Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

ANTONIO ADOLFO TORNA ALLA CASA DEL PADRE

Posted by on Lug 14, 2024

ANTONIO ADOLFO TORNA ALLA CASA DEL PADRE

Nostro Signore Creazionista è anche il grande Regista della Storia e anche Lui, come noi terrestri, ha bisogno di attori per girare il suo film che in ogni epoca sceglie con attenzione e senza sbagliare. Anche per la piccola grande storia di San Pietro Infine alla prese con un duro e pesante dopoguerra che l’ha vista immersa nelle macerie e nel dolore per le barbarie che ha dovuto subire durante la seconda guerra mondiale, ha scelto come attori il migliore materiale umano che potesse esserci come lo è stato Antonio Adolfo Zambardi padre del caro amico Maurizio. Nella dolorosa ricostruzione sono stati importanti, contadini, muratori, allevatori, artigiani ed anche chi ha dovuto pensare alla leggerezza, al passatempo fondamentali ed importanti quanto i suddetti mestieri ed Antonio Adolfo con l’apertura del Bar al centro del paese in piena ricostruzione, è stato una fonte di energia e vita per tutta la comunità. Ha visto passare davanti a se generazioni di persone con un mondo che cambiava velocemente, dalla candela agli smart phone passando per la TV, quindi custode di storie di vita vissuta utili per scrivere la scenografia di un film che messo nelle mani di un Sergio Leone di turno si potrebbe produrre un film da oscar. Antonio Adolfo rimarrà impresso nella storia di San Pietro Inf. ed anche se non andrà nei libri importanti scritti da gli uomini, già occupa un posto importante nel Grande Libro della Storia di Nostro Signore. Lo conoscevo poco ma ogni volta che entravo al Bar per salutare Maurizio mi accoglieva sempre con il sorriso e grande cordialità trasmettendo serenità e bellezza. L’Ass.Id.Alta Terra di Lavoro si stringe a Maurizio e a tutta alla sua famiglia che sono degni e all’altezza di poter raccogliere l’eredità e testamento umano che gli è stato lasciato.

Claudio Saltarelli

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Festival della Montagna dei 3 confini al “Campo del Popolo” 2023

Posted by on Ago 18, 2023

Festival della Montagna dei 3 confini al “Campo del Popolo” 2023

Anche quest’anno nella splendida cornice delle montagne appenniniche alle pendici del Monte Cairo a confine tra la valle di comino e la valle del liri in località “Campo del Popolo” in alta Terra di Lavoro, s’è organizzato il consueto raduno dei tre comuni che ha visto insieme, come sempre, le comunità di Casalattico, Colle San Magno e Terelle. Luogo che nel corso dei secoli, per non dire millenni, è stato il palcoscenico naturale di eventi storici che hanno contribuito ad indirizzare il corso della storia che per ovvie ragione oggettive non sono mai state di natura locale ma universarli come, purtroppo, le vicende dei drammatici eventi dell’ultimo conflitto bellico ci dimostrano. Per noi napolitani insorgenti quel luogo evoca ricordi che sono ancora vivi e vegeti perchè hanno visto le gesta di personaggi come Fra Diavolo, Panetta, Colamattei e Fuoco che alle autorità e dalla narrazione di chi è intervenuto genera ricordi negativi, dal loro punto di vista ovviamente. La nostra Bandiera Sacra ha sventolato per tutta giornata tra curiosità, malumori e benevolenze come accade da tempo quando appare suscitando pensieri contrastanti e appassionati che ci fa capire come una storia secolare non potrà essere mai cancellata, di seguito un video sui momenti salienti della giornata dove si evincono anche brevi passaggi girati al lago di Posta Fibreno, altro gioiello in alta Terra di Lavoro

