Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

LA PRIMA GALLERIA AL MONDO FU REALIZZATA NEL REGNO DELLE DUE SICILIE, TRA NOCERA INFERIORE E CASTEL SAN GIORGIO

Posted by on Ott 15, 2023

LA PRIMA GALLERIA AL MONDO FU REALIZZATA NEL REGNO DELLE DUE SICILIE, TRA NOCERA INFERIORE E CASTEL SAN GIORGIO

1858 INAUGURAZIONE DEL PRIMO TUNNEL FERROVIARIO AL MONDO

Tra i tanti Nostri primati va ricordato anche questo a dispetto di quanto ignorano volutamente i Nostri ignoranti libri di storia che hanno indotto, intere generazioni, a convincersi di essere la nullità in terra.

La Galleria dell’Orco, è un traforo ferroviario situato nell’area di Codola, tra i comuni di Nocera Inferiore e Castel San Giorgio.

Inaugurato nel 1858, rappresenta la galleria ferroviaria più antica del mondo.

La galleria, tutt’ora in uso, fu realizzata nel Regno delle due Sicilie per volere di Sua Maestà Ferdinando II .

Il tunnel fu inaugurato in pompa magna il 31 maggio del 1858, dopo circa venti mesi di lavori, alla presenza del vescovo di Nocera Angelo Giuseppe D’Auria, del ministro delle finanze del Regno e di diverse autorità militari presenti a Nocera. L’evento è stato immortalato in una serigrafia del Giornale del Regno delle due Sicilie.

Il giorno dell’inaugurazione la galleria fu rischiarata da cinquemila lumini per permettere agli invitati l’attraversamento dei 442,55 metri di lunghezza, mentre alcuni carri posti su un binario erano tirati a mano per l’intero percorso.

Servì a collegare la strada ferrata che correva tra Capua e Mercato San Severino.

Il traforo fu realizzato tra la collina di Torricchio (lato Nocera Inferiore) e la collina di Sant’Apollinare (Castel San Giorgio). I lavori per la sua realizzazione andarono avanti per poco più di

VENTI MESI.

Mette in comunicazione le stazioni di Sarno e di Codola.

Oggi è in uso lungo la tratta Cancello-Avellino.

Il nome della galleria deriva dal cosiddetto “Passo dell’Orco”, situato lungo la “montagna spaccata”. Si tratta di un passo di epoca romana funzionale al raggiungimento della città di Nuceria Alfaterna, attraverso una diramazione della via Popilia. La denominazione del passo è attribuita alla presenza del campanile dell’orco, un mausoleo di epoca romana (I secolo d.C) presente lungo il tratto viario.

Nell’accezione popolare il termine “orco” si riferirebbe ad Annibale, che sarebbe passato di lì per assediare e conquistare Nuceria nel corso della II guerra punica.

“Sua Eccelenza l’Egregio Ministro delle Finanze e de’ Lavori Pubblici muoveva dalla stazione della strada ferrata di Napoli alle 9 a.m. con numeroso ed eletto seguito. All’ingresso, del tunnel si trovarono il Vescovo di Nocera, l’Intendente della Provincia ed il comandante della Brigata Eventuale di Nocera con un drappello di soldati in grande divisa, e bande musicali”

Tratto dal Giornale del Regno delle due Sicilie, Napoli, 8 giugno 1858

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“Prima dell’Unità” di Loreto Giovannone

Posted by on Ago 13, 2023

“Prima dell’Unità” di Loreto Giovannone

Prologo. I documenti contenuti in questo lungo articolo, mettono “a nudo”, volenti o nolenti, i mali profondi e la divisione in due delle popolazioni fra Nord e del Sud. Il lombrosismo discriminante, che teorizza l’arretratezza del sud preunitario, serve alla propaganda massonico-liberale, promossa ancora oggi dall’attuale governo e per questo diffusa nei vari livelli della società e in tutte le istituzioni dello stivale.

