Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

CHE DI PONTELANDOLFO E CASALDUNI NON RESTI PIETRA SU PIETRA. DOPO LA STRAGE, SI CONTARONO PIÙ DI DUEMILA PERSONE IN MENO/ da “Carnefici” di Pino Aprile

Posted by on Set 10, 2020

CHE DI PONTELANDOLFO E CASALDUNI NON RESTI PIETRA SU PIETRA. DOPO LA STRAGE, SI CONTARONO PIÙ DI DUEMILA PERSONE IN MENO/ da “Carnefici” di Pino Aprile

Per ricostruire la storia dell’Unità d’Italia si è lavorato più fuori dalle università, che dentro. Nessuno pensò di dovere delle spiegazioni, quando l’allora presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, nel 2011, dopo 150 anni, inviò un messaggio per chiedere scusa a nome dell’Italia, a Pontelandolfo, paese di quasi seimila abitanti, nel 1861, distrutto dai bersaglieri, che sterminarono la popolazione, per rappresaglia. «Un massacro relegato ai margini dei libri di storia» scrisse il presidente: un’accusa che in un Paese serio, avrebbe generato un processo culturale agli storici. Da noi, il nulla. E si tratta di uno dei massacri più documentati di sempre.

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“MA CHE STORIA E?'” TALK SHOW STORICO A VILLAMARE DI VIBONATI

Posted by on Ago 31, 2020

“MA CHE STORIA E?'” TALK SHOW STORICO A VILLAMARE DI VIBONATI

Nel mezzo della calura agostana, 13 agosto 2020 per l’esattezza, s’è tenuto un importante convegno sulla storia a partire dal 1799 fino ad oggi dal titolo “Ma che Storia è?” a Villamare di Vibonati nel cuore del golfo di Policastro pensato da Ennio Apuzzo e organizzato di concerto con Umberto De Rosa, brillante editore della Piuessewbtv con sede a Scalea, e con il Comune di Vibonati che ha autorizzato e ospitato l’evento.

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EDOARDO E ROSOLINA O LE CONSEGUENZE DEL 1861

Posted by on Ago 31, 2020

EDOARDO E ROSOLINA O LE CONSEGUENZE DEL 1861

Era un bel mattino di gennaio del 1866, e dal Capo Posillipo entrava a tutta macchina un piroscafo, che, dopo pochi minuti, issava bandiera francese: era la Durance, proveniente da Marsiglia. I passeggieri, quasi tutti, erano sulla tolda, taluni ancora in deshabillé, altri in fretta accomodavano la loro toilette, e tutti ammiravano lo stupendo panorama di Napoli, del golfo, delle sue incantevoli colline e la maestà del Vesuvio, la cui cima era in parte coperta di nubi. Le onde tranquille, l’aere tiepido, il limpido cielo, e il sole che sorgeva dietro i monti di Castellammare, rallegravano ed entusiasmavano i passaggieri tutti della Durance.

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30 AGOSTO DI OGNI ANNO GIORNO DI LUTTO PER I NAPOLITANI, MICHELINA VENIVA UCCISA

Posted by on Ago 29, 2020

30 AGOSTO DI OGNI ANNO GIORNO DI LUTTO PER I NAPOLITANI, MICHELINA VENIVA UCCISA

Michelina Di Cesare, uno dei simboli della nostra guerra di liberazione dall’esercito savoiardo che per la storia è terminata circa un secolo e mezzo fa ma nei cuori e nell’animo di noi Napolitani è una guerra che si combatte ancora, la vediamo ovunque e tirata per la giacchetta da tutti. La sua immagine viene usata, anzi direi abusata, per fare quadri,  per fare sculture, la vediamo in giro per feste e sagre, c’è chi gli ha messo la corona di femminista o c’è chi pensa che sia ciociara. C’è stato anche chi avuto il coraggio di portala sui giornali scandalistici e sono certo che presto la vedremo anche sulle buste delle patatine. Per noi insorgenti Michelina è una guerrigliera morta per difendere il suo Dio, la sua Terra, il suo Re e il suo popolo e nient’altro e la nostra associazione oggi la vuole ricordare con un articolo scritto da Giuseppe Ressa che parla della Repressione a 360 gradi.

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