Claudio Saltarelli

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FESTA DELLA MONTAGNA 2023 A SAN BIAGIO SARACINISCO

Posted by on Ago 7, 2023

FESTA DELLA MONTAGNA 2023 A SAN BIAGIO SARACINISCO

Come accade da qualche anno, il primo di agosto, a San Biagio Saracinisco si organizza “La festa della Montagna” che si sviluppa in due fasi. La mattina presto si parte per salire in montagna fino ad arrivare a quasi 2000 mt immersi in un paesaggio che normalmente si definisce “mozzafiato” tra pascoli bovini, ovini ed equini che si confondono con caprioli, cinghiali, grifoni e lupi che ti fa tornare indietro nel tempo con il pensiero ma attualissimo nella pratica con i pastori che devono difendere le proprie bestie dall’aggressione della fauna selvatica con le autorità italiane che sono molto più liggi a far applicare le severe regole e norme che il legislatore italiano ha partorito che rendono molto più libera e vivibile una città metropolitana che montagne disabitate e selvagge. I suddetti pastori devono, altresì, lottare con le autorità preposte ai controlli per farsi riconoscere i danni che subiscono in natura ed economici a seguito dall’aggressione dei lupi di cui è vittima il loro bestiame . Durante la passeggiata ho visto, confusi tra i cavalli, alcuni muli scoprendo che la loro presenza serve a tenere lontano i lupi che sono più terrorizzati da, i “muli da guardia”, che dai cani e con la “Bandiera Sacra del Regno” ho fatto visita alle tante grotte che 160 anni fa sono state il ricovero dei nostri briganti insorgenti come vedrete nel docufilm di seguito anche se dico una inesattezza, voluta, nell’indicare una di essa come quella dove Domenico Fuoco fu giustiziato. Appunto la “Bandiera Sacra” che in molti all’inizio la guardavano con curiosità e diffidenza per poi volerla sventolare e a turno e farsi fotografare con essa. La camminata s’è conclusa al rifugio Aceroni dove è iniziata la seconda parte della giornata vissuta nella convivialità più genuina e libera tra pranzo identiario e musica popolare con un vino tosto che ha liberato tutti i freni inibitori dei partecipanti. I Musicanti, che portano il nome di Oriana Iannetta, Francesco Paolella e Antonio Paolella, hanno trascinato i commensali in un vortice di passioni ed emozioni tali che sono stati costretti a fare poche pause e a decidere di terminare bruscamente la giornata altrimenti saremmo arrivati direttamente alla cena. Se ogni anno San Biagio Saracinisco organizza “La festa della Montagna” lo dobbiamo a tre persone che con tanto amore e passione la organizzano al meglio rispettando lo spirito della nostra civiltà basata sull’accoglienza e sulla convivenza e sono: Rita Rossi, suo figlio Emanuel e Mario Policicchio che voleva, anch’egli, che la giornata non finisse più. Strana situazione s’è creata siamo partiti dal Ristorante Risorgimento ma la giornata è stata accompagnata, sia in montagna che nel rifugio, dalla bandiera del Regno delle Due Sicilie segno forse che 8 secoli di storia non si riusciranno mai a cancellare perchè sono scolpiti nella terra ed inebriano l’aria che respiriamo, di seguito il docufilm integrale di tutta la giornata con foto finali

Claudio Saltarelli

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ANTONIO E FRANCESCO PAOLELLA I BRIGANTI MUSICANTI NELLA GIORNATA DELLA PASTORIZIA DI PICINISCO 2023

Posted by on Lug 20, 2023

ANTONIO E FRANCESCO PAOLELLA I BRIGANTI MUSICANTI NELLA GIORNATA DELLA PASTORIZIA DI PICINISCO 2023

Come ogni anno anche quest’anno nel primo fine settimana di luglio a Picinisco si sono vissute le giornate della Pastorizia che sono ricchezza, identità e tradizione del gioiello cominense in alta Terra di Lavoro e che anche quest’anno è iniziata con la passeggiata sulle alture di Prati di Mezzo tra boschi, ruscelli, pastorizia e musica identitaria con zampogna, ciaramella e organetto. Come sempre c’è stata un’ importante partecipazione che ha unito tutte le generazioni da i più piccoli ai più maturi e s’è partiti andando a far visita all’azienda casearia dei F.lli Vittorio e Pasquale Pacitti che come ogni anno, immersa nei suoi greggi, ci ha deliziato con un’accoglienza degna dei Re offrendoci “la colazione del pastore”. Quest’anno c’è stato un esperto, purtroppo non ricordo il nome, che ci ha spiegato che la tecnica casearia di Picinisco è diventata un unicum mondiale come ci ha fatto vedere la famiglia Pacitto e, come ho sempre affermato, quando si parla di cultura, tradizione, identità la parola ciociaria si scioglie come neve al sole. Da anni a Picinisco la suddetta “sconceria” non la sento più nominare che viene oramai lasciata a chi fa folklore e a chi vuole tenere nella subalternità l’antica civiltà papalina e regnicola tra Campagna e Terra di Lavoro e a Picinisco, che fessi non sono, lo hanno capito benissimo e quando si parla della loro eccellenza non sanno cosa sia la ciociaria. L’anno scorso nella passeggiata in alta montagna abbiamo avuto l’onore e il piacere di essere accompagnati da Angelo Fusco da Villa Latina, antica Agnone, e dai suoi ragazzi che ci hanno deliziato con loro musica suonata con zampogne, ciaramelle e organetto e quest’anno siamo stati accompagnati da altri due eccellenze dell’antica Agnone Antonio Paolella e suo nipote Francesco che con zampogna, ciaramella e organetto ci hanno onorati e regalato momenti di grandi emozione suonando musica identitaria nel pieno rispetto della tecnica agnonese. Eravamo nel territorio che per dieci anni è stato il Regno inviolato di Domenico Fuoco e della sua “massa” insorgente napolitana e Antonio e Francesco come loro hanno scalato la montagna imbracciando, non scoppette e pugnali, ma i loro strumenti suonando in cammino sfidando sole e sudore deliziando le nostre orecchie e quelle delle greggi che ci accompagnavano nella salita. Ogni tanto Antonio si fermava e mi chiedeva di vedere i video temendo di una cattiva prestazione ed io“nto statt zitt”, “nto nu ce scuccia” e “nto nu rompe” per poi capire lo spirito dell’evento e che la musica, benchè fondamentale, era uno dei tanti accessori di una giornata che andava vissuta e vista in un quadro più generale. In quella mattinata ho capito che la zampogna è come la lievitazione della pizza suscittibile alla variazione di clima che ne condiziona l’accordatura ed il suono infatti, a 2000 mt, Antonio ha dovuto accordarla più volte nonostante la sera prima l’avesse preparata al meglio. Di seguito il video integrale, senza tagli, della giornata

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