Posted by altaterradilavoro on Apr 3, 2018
SETTEMBRE 1861
Il popolo napolitano si ribella all’invasore piemontese. Il 1° vi sono scaramucce tra le truppe d’occupazione e gli insorti napolitani di Airola e piano Maggiore. Aspri scontri si verificano nel Sannio, sul Matese e nel Beneventano, a Circello, Campochiaro e Roccamandolfi, mentre Pietralcina, dopo una feroce resistenza, viene occupata dal 61° fanteria che massacra 40 abitanti. Il giorno dopo una sommossa di contadini a Forenza, in Basilicata, è repressa dalle guardie nazionali.
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Posted by altaterradilavoro on Mar 10, 2018
La figura del brigante Berardino Viola, nato il 24 novembre 1838 presso il piccolo borgo di Vallececa (comune di Pescorocchiano), non può essere compresa a fondo se non la si inquadra nel contesto socio-economico del Cicolano di quegli anni drammatici.
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Posted by altaterradilavoro on Set 15, 2017
Dopo i fatti politici del 1860, Guardia Sanframondi fu afflitta dal brigantaggio (3). Per l’agro di Guardia cominciò infatti a farsi notare il brigante Cosimo Giordano, nato in Cerreto Sannita il 15 ottobre 1839, da Generoso e dalla messinese Concetta Isaia (4). Il 28 giugno 1855 divenne omicida, poiché in un atto impulsivo uccise chi gli aveva ammazzato il padre.
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Posted by altaterradilavoro on Giu 28, 2017
capitolo dal libro di Antonio Pagano, Due Sicilie 1830/1880
Gennaio
Il 1° Castellammare del Golfo insorge al grido di “fuori i Savoia. Abbasso i pagnottisti. Viva la Repubblica”. Alcuni giovani si recano armati presso la casa del Commissario di leva Bartolomeo Asaro, che è ucciso. Sono uccisi anche il comandante della guardia nazionale, Francesco Borruso, con la figlia e due ufficiali, che si trovavano nella casa. Si forma in breve tempo un numeroso gruppo e le case dei filopiemontesi sono bruciate. Sono devastati gli uffici della Dogana e della regia giudicatura. Strappati i vessilli sabaudi, spogliati ed espulsi i carabinieri. Sono liberati tutti i detenuti. Le guardie e i soldati accorsi da Calatafimi e da Alcamo sono battuti e messi in fuga. Anche Alcamo è in rivolta con scontri a fuoco contro i carabinieri che hanno un ufficiale ucciso e quattro feriti. Una rivolta scoppia anche a Sciacca. Il motivo che ha fatto scatenare la ribellione è l’imposizione della leva obbligatoria la cui legge è stata pubblicata il 30 giugno 1861 nella Gazzetta Ufficiale. Tale obbligo, imposto da un esercito considerato straniero e invasore, è del tutto sconosciuto in Sicilia. Si risveglia l’odio atavico contro i “galantuomini” collaborazionisti, detti in lingua siciliana “cutrara”, che, con la venuta dei piemontesi, si sono accaparrati a basso prezzo tutte le terra demaniali, così non più usufruibile dai meno abbienti. Mentre i figli, pagando un riscatto all’erario, sono esonerati dal servizio militare.
Il 2 due navi da guerra sbarcano a Castellammare del Golfo centinaia di bersaglieri che, mentre le navi sparano colpi di cannone verso la montagna dello “sparaciu”, avviano un rastrellamento. Tutte le persone sospette sono immediatamente fucilate sul posto.
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Posted by altaterradilavoro on Giu 16, 2017
Alla fine dell’anno 1861, la statistica, fatta dagli occupanti piemontesi, indicò che nel solo secondo semestre vi erano stati 733 fucilati, 1.093 uccisi in combattimento e 4.096 fra arrestati e costituiti. Le cifre fornite, tuttavia, furono molto al disotto del vero, in quanto non comprendevano quelle delle zone della Capitanata, di Caserta, del Molise e di Benevento, dove comandava il notissimo assassino Pinelli.
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