Arpino (come, del resto: Sora, Pescosolido, Isola del Liri, Castelliri, Broccostella, Fontechiari, Santopadre, Casalvieri, Casalattico, Terelle, Fontana Liri, Arce, Rocca D’Arce, Aquino, Castrocielo, Colle San Magno, Roccasecca) fa ancora parte del ducato Boncompagni, fondato da oltre due secoli da Giacomo (Jacopo) Boncompagni, figlio di Papa Gregorio XIII. Giacomo ha comprato nel 1579 il ducato di Sora e nel 1583 lo Stato di Aquino e lo Stato di Arpino, fondendo poi i territori in un’unica unità amministrativa.
Abbiamo narrato nei giorni scorsi, prima in video e poi in foto, il Giovedi Santo vissuto a Scurcola Marsicana dalle sue quattro Confraternite e da tutta la comunità e con la presente presenteremo la giornata del Venerdi Santo che come accade in tutto il Regno è vissuto con grande partecipazione rispettando tradizione ed identità che da secoli sono sempre uguali con piccoli cambiamenti indispensabili per adeguarsi ai tempi che cambiano. Non ho nulla da aggiungere a quanto già affermato se non ringraziare, dopo averlo fatto con le Confraternite e a Scurcola Marsicana, Don Nunzio che sempre mi accoglie con grande affetto e Peppino Morzilli che mi ha trasmesso il suo amore e la sua passione per Scurcola permettendomi di entrare dentro il retrobottega dell’anima storica di tutta la sua comunità. Prima di invitarvi a vedere il docufilm di quel Venerdi Santo voglio solo segnalare che questi rituali dureranno ancora per secoli perche le Confraternite coinvolgono i bambini che vengono allevati nel pieno rispetto delle regole e delle tradizioni che al loro volta vivono la giornata con grande emozione, dedizione e applicazione
In questo caso i Borbone avevano capito tutto. Sulle loro mense arrivavano tartufi da tutto l’Appennino, ma i cuochi di corte avevano l’ordine tassativo di utilizzare solo quello di Bagnoli Irpino, portato a Napoli da un ristretto gruppo di raccoglitori di fiducia del re. Un dettaglio che basterebbe a fare giustizia di tanti luoghi comuni, più vicini alle mode che alla gastronomia.
Per fortuna Angelo Manna ebbe la libertà di creare un proprio movimento che rappresenta attualmente non solo un passo avanti verso la corrente meridionalista e autonomista ma una reale affermazione di un possibile indipendentismo continentale, nonostante che Manna avesse dichiarato che non voleva essere un separatista.