MOSTRA A NAPOLI

“Briganti, la Mostra”

Una mostra di documenti e fotografie per raccontare la vera storia del Brigantaggio femminile

Si inaugura giovedì 16 maggio 2024, alle ore 16:00 nella chiesa neogotica Santa Maria Stella Maris e Sa Biagio ai Caciolii, in Piazzetta del Grande Archivio al centro Storico di Napoli, una particolare esposizione curata dall’antropologo Domenico Scafoglio, sul fenomeno del Brigantaggio post unitario nel Sud Italia.

La mostra che è una anteprima di una più articolata esposizione che si terrà poi in autunno, è incentrata sul ruolo delle Donne all’interno di un vasto movimento di lotta, soprattutto contadino, che tra il 1860 ed 1870 sconvolse il Sud Italia all’alba dell’Unità.

“Comunque lo si voglia chiamare: insorgenza, movimento legittimista, guerra civile, conflitto sociale, reazione alla modernizzazione, scontro di civiltà e così via, il Brigantaggio fu un evento tragico, che è costato alla società italiana, tra soldati, briganti e civili, molte decine di migliaia di morti, quasi tutti del Meridione” è il prologo del recente libro “Brigantesse e briganti, le due metà della Banda” di Domenico Scafoglio e Simona De Luna che affronta in maniera scientifica e basata su fonti documentali “asettici” nella loro stesura, il lungo periodo che dalla fine del Regno delle Due Sicilie impegnò decine di migliaia di soldati piemontesi contro un “esercito” popolare composto soprattutto di contadini o, comunque di gente male armata e non avvezza alle strategie di guerra  e che ancora oggi, in parte, resta avvolto dal silenzio nelle coperture del “segreto di Stato”.

In questa particolare mostra, si affrontano le vicende di Donne di diversi strati sociali che si diedero alla macchia e che, in alcuni casi, divennero addirittura capi guerriglieri di un certo livello.

Storie che la recente serie Netflix ha portato all’attenzione di un grande pubblico con un successo forse inaspettato ma che affronta queste storie di Vita vissuta di Brigantesse come Michelina De Cesare, Filomena Pennacchio, “Ciccilla” e tante altre ancora meno conosciute, in maniera spesso troppo “fantasiosa” rispetto alla realtà storica che viene svelata in questa esposizione che resterà aperta fino al 5 giugno 2024. La figura femminile viene infatti analizzata in tutti i suoi aspetti, nell’ambito di una vita fatta di agguati, di scontri armati, di lotta e di ruberie, delineandone il ruolo ed anche il “potere” che queste Donne esercitavano sugli stessi compagni di banda, svelando aspetti che all’epoca era impossibile comprendere per chi le brigantesse le catturava e anche per chi poi le processava.

Di questo e di altro ancora, giovedì 16 maggio alle ore 16, nella chiesa Stella Maris ne parleranno, il curatore della mostra, Domenico Scafoglio e Nino Daniele, già apprezzato Assessore alla Cultura del Comune di Napoli nelle passate legislature.

La mostra è ad ingresso libero e gratuito

Per ulteriori info: 

Associazione I Sedili di Napoli – ETS

80134 Napoli, Via Sedile di Porto, 33

80138 Napoli, Piazzetta del Grande Archivio, 5

isedilidinapoli@libero.it

isedilidinapoli@pec.it

+39 366 10 31 409

Sito web: www.isedilidinapoli.eu

FB: I Sedili di Napoli Custodi della Nostra Storia

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“GIORNATA MEMORIA REGNO” 12 MAGGIO 2024 AD ISOLA DEL LIRI

Posted by on Mag 11, 2024

“GIORNATA MEMORIA REGNO” 12 MAGGIO 2024 AD ISOLA DEL LIRI

Domenica 12 maggio 2024 alle ore 11 presso la Chiesa di San Lorenzo verranno commemorati i martiri dell’eccidio del giorno di Pentecoste, 12 maggio 1799, con una Messa officiata da Don Alfredo Di Stefano. Come ogni anno accade dal 2015, l’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro deporrà un cuscino di fiori per ricordare quel drammatico giorno e per onorare la “la giornata della memoria” del Regno di Sicilia, del Regno di Napoli e del Regno delle Due Sicilie, di seguito il regolamento