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L’idolatria del nuovo nell’estetica contemporanea

Posted by on Lug 28, 2023

L’idolatria del nuovo nell’estetica contemporanea

[…] gli uomini sono desiderosi di cose nuove; in tanto che così disiderano il più delle volte novità quegli che stanno bene, come quegli che stanno male: perché, come altra volta si disse, ed è il vero, gli uomini si stuccono nel bene, e nel male si affliggano.

Niccolò Machiavelli, Discorsi sopra la prima Deca di Tito Livio, III, 21

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ANTONIO E FRANCESCO PAOLELLA I BRIGANTI MUSICANTI NELLA GIORNATA DELLA PASTORIZIA DI PICINISCO 2023

Posted by on Lug 20, 2023

ANTONIO E FRANCESCO PAOLELLA I BRIGANTI MUSICANTI NELLA GIORNATA DELLA PASTORIZIA DI PICINISCO 2023

Come ogni anno anche quest’anno nel primo fine settimana di luglio a Picinisco si sono vissute le giornate della Pastorizia che sono ricchezza, identità e tradizione del gioiello cominense in alta Terra di Lavoro e che anche quest’anno è iniziata con la passeggiata sulle alture di Prati di Mezzo tra boschi, ruscelli, pastorizia e musica identitaria con zampogna, ciaramella e organetto. Come sempre c’è stata un’ importante partecipazione che ha unito tutte le generazioni da i più piccoli ai più maturi e s’è partiti andando a far visita all’azienda casearia dei F.lli Vittorio e Pasquale Pacitti che come ogni anno, immersa nei suoi greggi, ci ha deliziato con un’accoglienza degna dei Re offrendoci “la colazione del pastore”. Quest’anno c’è stato un esperto, purtroppo non ricordo il nome, che ci ha spiegato che la tecnica casearia di Picinisco è diventata un unicum mondiale come ci ha fatto vedere la famiglia Pacitto e, come ho sempre affermato, quando si parla di cultura, tradizione, identità la parola ciociaria si scioglie come neve al sole. Da anni a Picinisco la suddetta “sconceria” non la sento più nominare che viene oramai lasciata a chi fa folklore e a chi vuole tenere nella subalternità l’antica civiltà papalina e regnicola tra Campagna e Terra di Lavoro e a Picinisco, che fessi non sono, lo hanno capito benissimo e quando si parla della loro eccellenza non sanno cosa sia la ciociaria. L’anno scorso nella passeggiata in alta montagna abbiamo avuto l’onore e il piacere di essere accompagnati da Angelo Fusco da Villa Latina, antica Agnone, e dai suoi ragazzi che ci hanno deliziato con loro musica suonata con zampogne, ciaramelle e organetto e quest’anno siamo stati accompagnati da altri due eccellenze dell’antica Agnone Antonio Paolella e suo nipote Francesco che con zampogna, ciaramella e organetto ci hanno onorati e regalato momenti di grandi emozione suonando musica identitaria nel pieno rispetto della tecnica agnonese. Eravamo nel territorio che per dieci anni è stato il Regno inviolato di Domenico Fuoco e della sua “massa” insorgente napolitana e Antonio e Francesco come loro hanno scalato la montagna imbracciando, non scoppette e pugnali, ma i loro strumenti suonando in cammino sfidando sole e sudore deliziando le nostre orecchie e quelle delle greggi che ci accompagnavano nella salita. Ogni tanto Antonio si fermava e mi chiedeva di vedere i video temendo di una cattiva prestazione ed io“nto statt zitt”, “nto nu ce scuccia” e “nto nu rompe” per poi capire lo spirito dell’evento e che la musica, benchè fondamentale, era uno dei tanti accessori di una giornata che andava vissuta e vista in un quadro più generale. In quella mattinata ho capito che la zampogna è come la lievitazione della pizza suscittibile alla variazione di clima che ne condiziona l’accordatura ed il suono infatti, a 2000 mt, Antonio ha dovuto accordarla più volte nonostante la sera prima l’avesse preparata al meglio. Di seguito il video integrale, senza tagli, della giornata

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