Alta Terra di Lavoro

già Terra Laboris,già Liburia, già Leboria olim Campania Felix

Esclusiva:l’ultimo sequestro della banda Manzo (IX)

Posted by on Dic 23, 2021

Esclusiva:l’ultimo sequestro della banda Manzo (IX)

Ma occorre andare oltre nell’indagine e precisare che le rivolte agrarie di intere provincie meridionali sorsero, si svilupparono e vissero indipendentemente dai maneggi e della preparazione della Regina Sofia e della Corte Borbonica. I contadini del sud lottarono da soli per quattro anni, ed in alcune zone per circa un decennio, prendendo a prestito dal Borbone il suo bianco vessillo e dalle sue casse i resti dell’oro profuso agli avventurieri. Essi combatterono in maniera propria la propria guerra per le proprie rivendicazioni nelle proprie boscaglie contro i propri padroni ed i suoi alleati “piemontesi”. 
I borboni ben poco avevano fatto per volerla e ancor meno per dirigerla: i loro tentativi si erano fermati poco al di là della frontiera pontificia. I contadini da soli erano insorti, prendendo a prestito il bianco vessillo della restaurazione e della fede, per spezzare l’oppressione dei galantuomini, riprendersi i terreni, uccidere i possidenti, saccheggiare e incendiare i loro palazzi, bruciare le maledette carte della proprietà e della giustizia nemica.  
Renzo Del Carria, Proletari senza rivoluzione
Storia delle classi subalterne italiane dal 1860 al 1950-Vol. I  

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Paolo Mieli: “La trattativa Stato-mafia comincia con l’Unità d’Italia”

Posted by on Ott 18, 2021

Paolo Mieli: “La trattativa Stato-mafia comincia con l’Unità d’Italia”

Nel nuovo libro dello storico, nonché ex direttore del Corriere e della Stampa, due capitoli dedicati ai fatti risorgimentali e al Sud Italia. Un tentativo di ripulire la storia da mistificazioni e pregiudizi perché “ad ogni stagione, la politica cerca di tirare la storia dalla sua parte”. “Chi studia il passato e cerca una conferma a quello che pensava prima è una persona intellettualmente disonesta”

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Carceri, carcerati e torture a Napoli-1868

Posted by on Lug 21, 2021

Carceri, carcerati e torture a Napoli-1868

Nel 1851, per screditare e distruggere l’immagine di Ferdinando II di Borbone, un rappresentante dell’Università inglese di Oxford, Lord Gladstone, aveva diffuso in Europa, sotto forma di due lettere, false e calunniose notizie sulla completa assenza di legalità e sulle sofferenze di tanti infelici, rinchiusi nelle carceri del Regno delle Due Sicilie. Fin dalla sua salita al trono, avvenuta nel 1830, già prima che negli altri regni italiani, Ferdinando II aveva provveduto a riformare le prigioni. Le modifiche iniziarono nel 1832, quando furono colmate orribili e crudeli segrete e dettate norme affinché man mano le prigioni fossero condotte ad uno stato migliore sotto il rapporto igienico, religioso, morale, ed economico.

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L’ECCIDIO DI SOMMA VESUVIANA IN NOME DELL’UNITÀ D’ITALIA, 23 luglio 1861

Posted by on Giu 6, 2021

L’ECCIDIO DI SOMMA VESUVIANA IN NOME DELL’UNITÀ D’ITALIA, 23 luglio 1861

I Borbone persero il regno, perché non erano più in grado di conservarlo, e Garibaldi e i suoi furono gli “eroici” protagonisti di un’impresa eroica (?). E va bene. Ma che i metodi con cui i piemontesi realizzarono l’unificazione facessero pensare più a una occupazione che a una liberazione, lo sospettarono gli osservatori stranieri, lo dissero ufficiali e soldati dell’esercito piemontese, lo dimostrarono le stragi di Gioia del Colle, di Teramo, di Casalduni, di Pontelandolfo.

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