Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

BORBONI e BONAPARTI di GIACINTO DE’ SIVO

Posted by on Dic 2, 2020

BORBONI e BONAPARTI di GIACINTO DE’ SIVO

Sovrani i più odiati dalla setta sono i Borboni, che il nome loro è congiunto a quanto fe’ di più eccelso l’eu­ropea famiglia, dalla prima crociata sino all’ultima impresa d’Algieri. Eglino furono spada del mondo cristiano, la legge, la ragione; sono egida della proprietà, diga alle ambizioni, propugnatori naturali della Fede; quindi a nemici tienli chi agogna vietate altezze, e rovesciamenti di culti e troni. I Borboni significano il dritto eterno, le sette inventano il dritto nuovo. Però in sul primo scocco del debaccare dicol­larono il buon Luigi XVI, appunto perchè buono.

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Un altro episodio di pulizia etnica piemontese ancora tenuto nascosto dalla storia ufficiale

Posted by on Nov 8, 2020

Un altro episodio di pulizia etnica piemontese ancora tenuto nascosto dalla storia ufficiale


LA COLONNA INFAME

Nel 1860, i lerci invasori nordisti se pensavano che, con la sconfitta dell’Esercito delle Due Sicilie, la conquista del Reame era cosa fatta, fecero male i conti. La tempesta vera era ancora di là da venire, acerba, sanguinosa, crudelissima, tale che il Mack Smith poté affermare: “i morti superarono quelli di tutte le guerre del risorgimento messe assieme“, parole quasi con certezza veicolate da un discorso di Francesco Saverio Nitti: “Ed è costata assai piú perdita di uomini e di danaro la repressione del brigantaggio di quel che non sia costata qualcuna delle nostre infelici guerre dopo il 1860” (Basilide del Zio: il brigante Crocco, Polla editore).

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La grande mattanza di Enzo Ciconte

Posted by on Ott 19, 2020

La grande mattanza di Enzo Ciconte

Nel libro La grande mattanza di Enzo Ciconte viene analizzato il fenomeno del brigantaggio nel Meridione d’Italia dal 1600 al 1870.

Ciconte descrive in modo accurato la separazione tra brigantaggio politico e semplice criminalità.
Durante l’occupazione francese del Regno di Napoli, il brigantaggio visse una notevole stagione. Poiché il re Murat sospettava che dietro ai briganti si potessero nascondere le mire inglesi per destabilizzare lo Stato, nel 1810 diede incarico al generale Charles Antoine Manhés di condurre una vera e propria guerra di sterminio contro i briganti.

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