Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

“La terra di Lavoro” di Pier Paolo Pasolini, da “Le ceneri di Gramsci” – 1957

Posted by on Giu 10, 2024

“La terra di Lavoro” di Pier Paolo Pasolini, da “Le ceneri di Gramsci” – 1957

Le ceneri di Gramsci, pubblicato da Pier Paolo Pasolini nel 1957, comprende 11 poemetti in strofe di terzine di endecasillabi. Pasolini traccia la strada a una nuova poesia d’impegno civile. Il soggetto poetico passa in ombra e i poemetti si trasformano in una sequenza di illuminazioni mitiche. La terra di Lavoro è l’ultimo dei poemetti: Un treno mezzo vuoto corre verso il Sud, tutto è avverso alla povera gente che occupa i convogli, “anime segnate dal crepuscolo” alle quali è nemica anche la pietà di chi le osserva

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NASCE IL CORO A VOCI MISTE DELLA FONDAZIONE DEL CANTO DI VIRGILIO

Posted by on Giu 9, 2024

NASCE IL CORO A VOCI MISTE DELLA FONDAZIONE DEL CANTO DI VIRGILIO

La corale accoglierà donne e uomini che abbiano compiuto la maggiore età, che desiderano avere luogo ed opportunità per esprimere al meglio la propria passione per la Musica, unendo all’amore per il canto il desidero di formare una vera famiglia musicale

Lo scopo della fondazione è creare una realtà che accolga sia musicisti che appassionati non professionisti, nella prospettiva di diventare un punto di riferimento fondamentale sul territorio partenopeo

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Briganti e brigantaggio nella poesia di tradizione orale del Cicolano

Posted by on Giu 8, 2024

Briganti e brigantaggio nella poesia di tradizione orale del Cicolano

Finché Re ciàncica carne brigante non s’appaga de lenticchie, recita il modo di dire dal sapore vagamente rivoluzionario di quell’area del Lazio sudorientale coincidente con la Valle del Salto, denominata Cicolano [1], che sembra racchiudere una visione popolare, probabilmente romantica, che in quel territorio si è formata e consolidata nel tempo sul ruolo sociale svolto dai briganti in epoca postunitaria. 

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Lasagna borbonica

Posted by on Giu 5, 2024

Lasagna borbonica

Francesco II fu l’ultimo re del Regno delle Due Sicilie e più di tutti mantenne saldo il valore e l’amore per il buon cibo che la sua dinastia da sempre aveva ostentato. Non a casa, re Francesco II, venne soprannominato Re Lasagna, per via della sua passione sconsiderata per questa pietanza.La ricetta della lasagna napoletana non si cucina solo nel periodo di carnevale. I napoletani ne vanno ghiotti anche in inverno e spesso vengono preparate alla domenica, in alternativa a cannelloni e maccheroni al forno. La lasagna, in verità la troviamo codificata nel “Trattato di cucina teorico pratico” (Napoli-1837) di Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino, con il racconto di una passione: quello che l’ultimo re del Regno delle Due Sicilie provava nei confronti di questo piatto tanto che gli valse l’appellativo di Re Lasagna.

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La Lasagna napoletana, re Lasagna e la ricetta di Cavalcanti

Posted by on Giu 3, 2024

La Lasagna napoletana, re Lasagna e la ricetta di Cavalcanti

La presenza della lasagna a Napoli la si trova codificata nel “Trattato di cucina teorico pratico” (Napoli-1837) di Ippolito Cavalcanti, duca di Buonvicino: le lasagne erano presenti e apprezzate anche sulle tavole dei Borboni, tanto che quello che poi sarà  l’ultimo re del Regno delle Due Sicilie, Francesco II, era chiamato – con un appellativo coniato affettuosamente dal padre Ferdinando di Borbone – Re Lasagna, proprio per la sua grande passione per questo piatto. Nella ricetta del Cavalcanti tuttavia la ricotta non era presente.

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