Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

159 anni fa il massacro di Pontelandolfo e Casalduni, in provincia di Benevento

Posted by on Ago 24, 2020

159 anni fa il massacro di Pontelandolfo e Casalduni, in provincia di Benevento

Era il 14 agosto 1861

L’Italia era stata da poco conquistata e unificata, nel sangue dalla necessità colonialista della dinastia dei Savoia. L’Italia era fatta, ma non si poteva ancora dire lo stesso degli italiani.

I fatti

Il 7 agosto del 1871 un gruppo di briganti – capitanati dall’ex sergente borbonico Cosimo Giordano – reduci della resistenza contro l’invasione sabauda, si rifugiarono a Pontelandolfo, in provincia di Benevento. Qui aizzarono la popolazione affinché stracciasse le bandiere piemontesi, riportando al loro posto lo stemma dei Borbone. Vennero bruciati gli archivi e distrutte le porte del carcere, per liberare i detenuti politici.

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Carmine Crocco e il brigantaggio meridionale

Posted by on Ago 23, 2020

Carmine Crocco e il brigantaggio meridionale

Fatta l’Italia, si sono dovuti fare gli italiani. La rivisitazione della celebre frase di Massimo d’Azeglio, primo ministro del Regno di Sardegna, non poteva essere più profetica. Infatti, a partire dalla proclamazione del Regno d’Italia, 17 marzo 1861, fino al 1865, nelle province meridionali, si assistette, accanto all’entusiastica adesione al movimento risorgimentale, all’esplosione di un vasto e radicato movimento di rivolta. 

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L’ITALIA CONTESA “NAZIONE NAPOLETANA” E “NAZIONE ITALIANA” IN GIACINTO DE SIVO

Posted by on Ago 13, 2020

L’ITALIA CONTESA “NAZIONE NAPOLETANA” E “NAZIONE ITALIANA” IN GIACINTO DE SIVO

1. Un legittimista scomodo

Il 14 febbraio 1860, a bordo del piroscafo francese La Mouette, l’ultimo re delle Due sicilie abbandonava per sempre il territorio del regno per rifugiarsi tra le mura amiche della Roma papalina. Le precarie condizioni dell’Italia unita, travagliata dall’insorgenza legittimista nelle province meridionali e dal grave dissesto finanziario, alimentarono però a lungo le illusorie speranze della corte borbonica in esilio di una repentina restaurazione. In breve spazio di tempo, la capitale papale divenne il punto di aggregazione del variegato legittimismo in esilio costituendo la centrale naturale della propaganda borbonica e clericale contro il neonato Regno d’Italia.

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UNA SOCIETÀ IMMOBILE? SVILUPPO PRE-UNITARIO E QUESTIONE MERIDIONALE

Posted by on Ago 6, 2020

UNA SOCIETÀ IMMOBILE? SVILUPPO PRE-UNITARIO E QUESTIONE MERIDIONALE

L’immagine di un’economia e di una società meridionale completamente immobile nei decenni preunitari è stata da tempo sensibilmente rivista dalla storiografia più accreditata. Essa era stata costruita, sin dagli anni dell’unità e in quelli immediatamente successivi, dalla propaganda politica e dalla storiografia agiografica risorgimentale, tendente ad esaltare la positività storica dell’unificazione e le realizzazioni dello stato unitario anche attraverso una minimizzazione dei processi di cambiamento e di sviluppo avvenuti nei decenni precedenti l’unità. 

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SM Ferdinando IV, Re di Napoli e Sicilia, Ferdinando I, Re delle Due Sicilie

Posted by on Lug 28, 2020

SM Ferdinando IV, Re di Napoli e Sicilia, Ferdinando I, Re delle Due Sicilie

Come abbiamo visto nella voce dedicata a Carlo di Borbone, quando nel 1759 questi lascia il Trono di Napoli per quello di Madrid – sancendo di fatto la definitiva separazione delle due Corone – lascia come erede a Napoli il suo terzo figlio, Ferdinando, allora bambino di otto anni, e lo affida ad un Consiglio di Reggenza di otto membri, fra cui emergevano le figure del Primo Ministro Tanucci e dello zio di Ferdinando il principe di San Nicandro. Il primo ebbe il compito preciso di guidare politicamente il Regno, il secondo quello di educare il fanciullo.

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