Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Gli storici dell’alta Terra di Lavoro trionfano in Calabria

Posted by on Set 1, 2019

Gli storici dell’alta Terra di Lavoro trionfano in Calabria

L’ alta terra di lavoro per secoli ha dato i Natali ad uomini illustri, in alcuni casi dei veri e propri giganti, che hanno fatto la storia del Cattolicesimo, delle Scienze, della Letteratura, della Filosofia, della Pittura, della Scultura e della Musica ma quasi per incanto da quando è diventata provincia di Frosinone questa luna di miele con il mondo della cultura universale è terminata.

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A Motta Santa Lucia il “Premio letterario Giuseppe Villella”, scoperta anche la scultura ‘Il brigante a metà’

Posted by on Ago 20, 2019

A Motta Santa Lucia il “Premio letterario Giuseppe Villella”, scoperta anche la scultura ‘Il brigante a metà’

Motta Santa Lucia – In piazza Castello, a Motta Santa Lucia, si è svolta nei giorni scorsi la serata di consegna dei riconoscimenti relativi al “Premio letterario Giuseppe Villella”. Un contadino calabrese, viene descritto, “diventato suo malgrado famoso quale vittima delle teorie razziste di Lombroso nei confronti dei meridionali, per via di un presunta “fossetta occipitale” da questi posseduta.

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CALABRIA, MOTTA S. LUCIA, IL PREMIO GIUSEPPE VILLELLA PER LA RIVISITAZIONE DEL RISORGIMENTO

Posted by on Ago 18, 2019

CALABRIA, MOTTA S. LUCIA, IL PREMIO GIUSEPPE VILLELLA PER LA RIVISITAZIONE DEL RISORGIMENTO

Nella splendida piazza Castello di Motta Santa Lucia, posta tra mare e boschi, si è svolta il 13 agosto la serata di consegna dei premi relativi al “Premio letterario Giuseppe Villella”, contadino calabrese diventato suo malgrado famoso quale vittima delle teorie razziste di Lombroso nei confronti dei meridionali, per via di un presunta “fossetta occipitale” da questi posseduta.

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ALTRO CONTRIBUTO SU POLLONE

Posted by on Apr 16, 2016

ALTRO CONTRIBUTO SU POLLONE

dopo aver pubblicato l’articolo dal Laborino Raimondo Rotondi sul Cippo del Cap. Pollone mi è arrivato un altro contributo da parte di un altro studioso Laborino Maurizio Zambardi, che ha già scritto su questo blog sulla vicenda della Taverna di San Cataldo, sul cippo del capitano Pollone ma prima di invitarvi a leggere il suo lavoro voglio fare una premessa. Mi hanno fatto notare che il capitano combatteva contro la nostra causa quindi era meglio non ricordarlo ebbene vorrei ricordare che io sono un identitario che ha come guida il codice cavalleresco e il vangelo, certe volte li seguo bene altre volte no, che mi impongono di ricordare un soldato morto in battaglia anche se non della mia parte, a differenza di tanti borghesucci italiani che hanno fatto, e continuano a farlo, morire tanti giovani mentre loro vigliaccamente sono in casa a godere di privilegi e ricchezze, e onorare un soldato che ho combattuto e vinto dandogli l’onore delle armi da ancora più gloria e onore alla mia battaglia. Sono orgogliosamente figlio di  quei briganti, di quegli emigranti, di quei soldati borbonici, di quei nobili non spergiuri e di tanti borghesi che capirono cosa stava accadendo e non passarono dall’altra parte,  e ricordare dei morti della controparte, di cui hanno vergogna, creando imbarazzo, i risorgimetali rafforzano sempre di più il sacrificio dei nostri insorgenti sanfedisti rendendoci sempre più consapevoli che la strada intrapresa è quella giusta. Sul significato di quella scritta mi trovo più sulle posizioni di Raimondo ma questo non limita il lavoro di nessuno tanto meno di Maurizio che ormai possiamo considerarlo un vero ed affidabile studioso laborino, di seguito l’articolo…

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