Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Il Sud prima dell’Unità

Posted by on Feb 27, 2022

Il Sud prima dell’Unità

Come risultò dalla Esposizione Internazionale di Parigi del 1856, le Due Sicilie erano lo Stato più industrializzato d’Italia ed il terzo in Europa, dopo Inghilterra e Francia. Dal censimento del 1861 si deduce che, al momento dell’Unità, le Due Sicilie impiegavano nell’industria ad una forza-lavoro pari al 51% di quella complessiva italiana (1). I settori principali erano: cantieristica navale, industria siderurgica, tessile, cartiera, estrattiva e chimica, conciaria, del corallo, vetraria, alimentare.

Read More

Come un modernissimo fast food ma nel 1845, è il progetto borbonico di un Carro-Cucina Ferdinando II a vapore dell’inventore Giuseppe Ignone

Posted by on Feb 26, 2022

Come un modernissimo fast food ma nel 1845, è il progetto borbonico di un Carro-Cucina Ferdinando II a vapore dell’inventore Giuseppe Ignone

Che nel 1845 abbia previsto il cibo “fast” nostro quotidiano?

“Poca favilla gran fiamma accende” scrisse Ignone.

Le scoperte più belle avvengono per caso si direbbe, com’è stato leggere questo post nei social pubblicato da Mirko Speranza, presidente del 1° Reggimento Re  (Associazione culturale e di rievocazione storica), ricercatore e divulgatore che ringrazio per l’obiettiva e capillare analisi storica che lui produce da anni sulla vera storia del Regno delle Due Sicilie. E il suo post oltre a darci grande spinta di orgoglio nella affastellata costellazione di entusiasmi di tutti noi ricercatori, è un ottimo esempio per la riscoperta collettiva di quel mondo intriso di cultura quale è stato quello Borbonico.

Read More

Ferdinando di Borbone, protettore della cultura d’Europa

Posted by on Feb 22, 2022

Ferdinando di Borbone, protettore della cultura d’Europa

Ancora oggi Ferdinando di Borbone viene definito “il Re lazzarone”. Quando lo si dipinge come un rozzo sovrano, solo perché profondamente napoletano e capitato sul trono nell’epoca dei Lumi e delle rivoluzioni, e perché così la tradizione patriottica ce l’ha presentato. E invece, pur mancandogli l’approfondimento dello studio, non gli fece affatto difetto l’intuito per ingrandire la dimensione culturale di Napoli, portandovi la parte marmorea della Collezione Farnese da Roma, rendendo pubbliche tutte le raccolte artistiche private di famiglia, istituendo il primo museo dell’Europa continentale e stimolando la crescita artistica di Napoli.

Read More