GIORNATA DELLA MEMORIA

II giorno 12 maggio di ogni anno verrà commemorata la “GIORNATA DELLA MEMORIA DEL REGNO DELLE DUE SICILIE”, “LA GIORNATA DELLA MEMORIA DEL REGNO DI NAPOLI” e “LA GIORNATA DELLA MEMORIA DEL REGNO DI SICILIA” per ricordare tutte le persone morte, compresi gli emigranti che sono andati via dopo il 1860, per difendere la propria nazione, la propria terra, la propria identità, la propria tradizione, la propria religione cattolica apostolica romana, i propri re. Il giorno 12 maggio ricorda il 12 maggio 1799, ricorrenza di Pentecoste, in cui furono ammazzati 537 persone nella chiesa di San Lorenzo, ad Isola del Liri, dall’esercito giacobino-francese.

La giornata sarà regolamentata dai seguenti punti:

1) sede ordinaria della giornata sarà la chiesa di San Lorenzo, in Isola del Liri. In alternativa l’abbazia di Casamari, dove sono stati uccisi dai giacobini sei monaci cistercensi di santa vita e dove sarà celebrata la Messa secondo i riti di Santa Romana Chiesa. Sarà possibile, altresì, far celebrare una messa, sempre secondo i riti di Santa Romana Chiesa, in qualsiasi posto del mondo, allo stesso giorno, ossia il 12 maggio. Verrà data indicazione dell’orario per cercare di iniziare il rito alla stessa ora tenendo conto del fuso orario. Si invita, inoltre, a tenere accesa una candela per tutto il giorno fuori casa;

2) Nella stessa giornata non sarà possibile effettuare convegni, ricevimenti, presentazioni di libri ed eventi affini ma sarà soltanto possibile celebrare funzioni religiose secondo i riti di Santa Romana Chiesa. Si tratta, infatti, di una giornata di raccoglimento, di riflessione e di preghiera;

3) non potrà essere evidenziato nessun numerale nella comunicazione e nella divulgazione della giornata (ad es. 1^ o 2^ ecc) poiché non è un evento ma una giornata commemorativa. Sarà possibile indicare soltanto l’anno;

4) Non sarà possibile far patrocinare la “Giornata della Memoria” da nessun ente giuridico e privato, sociale, associativo, consociativo, da aziende private e affini. L’unica entità che può patrocinare la giornata sarà, se lo riterrà opportuno, è la Real Casa Borbonica;

5) la comunicazione e la divulgazione non potrà accogliere stemmi, simboli, loghi ed affini che possano ricondurre ad associazione o enti di cui al punto 4. L’unico simbolo accettato potrà essere quello ufficiale della Real Casa Borbonica e lo stemma della provincia legalmente riconosciuta da parte del Regno, con sovrano Francesco II di Borbone, a tutto il 30 aprile 1860;

6) Non potranno essere accettati contributi dai soggetti citati nei punti 4 e 5 ma potranno essere accettate offerte da persone fisiche per lo svolgimento del rito religioso, nel pieno anonimato, secondo la tradizione cattolica e del messaggio evangelico di nostro Signore Gesù Cristo;

7) L’Associazione Identitaria “Alta Terra di Lavoro” si farà carico di conservare e di proteggere, fino alla sua esistenza in vita, la seguente giornata affinché tutto si svolga nello spirito identitario e religioso della giornata commemorativa.

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I SOLDATI NAPOLITANI DIMENTICATI DALLA STORIA

Posted by on Mag 5, 2024

I SOLDATI NAPOLITANI DIMENTICATI DALLA STORIA

Il 10° reggimento di linea “Abruzzo” nella I guerra d’indipendenza

La I guerra d’indipendenza italiana, scoppiata il 23 marzo 1848 con la dichiarazione di guerra del Regno di Sardegna all’Impero Asburgico, era stata anticipata da alcuni moti rivoluzionari, tra i quali quello delle Cinque Giornate di Milano che scacciò le truppe austriache dalla capitale del Lombardo-Veneto.

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