Posted by altaterradilavoro on Nov 24, 2016
Sventola su Gaeta la bandiera borbonica e dice al vento: Io sono ancora qui, appartengo al mio popolo e tutti hanno il dovere si sostituirmi quando mi faccio vecchia, per essere sempre bella e sempre nuova.
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Posted by altaterradilavoro on Feb 22, 2016
sabato 27 febbraio si terra un importante evento storico identitario in quel di Scafati organizzato dalla nostra ass. ident. alta terra di lavoro di concerto con il preside della scuola ferdinando II di scafati prof. vincenzo Giannone e di seguito vi invito a leggere un suo appassionato pensiero………………………….
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Posted by altaterradilavoro on Ott 17, 2023
Tra il maggio ed il giugno del 1857 la banda dei calabresi si trova in difficoltà finanziarie, tanto che il “Capo” invita diversi suoi informatori a fare una chiacchierata nel suo rifugio e tra questi, tal Domenico Garruto alias Passaguai, che è un calzolaio di anni 33, da Garaguso; se ne ha notizia perchè il Garruto è arrestato nel mese di giugno e viene convinto dal Comandante della 20° Divisione della Gendarmeria Reale, Michele Giannone, a confessare che il brigante lo aveva incontrato più volte, e di lui ricordava bene le sembianze:
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Posted by altaterradilavoro on Dic 22, 2021
Taluni patrioti
Dopo la caduta della repubblica, Napoli non presentò che l’immagine dello squallore. Tutto ciò che vi era di buono, di grande, d’industrioso, fu distrutto; ed appena pochi avanzi de’ suoi uomini illustri si possono contare, scampati quasi per miracolo dal naufragio, erranti, senza famiglia e senza patria, sull’immensa superficie della terra.
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Posted by altaterradilavoro on Set 15, 2021
Durante i due secoli di vice regno spagnolo, dal 1502 al 1700, più volte i Napoletani si ribellarono al malgoverno dei viceré e commisero atti così disumani e deplorevoli, che sorge spontanea la domanda: “Come poteva un popolo così docile, affabile, paziente, allegro, cristiano e generoso, abbandonarsi ad atti violenti e brutali, degni soltanto dei popoli barbari e dei corsari saraceni?” I napoletani, come i siciliani, da secoli erano sfruttati dai nobili e vivevano nella povertà assoluta. Con pazienza sopportavano le prepotenze, le ingiustizie, le violenze e le imposizioni dei viceré spagnoli e dei nobili, che imponevano continui tributi e punivano severamente il popolo a loro piacimento, anche se il Re di Spagna sovente sostituiva i viceré e li puniva severamente.
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