Posted by altaterradilavoro on Mag 24, 2018
Durante gli anni dal 1796 al 1799 e in quelli successivi non vi fu regione d’Italia le cui popolazioni non insorsero contro gli invasori francesi, tanto da potersi senza dubbio sostenere che il fenomeno delle Insorgenze è stato il più vasto e più concorde movimento popolare della storia d’Italia.
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Posted by altaterradilavoro on Mag 11, 2018
Tra i sovrani angioini che hanno fatto grande il Regno e la città di Napoli il posto d’onore va sicuramente a Roberto D’Angiò e sua moglie Sancha di Maiorca, che hanno lasciato stupende testimonianze architettoniche e spirituali.
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Posted by altaterradilavoro on Mag 5, 2018
Nato a Napoli il 1318, fu un monaco devoto e un colto casista[1]. Divenne arcivescovo di Matera e Acerenza nel 1363, dove vi rimase fino al 1377 per poi trasferirsi a Bari, alla morte di Gregorio XI, mentre il popolo di Roma richiedeva con clamore un Papa italiano, venne scelto all’unanimità (8 aprile 1378) dai cardinali francesi.
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Posted by altaterradilavoro on Apr 2, 2018
Il 6 gennaio 1804 lo scrittore, politico e diplomatico francese François-Auguste-René de Chateaubriand (Saint-Malo 1768-Parigi 1848), uscito da Napoli per la grotta di Posillipo, scarrozzò nella campagna. Egli scese dalla vettura per cercare, a piedi, Patria, la vetusta “Liternum”. Riportiamo il brano di “Viaggio in Italia”, in cui il fondatore del Romanticismo letterario transalpino, dalla potente bellezza dello stile, dimostra una straordinaria erudizione: “Ed ecco subito un boschetto di pioppi, poi vigneti, poi campi di grano. La natura era bella, ma triste. A Napoli, come nello Stato Pontificio, i contadini non si occupano della campagna che al tempo delle semine e della mietitura; per il resto dell’anno si ritirano nei villaggi o nei sobborghi della città. Perciò le campagne son prive di casali, di greggi, d’abitanti e non presentano l’affaccendamento rustico della Toscana, del Milanese e delle regioni transalpine. Tuttavia ho veduto nei dintorni di Patria alcune fattorie decentemente costruite; ognuna aveva nel suo cortile un pozzo ornato di fiori con due pilastri cinti da piante di aloe. In questo paese è innato il gusto dell’architettura, che rivela l’antica patria della civiltà e delle arti.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 8, 2018
Anche la famiglia De Baux, italianizzata Del Balzo, arrivò in Italia con Carlo I d’Angiò per la conquista del Regno di Sicilia. A seguire Carlo fu Bertrando De Beaux, nobilissimo signore di Berre, in Provenza, insieme ai suoi due figli Ugone e Bertrando II, da cui ebbe inizio il ramo più importante della casata. A Bertrando De Beaux, Carlo concesse, senza titolo di conte: Avellino, Calvi, Riardo, Torre di Francolisi (sic) e Padulo in Principato Citra.
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