L’ammiraglio Horatio Nelson, il più grande eroe della storia navale britannica, il 1° agosto 1798 affondò le navi di Napoleone nella Battaglia del Nilo. Nel settembre del 1800 assistette all’esecuzione di una composizione in suo onore, probabilmente sotto la direzione del compositore Joseph Haydn: la sua Missa in Angustiis è nota come Nelson-Messe. Di luiGoethe disse: “Le sue composizioni sono il linguaggio ideale della verità”.
Come conseguenza dei trattati del 1815, Francia e Prussia si ritrovano un confine in comune. Quarantacinque anni i dazi di frontiera furono abbattuti. I due paesi, per un breve periodo di sei anni, furono uniti da un accordo di libero scambio. Nel 1866, però, la vittoria prussiana nella Battaglia di Sadowa urtò molto Napoleone III.
Soldati! Voi siete nudi e mal nutriti; la Francia vi deve molto ma non può darvi nulla. La pazienza ed il coraggio che avete dimostrato tra queste rocce sono ammirevoli, ma non vi hanno dato gloria: nemmeno un’ombra ne ricade su di voi. Io vi condurrò nelle più fertili pianure della terra. Province ricche, città opulente, cadranno in vostro potere; vi troverete ricchezze, onori e gloria. Soldati dell’Armata d’Italia! Vi lascerete mancare il coraggio e la perseveranza?
Corréspondance di Napoleone Bonaparte, vol. 1, n. 91, p. 107
Fernando Di Mieri ci hanno inviato un documento importante sul reale sentimento che Napoleone aveva verso l’Italia che è figlio di tutti i rivoluzionari francesi e che si somma va a le tante altre testimonianze che abbiamo pubblicato fino ad ora.
Sorprende come mentre in tutta Europa Napoleone e la Rivoluzione Francese sono presenti negli apparati burocratici e nelle logge che le gestiscono ma sono assenti in maniera assoluta nella vita quotidiana delle popolazioni e delle nazioni europee fino a considerare come eroiche le resistenze che si sono opposte alle invasioni giacobine francesi, in Italia, invece, accade il contrario.
Napoleone è un mito, passa per il liberatore delle nostre terre, la rivoluzione francese la stella cometa della nostra esistenza, con un apparato statale, di ricerca e accademico che è asservito all’invasore transalpino e impegnati a giustificare in tutti i modi questo stato di cose.
Nel ribadire ancora una volta che l’Italia Giacobina non è altro che l’espressione di un mondo piccolo borghese che ha indossato il mantello del provincialismo facendo diventate il bel paese una colonia, culturale, sociale, politico e finanziario quando per millenni è stato il centro dell’Universo pubblichiamo di seguito una serie di ricerche filo napoleoniche di studiosi che fanno riflettere.
Il 1789 rappresenta uno spartiacque nella storia della Chiesa e dell’Europa. Lo scontro tra la Francia rivoluzionaria e la Chiesa come istituzione alterna momenti di persecuzione aperta ad altri di sostanziale tolleranza, ma il risultato è comunque la demolizione della civiltà romano-germanica medievale.
L’Arena del 1° dicembre 2020, in un articolo a firma C.M. (Camilla Madinelli) riferisce della volontà di ricostruire il monumento napoleonico di Rivoli, abbattuto dagli austriaci nel 1814. Tali almeno sono gl’intendimenti palesati dalla Sindachessa, Giuliana Zocca (intabarrata in foto nello chador tricolore) e dal Console della Repubblica di Francia.